Le mie competenze: scrittura autobiografica, comunicazione, copywriting, social media, competenze digitali.

Uccidi il GURU, anche me

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Che ci sia un generale bisogno di leader forti, che offrono soluzioni ai nostri problemi e ci fanno sentire dalla parte della verità, direi che è un dato confermato dalle scelte politiche e sociali di questa “parte ricca” del pianeta e lo è altrettanto dalle scelte di morte di quella povera e sfruttata: il sentirsi portatori del vero scatena meccanismi di martirio e evangelizzazione di cui tutti conosciamo le estreme conseguenze. 

Il guru

Poi c’è la tendenza a cercare il guru, il maestro che tutto incarna e che risponde a qualsiasi dubbio sulla tua vita, detta la via e che con la sua illuminazione personale ti sembra non potere sbagliare MAI.

Mai. Continua a leggere

Quella volta che… “Non hai l’età”

Ciao, sono Isabella Bird e grazie all’ospitalità di Panzallaria vi racconterò il mio viaggio nell’ ICSI. Qui trovate la prima puntata: “quella volta che… e se prendessimo un cane?”

“Isabella, hai superato i trent’anni, è ora di fare i test pre concepimento così se rimani incinta stiamo tranquille”. La dottoressa Zorro era una che preferiva prevenire. Solo che io ero appena stata mollata dal fidanzato e non la presi molto bene. Ma proprio per niente. Continua a leggere

Sessismo #tisaluto

 

Partecipo e condivido questa bella iniziativa online di Giorgia Vezzoli convinta che di fronte al sessismo, alla mancanza di rispetto per l’Altro (in quanto essere umano) sia fondamentale agire non solo nel grande ma anche nel piccolo del proprio quotidiano. Facciamolo in tanti e le cose cambieranno!

In Italia l’insulto sessista è pratica comune e diffusa. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.

Spesso abbiamo subito commenti misogini, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.

In Italia l’insulto sessista è pratica comune perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all’umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.

Ma il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto.

A gennaio di quest’anno il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto.
Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.

L’abbandono in massa del campo è un gesto forte. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo.

L’abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.

Pensate se di fronte a una battuta sessista tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.

Pensate se donne e uomini di buona volontà non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).

Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo, usando due semplici parole: #tisaluto.

Sarebbe un modo pubblico per dire: noi non ci stiamo. O rispettate le donne o noi, a queste regole del gioco, non ci stiamo.

Se è dai piccoli gesti che si comincia a costruire una società civile, proviamo a farne uno molto semplice.
Andiamocene. E diciamo #tisaluto.

A Bologna il tour Navigare sicuri: si parlerà di sexting il 10 aprile 2013. Info per iscrizioni

Il 10 aprile 2013 arriva a Bologna il tour di Navigare Sicuri di Telecom Italia. Il progetto – ormai attivo da qualche anno – ha l’obiettivo di sensibilizzare famiglie, bambini e adolescenti a un uso corretto e consapevole attraverso incontri, come questo, video e risorse online.

Il 10 aprile 2013  dalle 11 alle 13 si parlerà di uno dei problemi emergenti legati all’uso della Rete e dei Social Network, ovvero il sexting.

Con sexting si individua quel fenomeno per il quale si condividono foto e immagini a sfondo sessuale. Wikipedia ne da una buona definizione:

Il sexting, divenuto una vera e propria moda fra i giovani, consiste principalmente nello scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, o nella pubblicazione tramite via telematica, come chatsocial network e internet in generale, oppure nell’invio di sempliciMMS[4][5]. Tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone, spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video.

Gli ospiti all’incontro saranno, oltre la sottoscritta (farò un breve intervento trasversale, legato alla mia esperienza professionale e di mamma):

L’incontro si terrà presso la scuola media Irnerio, in via Finelli 2 a Bologna ed è completamente gratuito.

Se volete partecipare, potete scrivermi in modo che possa riservare alcuni posti ai lettori di questo blog.

Spero di incontrarvi in tanti; l’occasione è propizia per accogliere le domande di quanti vogliono approfondire questa tematica!

Dettagli

10 aprile 2013 (ore 11-13)

Scuola Irnerio, via Finelli 2 Bologna

 

 

Wikipedia e le donne #Bologna

Sabato 23 Marzo 2013 presso lo Urban Center di Bologna si terrà l’incontro Marilyn, Rita, Caterina: Wikipedia e le Donne, volto ad affrontare il tema della presenza e della partecipazione femminile all’enciclopedia online più famosa di sempre.

