Perché correre fa bene a un libero professionista?

Da poco meno di un anno ho iniziato a correre.

L’ho fatto mentre stavo perdendo peso per ritrovare il mio equilibrio, l’ho fatto perché con un corpo in cambiamento avevo bisogno di inserire nel mio nuovo stile di vita un momento tutto per me di sport. Non avevo mai corso in vita mia e dunque ho dovuto imparare, da zero, a farlo in maniera efficace e adeguata al mio corpo e alle mie potenzialità. La corsa si è rivelata un’ottima scuola di vita e ho imparato moltissime cose, anche come professionista.

Ecco qua le principali:

  1. Disciplina: se vuoi che la corsa diventi piacevole devi darti degli obiettivi, esattamente come quando devi strutturare la tua attività professionale. Vuoi diventare un maratoneta? Cerchi di raggiungere un allenamento costante fino ai 10 km? A seconda del tuo obiettivo personale, organizza la tua agenda in modo che tu possa avanzare, in maniera graduale verso il risultato sperato.
  2. Pazienza: chi corre lo sa, non si passa da 0 a 100 in poche settimane. Per ottenere risultati, incrementare l’allenamento e ottenere un rendimento che ti faccia stare bene ci vuole tanta pazienza. Non è lo stesso sul lavoro? Se vuoi ampliare servizi devi avere la pazienza di imparare, se vuoi ottenere più clienti devi avere la pazienza di ascoltare e intercettare i loro i bisogni.
  3. Gestione delle avversità: mentre corri può cominciare a piovere, mentre corri puoi sentirti più affaticato del solito. Può capitare che durante il tuo piano di allenamento il tempo atmosferico si irrigidisca e renda tutto più difficile, oppure sei abituato a correre in gruppo e per qualche settimana non riesci a coordinarti con i tuoi compagni di corsa. Cosa fai? Molli tutto o trovi delle soluzioni gestibili? Se non vuoi gettare in fumo mesi di allenamento, per esempio, è utile trovare una strategia per gestire i passaggi di stagione e magari, correndo per la prima volta da sola, ti puoi accorgere che può essere altrettanto piacevole di quando lo fai in gruppo. Imparare a gestire la progressione del tuo allenamento sportivo è un’ottima scuola per imparare a gestire, serenamente, le crisi (e ci sono) durante il tuo percorso professionale. Non sempre si guadagna quanto si vorrebbe, non sempre un lavoro va come ce lo immaginavamo. Mollare non è previsto nel contratto che abbiamo fatto con noi stessi, bisogna scegliere una direzione e deve essere una direzione sostenibile 😉
  4. Sano stile di vita: se corri stai bene con il tuo corpo e se stai bene con il tuo corpo, la tua mente è più lucida e attiva: solo questo potrebbe bastare a convincerti dell’importanza dello sport in una routine che ti faccia sentire sempre più lucido e appassionato anche del tuo lavoro, anche quando è molto faticoso. Se – come me – passi molte ore al computer poi, fare moto è l’unico modo per mantenerti sano il più a lungo possibile, lottando contro l’usura della sedentarietà.
  5. Organizzazione: io mi sono data un obiettivo, ovvero fare sport almeno 3 ore alla settimana. Qualcuno è convinto che ci riesca perché ho molto tempo da perdere, in realtà, come tutti i professionisti sanno bene, il tempo scarseggia sempre e bisogna organizzarsi per riuscire a farlo. Darsi degli obiettivi e capire come organizzarli all’interno della nostra routine, che siano professionali o personali, è fondamentale per mantenere la giusta lucidità per realizzare la propria vision e i propri progetti professionali.
  6. Una stanza tutta per me: le cose più sensate che ho scritto (almeno per me) nell’ultimo periodo, le ho scritte prima di tutto correndo (o nuotando). Trovare il tempo per ritagliarsi uno spazio di pensiero libero è fondamentale per la creatività e se anche tu sei un libero professionista, puoi dirlo forte: sei anche un CREATIVO, perché il tuo lavoro consiste nel mettere in pratica e trasformare in progetti e servizi le tue idee. Trova un’ora ogni due giorni per staccarti dal mondo della tecnica, dal lavoro operativo e per svuotare il cervello in maniera trasversale. Mentre corri stai correndo ma stai anche lasciando ampia libertà alla tua testa di saltare da un’idea all’altra, da un pensiero sconclusionato all’altro. Io dico sempre che per me è come se il movimento della corsa funzionasse come una piccola centrifuga dei pensieri: quel che ne esce, di solito, è un ottimo succo che mi è molto utile per scrivere, progettare, ideare.

E se le mie parole non ti avessero convinto, cito un brano di L’arte di correre di Aruki Murakami

Ma per quel che mi riguarda, perché la mia creatività diventi sempre più grande, il potenziamento della mia “forza fisica di base” è qualcosa cui non posso sottrarmi, e sono convinto che il suo perseguimento abbia già un valore in sé, o per lo meno sia di gran lunga preferibile all’inazione.

Se invece hai voglia di riflettere sulla tua vision come professionista e su come narrarti online grazie a un blog, questo è il prossimo corso che organizziamo nell’ambito del percorso Coaching & Digital Prof!

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6 commenti
  1. Sara Salvarani dice:

    Ho iniziato da poco, per ora punto a non morire prima dei 5 km, ma concordo in pieno con quello che scrivi.
    Amo la corsa. Io. Io che ho sempre odiato il riscaldamento prima dello sport perché significava puntualmente correre.
    Ho imparato che mi svuota la testa dal superfluo e rimane quello che serve. Rimango io e quando sono sola con me riesco a tirare fuori il meglio, fisicamente e mentalmente.
    Inoltre noto che mi ricentra. Mi aiuta a fare il punto e a non disperdere inutilmente le energie. Gran bel post. Grazie.

    • Francesca Sanzo dice:

      Grazie Sara! Si, come noti tu, è una cosa che arriva abbastanza presto, è quello che ci fa innamorare della corsa, questo fare il punto e non disperdere energie. Adesso vedrai che i 10 sono dietro l’angolo 😉 buona corsa e buon lavoro

  2. Vivia dice:

    Quanto mi manca correre!!!!
    Ho fatto sempre danza in vita mia…ma poi…a un certo punto…mi sono convertita alla corsa…e per anni è stato meraviglioso.
    Riuscivamo a conciliare la corsa con il nostro lavoro e la vita familiare…
    Sono riuscita a mantenermi in allenamento fin dopo la nascita della mia bimba…ma da 3 anni…IL NULLA.

    Ho espresso tutto questo in un mio post dedicato allo sport…e alle mamme…
    Se ti va eccolo: http://www.kevitafarelamamma.it/2014/03/mamme-sport.html

    Cmq…la corsa è davvero una bella cosa, fa bene al corpo e alla mente…e spero un giorno di ricominciare.
    Bacio
    Vivy

  3. Lucille dice:

    Questo articolo è stato di grande ispirazione e ho deciso di provarci anch’io! Credo sia proprio quello di cui ho bisogno per riassestare la mia vita, anche professionale. Dato che anch’io parto da zero, ti posso chiedere quale programma hai seguito per iniziare? Grazie mille!

    • Francesca Sanzo dice:

      ciao Lucille,
      io non ho usato un programma all’inizio. Ho fatto così: correvo il tempo di una canzone, poi camminavo veloce, poi ricominciavo a correre. Piano piano le canzoni sono diventate 2 e poi 3. A quel punto mi sono scaricata la APP nike e la prima distanza corsa tutta di seguito sono stati 2 km. Piano, piano aumentavo di 100 metri ogni volta. Buona corsa!

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