Consapevolezze professionali e sapere dire “no”: ho imparato dopo i 40

Ho ormai raggiunto i 40 anni, anzi – ad essere sincera – sono entrata da qualche tempo nei 41. Ho anche raggiunto i 40 chili persi, anzi – ad essere sincera – ho raggiunto i 43, passando dall’essere una persona obesa (102 chili di peso) a una donna normopeso (59), sportiva e con un sano stile di vita alimentare. Cambiare mi ha insegnato molto, anche dal punto di vista professionale.

E’ stato un percorso durato un anno che mi ha coinvolta soprattutto mentalmente: io la chiamo la mia “muta” e ne scrivo diffusamente sul mio blog Panzallaria, ormai votato a temi legati a stili di vita sani e consapevolezza del cambiamento come opportunità di crescita.

Questo percorso umano ha coinciso anche con molte riflessioni personali e non è un caso che questo sito – così come tutta la mia narrazione e comunicazione online – rifletta una nuova percezione che ho di me dal punto di vista professionale.

Oggi ho capito che

  1. Il lavoro e la professionalità vanno valorizzate e il valore che si dà a queste cose DEVE essere economico e commisurato.
  2. Il tempo è prezioso: quando – come la sottoscritta – sei un’entusiasta con qualche suggestione che si trasforma in idea, in molti ti chiederanno di “collaborare” “unire le forze” eccetera. Le domande che oggi mi faccio, di fronte a queste richieste sono: “Queste collaborazioni hanno benefici per entrambe le parti? Io cosa ci guadagno?” E no,  la visibilità non è un guadagno a meno che non si parli di numeri molto grossi. Quando la bilancia pende verso il negativo, molto serenamente rispondo: “No grazie, gentilmente mi sottraggo, il mio tempo è prezioso e molti dei consigli che mi stai chiedendo io li chiamo consulenze. Disponibilissima, ma ti faccio un preventivo”.
  3. Bisogna avere il coraggio di dire NO a proposte economiche svilenti (nel mio settore: tantissime), a progetti che non hanno altra prospettiva se non una fattura (spesso nemmeno commisurata adeguatamente allo sforzo) e impegnano tantissimo tempo e concentrarsi sugli obiettivi a medio lungo termine costruendo un percorso di posizionamento professionale coerente e in linea con la tua professionalità.
  4. Ci sono delle priorità nella vita, ho ancora tantissimi sogni e non devo farmi distrarre.
  5. In passato ho incontrato persone che mi hanno succhiato energie, alcune mi hanno anche portato via progetti che erano totalmente il frutto del mio impegno e lo hanno fatto con tracotanza e ignoranza. Io allora sono stata una vera signora: se ci ricapitassi in mezzo non mi sottrarrei tanto facilmente perché ormai ho capito che per me l’incompetenza non ammette scuse, specie quando diventa un’arma per invidiare e rovinare il lavoro di altri. Auguro a queste persone di non trovarsi più sulla mia strada professionale, perché se allora sono stata una signora, ora sarei spietata. E non lo dico perché sono una persona CATTIVA ma perché professionale e personale dovrebbero sempre rimanere separati e sul professionale dobbiamo pretendere dagli altri la stessa cura e fatica che mettiamo noi in quel progetto.

Vi sembrerà molto banale, ma tutte queste rivelazioni sono arrivate come culmine di un percorso personale che ho fatto nell’ultimo anno e che credo mi stia portando a essere una persona migliore di quando volevo essere “buona” a tutti i costi e spesso questo mi rendeva ambigua negli obiettivi a me stessa e agli altri.

Forse sembrerò meno accogliente, meno simpatica, meno generosa, in realtà la qualità dei miei sentimenti, delle persone che mi circondano, dei progetti che intraprendo è migliorata tantissimo e credo che sia proprio il frutto di questa nuova me che sta imparando a dire NO.

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