Incontro organizzato dalle associazioni Girl Geek Dinners Bologna e Wikipedia Italia.

Il nome dell’evento si collega a tre pagine di Wikipedia che verranno analizzate durante il workshop, per mostrare diversi esempi di copertura di voci riguardanti figure femminili sull’enciclopedia: Marilyn è Marilyn Monroe, la cui pagina è segnalata come voce di qualità, cioè una voce ritenuta particolarmente accurata e completa dalla comunità wikipediana; Rita è Rita Levi Montalcini, la cui voce è molto buona ma richiede ancora qualche aggiustamento; Caterina, infine, è Caterina Enrichetta di Borbone, una nobildonna italiana la cui pagina ha bisogno di diverse correzioni e miglioramenti.

Secondo gli ultimi dati sulla comunità della Wikipedia in inglese è emerso come la presenza femminile si attesti al di sotto del 15%: la sensazione è che la versione italiana non si discosti di molto da questo scenario. Inoltre, è senza dubbio riscontrabile un divario di genere sui contenuti: tra tutte le biografie di qualità, ad esempio, solo 8 su 57 riguardano figure femminili.

L’evento si articolerà in due momenti differenti:

Uno in cui ci saranno dei brevi speech a cura di Linda Serra Presidente di Girl Geek Dinners Bologna, Leda Guidi Responsabile di Agenda Digitale Bologna, Frieda Brioschi Presidente di Wikimedia Italia, Emma Tracannella responsabile per Wiki Loves Monuments Italia e GGD milanese.

Nella seconda parte dell’evento si terrá un workshop a cura di Ginevra Sanvitale di Wikipedia Italia.

Il workshop partirà con una breve spiegazione del funzionamento base di Wikipedia, ovvero quali sono i principi su cui si basa, cosa significano “libera” e “collaborativa”, cosa si intende per fonte secondaria, come funziona la comunità. Dopo di questo procederemo alla modifica concreta di alcune pagine riguardanti figure femminili che contengano errori o abbiano bisogno di essere formattate, in modo da imparare i primi elementi di sintassi attraverso la loro applicazione diretta. Lo scopo è quello di mostrare attraverso la pratica come editare Wikipedia sia molto più semplice di quanto si pensi, e come anche correggere una virgola o un grassetto siano operazioni importanti per lo sviluppo e l’autorevolezza dell’enciclopedia.

Girl Geek Dinners Bologna è un’associazione di promozione sociale che opera sul territorio bolognese dal 2009. L’associazione ha come obiettivo la promozione di internet e della cultura digitale come principali driver di emancipazione femminile, democrazia e libertà.

Per informazioni:

staff@girlgeekdinnersbologna

www.girlgeekdinnersbologna.com

il tag ufficiale è #wikidonne

 

CoderDojo arriva a Milano: piccoli smanettoni crescono!

Un progetto del genere non poteva che intrigarmi parecchio: credo molto nella tecnologia come opportunità creativa e sono convinta che valorizzare questo aspetto anche con i bambini sia abilitante per un loro uso consapevole della Rete e del digitale in generale. Il mio motto è: raccontiamo gli usi creativi e stimoliamoli per sviluppare anticorpi a un uso negativo del mezzo e favorire la vera innovazione culturale di questo Paese. 

Ecco allora Coder Dojo, un progetto internazionale che è sbarcato anche in Italia e che avvicina i bambini dai 7 anni alla programmazione. Per la serie “baby smanettoni del mondo unitevi!”, un’idea senza scopo di lucro e completamente volontaria a cui anche i Media tradizionali stanno riservando grande attenzione. Ho avuto l’onore di poter intervistare i fondatori dell’iniziativa milanese. Ecco cosa mi hanno raccontato.

Il progetto CoderDojo in breve

Direttamente dal sito www.coderdojo.com: “A global collaboration providing free and open learning to young people, especially in programming technology”.

 Quando e perché avete deciso di portarlo a Milano e chi siete?

Un giorno nostro figlio David di 11 anni ha chiesto al papà: “Ho in testa un videogioco e vorrei realizzarlo, mi insegni a programmare?”. Angelo, mio marito, parlando per caso con un suo ex-collega e carissimo amico, con cui condivide gli interessi per la programmazione, è venuto a conoscenza di questa iniziativa e insieme hanno deciso di portarla a Milano. In generale crediamo che la programmazione sia un ottimo strumento per consentire ai bambini di esprimere la propria creatività. Chi siamo: adulti di età variabile tra i 25 e i 43 anni che condividono la passione per la programmazione e/o la convinzione che occorre dare ai bambini dei validi strumenti per esprimere la propria creatività.

