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La scrittura autobiografica per raccontarsi professionalmente

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La maggior parte delle persone si è disabituata a scrivere: eppure ogni giorno scrive qualcosa su un social network e manda mail a clienti e amici.

Si scrive in maniera distratta, di rado ci concentriamo sulla scelta delle parole e molto spesso non teniamo traccia del filo rosso che lega ciò che pensiamo con ciò che pubblichiamo online e con quello che ci rappresenta come persone e professionisti.

Ecco un mio articolo sulla relazione tra scrittura autobiografica e personal branding: sono però convinta che di scrittura autobiografica non abbiano bisogno solo i singoli ma anche le Organizzazioni, in quanto collettività narrantiContinua a leggere

Perché correre fa bene a un libero professionista?

Da poco meno di un anno ho iniziato a correre.

L’ho fatto mentre stavo perdendo peso per ritrovare il mio equilibrio, l’ho fatto perché con un corpo in cambiamento avevo bisogno di inserire nel mio nuovo stile di vita un momento tutto per me di sport. Non avevo mai corso in vita mia e dunque ho dovuto imparare, da zero, a farlo in maniera efficace e adeguata al mio corpo e alle mie potenzialità. La corsa si è rivelata un’ottima scuola di vita e ho imparato moltissime cose, anche come professionista. Continua a leggere

Tante novità che riguardano me e questo blog

Come qualcuno avrà sicuramente notato, ultimamente su questo blog parlo soprattutto di muta e cambiamento. In questo ultimo anno la mia vita è cambiata radicalmente e ho fatto un percorso che mi ha resa più lucida non solo riguardo al mio stile di vita, a quello che posso fare per cercare di stare bene, ma anche riguardo al mio approccio al mondo e al mio lavoro.

Questo percorso mi ha portata a una visione generale di quello che faccio di quanto sia efficace e di quello che voglio fare specialmente online, gestendo al meglio un legame – per chi fa il mio lavoro indissolubile – tra personale e professionale e tra personale/pubblico e personale/privato.

Negli ultimi mesi ho scritto un libro che riguarda la mia muta, un testo che io definisco autobiografico e per nulla manualistico, che ho spedito a qualche grossa casa editrice per il momento senza nessun esito positivo, ma su cui ho ricevuto molti riscontri interessanti da parte di chi l’ha letto e dunque sul quale rimetterò mano prossimamente con l’obiettivo (e la speranza) di pubblicarlo entro il 2015. Ci tengo e credo che potrebbe essere un buono spunto per quanti abbiano difficoltà ad uscire da una situazione di disagio fisico e mentale legata alla propria vita.

Oltre a questo ho anche scritto un libro per la casa editrice digitale Area 51 Publishing che si chiama Narrarsi online: come fare personal storytelling che è un manuale non tecnico ma di suggerimenti e suggestioni per chi desidera iniziare un percorso consapevole di narrazione online professionale. E’ stato pubblicato il 20 dicembre 2014 e devo dire che sta avendo ottimi riscontri di vendita e critica. Avevo una certa ansia inizialmente, sono sincera: mettere nero su bianco parole che riguardano pratiche professionali non è sempre facile e mette in gioco anche la percezione che si ha di sé, la fiducia nella propria capacità di sapere raccontare ciò che si fa e di saperlo fare in maniera efficace. Se avete voglia di acquistarlo, leggerlo e dirmi cosa ne pensate, ne sarò felicissima. Nell’ultimo capitolo parlo di come ho narrato il mio percorso di muta, partendo proprio da questo blog.

Contemporaneamente alla stesura del libro, come ho raccontato anche in questo post , ho fatto molte riflessioni legate alla mia VISION professionale e agli obiettivi per l’anno che è appena iniziato e ho deciso di spiegare con maggiore chiarezza cosa faccio per aziende e professionisti sul mio sito personale francescasanzo.net che è tutto nuovo sia nell’architettura dei contenuti che nella grafica e nel quale ho inserito le bellissime foto che mi ha scattato Federico Borella (tra cui quella in anteprima qui).