 Bambini e bambine: sono più i programmatori maschi o femmine?

Per ora sono di più i bambini 80% ma ci sono tutti i presupposti per pensare che il divario si assottigli.In ogni caso sia bambini che bambine senza alcuna distinzione si divertono tantissimo, creano giochi strepitosi e sono concentratissimi! A volte non vogliono fare nemmeno la pausa merenda!

A parte la nostra pedagogista, ovvero io!, non abbiamo mentor donne, ma già dal prossimo appuntamento ci potrebbero essere novità in questo senso.

I genitori che accompagnano i figli: che reazioni e domande hanno di fronte al progetto?

I genitori, nessuno escluso, sono entusiasti almeno quanto i figli. Qualcuno si è già spinto oltre e si è reso disponibile per pubblicizzare l’iniziativa all’interno della propria azienda, qualcun altro ci sta già aiutando a promuoverci, anche sui social network. Spesso, mentre i figli creano, approfittano per fare domande o chiedere come possono aiutare i figli ad usare responsabilmente le nuove tecnologie.

Il messaggio che noi vorremmo fare arrivare è che programmare è cool, mentre il cyberbullismo non lo è. Si dice che “Prevenire è meglio che curare”, ma per noi è meglio ancora promuovere. Quindi desideriamo far sperimentare ai bambini le risorse sorprendenti della rete e delle nuove tecnologie e renderli protagonisti e responsabili.

 Che consigli vi sentireste di dare a qualcuno che volesse replicare il progetto in un’altra città? Quali sono le criticità oggi?

Il consiglio è di non pensarci troppo e di buttarsi nell’iniziativa: uno spazio dove stare, anche provvisorio, all’inizio si trova sempre. La generosità delle persone che si vogliono mettere in gioco per insegnare ai bambini è tanta. Le criticità: l’unico rischio è che la cosa diventi virale e gli spazi non bastino più e occorre trovare altri volontari, ma è un rischio che si corre volentieri ;-). Ora che stiamo crescendo un po’ avremmo bisogno di qualche soldo che cercheremo di ottenere attraverso sponsorizzazioni ma all’inizio è davvero a costo zero.

 CoderDojo e istituzioni: è possibile pensare a un coinvolgimento delle istituzioni locali secondo la vostra esperienza o snaturerebbe il progetto?

No, è auspicato. Noi abbiamo contattato il Comune di Milano, dove abbiamo trovato persone che ci hanno ascoltato e hanno dimostrato interesse per CoderDojo; lavoreremo in futuro per ottenere un patrocinio che ci aiuti nella promozione dell’iniziativa.

 I canali social del gruppo di Milano

 

Dal web a Lerici

Le tesi del parroco di Lerici sul femminicidio
e la responsabilità della donna non sono farina del suo sacco, ha stampato e fatto sue affermazioni che da oltre una settimana campeggiano come editoriale di Bruno Volpe sul sito “cattolico” Pontifex.

Ho scritto un commento a quell’articolo, non appena mi è stato segnalato: non è stato pubblicato, pur non contenendo parolacce ma solo un fermo punto di vista, malgrado il sito si dica forte della libertà d’opinione.

Ho scritto anche a direcontrolaviolenza@women.it perché facendo una ricerca in rete, non sono riuscita a capire a chi segnalare questo tipo di contenuti, perché fossero valutati obiettivamente.
Trovo gravissimo che siano a disposizione di tutti online e sono convinta che la libertà di espressione individuale si debba fermare quando lede la libertà degli altri o offende gruppi di persone.

Lo hanno scritto e detto in tanti, queste affermazioni incitano alla violenza contro le persone donne e ci fanno tornare al medioevo del pensiero.

Anche perché in Italia, è utile ricordarlo, la maggior parte di delitti che vengono compiuti sulle donne, sono compiuti in casa, da partner, ex compagni, mariti.

Sapere che le affermazioni di Bruno Volpe sono indicizzate e di pubblico dominio, su un sito che – per la sua natura “cattolica” – potrebbe essere considerato autorevole, mi sconcerta parecchio.