Vi piace?

Ci troverete tante news che riguardano l’uso strategico della narrazione online, dello storytelling, dei social media e della comunicazione e che si rivolgono a aziende, professionisti e famiglie (per quanto riguarda la digital education) e offre la possibilità di rimanere aggiornati sui miei corsi. Se vi interessa avere un report completo di tutte le novità, una volta al mese (o quando parte un corso) invio una newsletter a cui potete iscrivervi per avere informazioni legate a questi temi.

Anche Panzallaria vedrà nei prossimi mesi un decisivo restyling sia grafico che di architettura, con l’obiettivo di diventare un luogo accogliente per tutti quelli che hanno voglia di intraprendere un percorso di cambiamento del proprio stile di vita e di condividere tutti gli aspetti (psicologici, personali, fisici) del mio modo nuovo di volermi bene: si parlerà di stili di vita consapevoli, vita da camper, essere ciclisti in città, dieta intesa come muta, cibo sano, sport (ma nella modalità “for dummies”, ovvero con l’obiettivo di raccontare come tutti noi, anche senza particolari doti fisiche, possiamo fare attività fisica moderata che ci faccia stare bene). Probabilmente ospiterò anche interviste e forse qualche guest post.

La progettazione è in corso quindi non voglio sbilanciarmi troppo 😉

Il punto di vista sarà sempre il mio – ovvero quello di una persona “normale” che a un certo punto della vita ha avuto voglia di cambiare e ha iniziato a farlo – e ci saranno anche post “off topic” dedicati a temi liminari che riguardano la mia vita, ma saranno sempre meno.

Mia figlia Frollina ha compiuto 8 anni e proprio recentemente ha espresso il desiderio che io le chieda sempre il permesso prima di pubblicare foto o aneddoti che la riguardano. Ha ragione, è una persona che cresce ed è più che giusto che scelga in che modo narrarsi online. Nei prossimi mesi cancellerò molte foto sue che sono qui e che sono sui miei profili digitali, credo che sia un gesto importante che posso fare per lei e per la sua libertà di auto espressione. Non ho più nemmeno tanta voglia di raccontare troppe cose che la riguardano pubblicamente (e qui la mia riflessione circa la sostanziale differenza che passa tra personale/pubblico, ovvero cose che ho voglia di scrivere anche se non riguardano strettamente il lavoro o la mia immagine online e personale/privato, ovvero cose che voglio tenere gelosamente per me e per la ristrettissima cerchia delle persone con cui condivido la quotidianità) e dunque questo blog spero verrà presto cancellato dai “troppi” database di spammer professionisti che mi scrivono iniziando con il “Cara mamma blogger” che ho tollerato per pochissimo tempo e ora trovo davvero insopportabile 😉

Forse qualcuno si sentirà un po’ spaesato prossimamente per i cambiamenti che vedrà qui, d’altronde sono quasi 10 anni che Panzallaria vive e lotta insieme a me, tante cose sono successe e io non sono più la stessa persona di allora, come è giusto che sia. Cambia il blog con me e cambia anche il mio rapporto con il blog. Forse prima questo posto ero io, ora questo posto è mio: differenza sottile ma che segna il passo con quello che sono diventata oggi.

Spero comunque che tutti possiate continuare a sentirvi davvero a vostro agio, anche perché ho in serbo tante novità e mi auguro di dare nuova linfa a questa mia casa digitale: perché – dico la verità – ultimamente l’ho un po’ trascurata per i tanti impegni professionali e per l’esigenza di una quadratura lavorativa che ho faticato molto a trovare.

Vi auguro davvero un meraviglioso 2015: io posso chiedere al destino solo di darmi ancora più lucidità, meno pigrizia e tanta, tanta voglia di imparare. Che imparare è l’unico proposito che ho, anche per quest’anno!

 

 

 

 

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