Da una parte si potrebbe riaprire il dibattito sulla Rete e sulla sua capacità di diffusione di qualsiasi punto di vista, elemento sano in generale ma che fa riflettere quando si scontra con temi etici come questo, con prese di posizione ideologica che potrebbero ledere qualcuno o rispondono a rabbia di pancia e che possono diventare contesto fertile in cui liceizzare forme di violenza come quella sulle donne.
Dall’altra penso al fatto che queste affermazioni, all’interno di un contesto cattolico in cui il Papa stesso si permette di usare parlare dure verso unioni omosessuali e aborto, parlando di “minaccia per la pace”, in un mondo dove la minaccia alla Pace arriva principalmente dall’intolleranza e da chi pensa che la propria religione o credo giustifichino forme di violenza, siano un segnale forte che nessuno dovrebbe sottovalutare e su cui tutti dovremmo fare un atto di responsabilità. Noi laici dovremmo farlo come cittadini, i cattolici dovrebbero prendere una forte posizione.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano, di questi episodi, di questi punti di vista, le donne cattoliche illuminate, anche quelle di sinistra.

Se i Media non avessero dato eco alle ferme prese di posizione di alcune associazioni contro il parroco di Lerici, probabilmente ci sarebbe stato silenzio intorno alle parole dell’editorialista.

Un’affissione in una parrocchia rimane in qualche modo circoscritta a chi transita in quella chiesa, le parole messe in Rete hanno una forza che esce dalla contingenza del momento (tra 3 giorni i tg non ne parleranno più) e possono essere trovate in qualunque momento, da chiunque.

In questi giorni, come non mai, proprio in occasione del Natale, la chiesa e chi si fa forte del proprio cattolicesimo, mi hanno offerto la possibilità di rinnovare il mio spirito anticattolico e laico.

Come non mai sono orgogliosa di non appartenere alla chiesa cattolica. Come non mai mi chiedo, di fronte a affermazioni tanto pesanti, come si pongano i tantissimi uomini e donne intelligenti che hanno scelto di essere cattolici e che conosco anche personalmente, rispetto a atti così gravi.

Come non mai mi pongo alcuni dubbi legati al web, alla tutela delle persone rispetto ai contenuti e alla capacità di distorsione e strumentalizzazione della parola che può passare attraverso i bit.

E non ho alcuna risposta.

SmartWomen a DonnaéWeb 2012

Domani mattina alle 10 con qualche macchina e tanto entusiasmo partiamo: insieme al gruppo delle SmartWomen  andremo al nostro primo appuntamento “fuori porta” a Marina di Pietrasanta (Lu) con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale in Italia, attraverso il dialogo con le donne.

A Marina di Pietrasanta oggi ha preso il via DonnaéWeb, una manifestazione che premia l’eccellenza dei progetti al femminile in ambito digitale e a cui ho già avuto il piacere di partecipare sia come finalista con Panzallaria.com, sia come vincitrice con la community che avevo creato (ora non più online) DonnePensanti.

L’evento Smart Women del 15 dicembre 2012

Un open talk moderato da Linda Serra, presidente di Girl Geek Dinners Bologna, dove interverranno donne e professioniste in ambito digital, alcune delle quali hanno inaugurato il primo incontro Smart Women a Bologna. Partendo da alcuni punti chiave, ragionando su concetti legati al mondo delle nuove tecnologie come attivatori sociali favorevoli all’ inclusione femminile, cercheremo di coinvolgere i partecipanti attraverso un racconto fatto di esperienze personali e dati oggettivi. L’incontro sarà volto a stimolare le donne ad una partecipazione attiva e consapevole all’ interno dello scenario digitale italiano.

Dove e quando

  • MUSA, Museo Multimediale di Pietrasanta Sala MUSA 2, via Giuseppe Garibaldi, 97.
  • 15 dicembre, dalle 16 alle 18

Gli interventi

Leda Guidi: Responsabile di Servizi di Comunicazione, Rete Civica/Portale del Comune di Bologna, progetto Iperbole2020; giornalista, esperta di ICT&PA)

 Mikaela Bandini: Owner di Viaggi Di Architettura, Blogger per Urban Italy, Project Manager di Diario Digitale.) Vive in un mondo dove essere Donna, Straniera e vivere al Sud sono punti forza che aprono le porte e regalano opportunità.

 Matilde Ferraro: Antropologa esploratrice di tendenze culturali e vita digitalreale, ICT project manager, appassionata di educazione ai Media, creativa a 360°.

Francesca Sanzo: Blogger ed esperta di comunicazione digitale, consulente per contenuti e strategie per il web. Founder @ufficioincasa. Blogger @ panzallaria.com

 Lisa Ziri: Matematica, nel 2011 ha fondato una start-up tecnologica con una ex-collega. Co-founder @ nemoris.it

 Giusy Aloe: Co-funder @ gramignamap. Marketing manager da 11 anni.

Dopo l’open talk l’associazione Girl Geek Dinner invita tutta la community a partecipare alla cena Networking Dinner che si terrà al CRO (via Garibaldi n.95 – Pietrasanta): networking, question & answer e scambi di idee per far fruttare quanto raccolto durante DonnaèWeb.

La cena degustazione costerà 15 euro e sarà possibile partecipare su prenotazione. Per informazioni consultare il sito www.smartwomenitaly.com

Un grazie speciale agli sponsor che ci permettono di concretizzare questo bellissimo progetto, di cui Marina di Pietrasanta è solo la prima tappa.

Sponsor del progetto

O-one: web-agency specializzata in social media communication e digital relations.

Best Western Italia: gruppo alberghiero indipendente a livello mondiale.

 

Blogger di classe al wordpress Camp: sabato 24 novembre 2012

Domani sarò al Word Camp di Bologna, un’iniziativa nata dalle amiche di Girl Geek Dinners Bologna , in collaborazione con WordPressWordPress Italia et3lab. Ci sarà anche StudioLost, la Web Agency di Stefano Castelli, il mio compagno.

Ho voluto partecipare all’evento per condividere con tutti coloro che sono interessati all’argomento, in particolare insegnanti e educatori, il progetto che durante l’anno scolastico scorso ho realizzato in collaborazione con la scuola Media Dozza di Bologna, ovvero il laboratorio “Blogger di classe” che ha portato alla nascita di Dozzilla.

Durante il secondo quadrimestre, con un gruppo di ragazzi volontari di II media, alcuni insegnanti che ci hanno creduto (che ringrazio tantissimo perché grazie a loro abbiamo realizzato un progetto di valore) e grazie al contributo della Fondazione Del Monte ci siamo incontrati una volta alla settimana per realizzare il nostro percorso di co-creazione del blog della scuola, partendo dall’esame del contesto del web nell’ottica di creare opportunità creative per i ragazzi.

Abbiamo organizzato una redazione web, fatto brain storming, analizzato le competenze e i desiderata dei partecipanti per dividere i compiti e abbiamo approfondito il concetto di storytelling online, per raccontare il quartiere Barca, le sue storie e i suoi percorsi.

I ragazzi hanno intervistato e ascoltato lo scrittore e blogger Danilo Masotti, ma anche parlato di sicurezza online con la Polizia Postale e indagato il contesto istituzionale  grazie all’incontro con Milena Marchioni dell’agenda digitale di Bologna .

Il progetto Blogger di classe ha l’obiettivo di sviluppare una cultura digitale per la generazione dei “Nativi digitali” (termine che non amo, ma che ormai è entrato nella consuetudine esplicativa dell’argomento) incentivando l’uso positivo della Rete e dei Social Media, anche nell’ottica di orientare alle professioni digitali coloro che sono appassionati di tecnologie e comunicazione.

Blogger di classe è uno dei due progetti che propongo alle scuole, agli insegnanti e a chi si occupa di educazione e sociale insieme a Gioco di squadra che si rivolge invece ad insegnanti e genitori per un accompagnamento consapevole all’uso dei social media e del web attraverso l’alfabetizzazione al digitale di coloro che devono affiancare i ragazzi nell’entrata e uso della Rete.

Credo molto in questi progetti perché sono convinta che ciò che ci spaventa di più nella Rete come insegnanti e genitori si possa (e debba) contrastare prima di tutto attraverso un uso positivo, efficace e consapevole della Rete.

Se avete voglia di ascoltare il racconto dell’esperienza di Dozzilla, vi aspetto domani al WordCamp.

Con me ci saranno anche 2 professoresse e 2 studenti che hanno fatto parte del progetto e racconteranno insieme a me la nostra esperienza che –  mi auguro – si possa replicare altrove.

Dove e quando

Urban Center – Biblioteca Sala Borsa – P.zza Re Enzo, Bologna

ore 14

Sei un insegnante e ti interessa il progetto?

Contattami via mail: francesca.sanzo[@]gmail.com

Blogger di classe e Gioco di squadra fanno parte del progetto Tessere la Rete: formazione su web e social media che si rivolge a aziende, cittadini e scuole.

Cyberbullismo: la storia di Amanda

Forse qualcuno ricorda il video messaggio che Amanda – 15 anni, canadese – ha fatto girare qualche mese fa online, per raccontare la sua storia privata e contrastare il fenomeno del cyberbullismo.

La storia di questa ragazza sembra “da manuale”. E ne parlo sul mio sito Tessere la rete dedicato alla formazione all’uso del web e dei Social Media. Se volete leggerla e guardare il video:

Amanda e il cyberbullismo