Divertimento militante nella scrittura, comunicazione e in questi mesi di vita

È arrivato il momento di scegliere la propria strategia per affrontare questo autunno difficile, io ho trovato la mia e le ho dato un nome: divertimento militante.

In mezzo al caos dei decreti, all’incertezza sulla salute del paese, all’isolamento forzato di questi mesi e alla fatica di vedere il futuro, ho scelto di abbracciare la leggerezza, una leggerezza – come direbbe Calvino – dotata di peso e complessità. 

Il lockdown primaverile ci ha trovato tutti impreparati e io ho vissuto settimane caotiche in cui mi sentivo bloccata anche quando mi sforzavo di non esserlo e mi sembrava di girare a vuoto, come un criceto sulla ruota.

L’estate pure, per me non è stata facile: il caldo, l’incertezza della ripresa, tutti gli nuovi scenari che si stavano aprendo, sono rimasta un po’ annichilita. Volevo scrivere, non ho scritto. Volevo leggere, ho letto poco. Volevo progettare, non ho progettato nulla, se non un giorno dopo l’altro. Sentivo una pesantezza fortissima che mi bloccava, una cappa sulla testa che non era solo l’umidità bolognese.

Planting flowers on balcony close up

Piantare semi anche se non sai se cresceranno piante

Da settembre le cose sono cambiate, come se qualcosa si fosse sbloccato e ho deciso che se non posso progettare un futuro ampio, posso lavorare sul presente per piantare semi. Cresceranno? Non lo so, non sono mai stata un pollice verde, ma le piante dei miei terrazzi sopravvivono, quindi forse posso farcela anche con quelle del cuore. 

Mi sono messa a dieta e sto perdendo i chili che ho preso negli ultimi due anni. Mangio sano, bevo poco vino, mi prendo cura del mio corpo con le camminate e con il cibo. Questo è un piccolo gesto per me che mi dà sicurezza. 

Ho ricominciato a scrivere e sto buttando giù la prima bozza di un romanzo a cui tengo molto. Ho smesso di farmi paturnie sugli altri, sulle aspettative e – specialmente in amore – se c’è qualcosa che non mi torna, ne parlo e cerco di farlo con leggerezza. Telefono o messaggio gli amici che da troppo tempo non vedo, provo a prendermi cura delle relazioni anche ora che mi sto abituando a farne a meno (e spero non accada mai, per davvero). Mi sono rimessa a studiare, frequentare corsi di formazione, leggere molto e in profondità. 

E ho deciso che voglio divertirmi. Comunque.

Scrivere (anche di fallimenti) può essere divertente 

Voglio divertirmi a scrivere il romanzo: una storia che prende spunto da vicende autobiografiche, le manipola e ci infila dentro pezzi di fantasia e – se mai avrà dignità di pubblicazione – spero che strappi un sorriso anche a chi lo leggerà. 

Voglio divertirmi quando lavoro, mettendo tanta passione in quello che faccio: ecco perché ho deciso di lanciare un corso di scrittura autobiografica dedicato al fallimento, a quando ci sentiamo perdenti, a quella volta in cui le cose non sono andate come avremmo voluto.

C’è ancora un tabù legato alla vergogna e al fallimento, mentre sono alcuni dei pochi aspetti che condividiamo tutti ma proprio tutti, anche quelli che ci sembrano perfetti. Mi piace pensare che si possa ridere di sé, delle proprie debolezze e imparare a fare spallucce, anche attraverso quel gesto catartico che è SCRIVERE. 

Divertire e divertirsi, anche per essere utile

Voglio divertirmi anche nel trovare il modo migliore per essere utile, in questo momento, per supportare chi è più sofferente di me, per qualsiasi motivo. 

Perché non è scritto da nessuna parte che le performance debbano essere per forza serie e inappuntabili: si possono avere ottimi risultati anche quando ci si sente sgualciti.

Un passo alla volta.

Divertendosi. 

Le parole sono importanti, anche divertimento

le parole sono importanti, m.balzano

Ecco perché, quando ho letto Le parole sono importanti di Marco Balzano, un piccolo libro dedicato all’etimologia di alcune parole di uso comune, mi sono riappropriata del significato più profondo della parola DIVERTIRE/DIVERTIMENTO e ho deciso che da quello volevo ripartire, per dare una cornice all’atteggiamento che desidero tenere, in questo periodo: 

Il verbo significa soprattutto CONVERTIRE, CAMBIARE, nella sua accezione più ampia (cambiare discorso) (..) la sua virtù è sapersi distaccare da un’emozione fissa, fare un passo indietro e assumere uno sguardo ironico. Questo distacco gli permetterà di prendere in considerazione nuove ipotesi e, soprattutto, di assumere un atteggiamento più leggero di fronte a ciò che ha davanti.

Divertire, deriva infatti dal latino De-verto e il suo significato primigenio non era certo associato a pratiche di consumo del divertimento ma a un atteggiamento ironico e auto ironico che permette di avere uno sguardo divergente e creativo sugli eventi e su noi stessi. 

Il divertimento può diventare militante

Ecco, credo che specialmente ora, specialmente in mezzo a tutta questa confusione, ansia, frustrazione, rabbia e paura, il divertimento possa diventare militante. 

Possiamo scegliere cosa raccontare sui social, perché non appesantisca l’aria di chi ci sta intorno: non sempre ci si riesce, ma perché non provare? È bello sentirsi utili e ispiranti per altre persone che condividono la nostra stessa situazione o sono in situazioni peggiori. 

Possiamo scegliere di affrontare le giornate un minuto alla volta, cercando di essere il meglio che possiamo, sorridendo di noi se non ci riusciamo: e allora? Direi che abbiamo tutti la firma sul libretto delle giustificazioni 😉

Possiamo – per esempio – approfittare di questo tempo (qualcuno lo chiama sospeso ma resta comunque tempo e soprattutto resta comunque nostro) per fare qualcosa che ci fa stare bene, come per esempio scrivere un romanzo per trasformare quello che abbiamo dentro in un progetto creativo. 

Possiamo – ognuno a suo modo – cercare un proprio piccolo equilibrio che non funziona sempre, ma se ci mettiamo d’impegno, ci solleva e allieva. 

Ecco, io ora voglio provare a divertirmi, in un modo profondissimo, che non è un superficiale “mi volto dall’altra parte” o faccio finta che il COVID non esista. Il mio divertimento è un modo per fare del mio meglio per stare bene, sentirmi bene, apprezzare quello che ho, senza sgridarmi se ogni tanto mi viene solo voglia di spararmi un’intera stagione di Modern Family. 

Voglio fare all’amore con gusto, ridere, scrivere perché ho voglia di scrivere e non perché devo, leggere e studiare per gli stessi motivi. 

Il divertimento può essere infettivo

Poi, se ora condividiamo divertimento militante, sia mai che non possa diventare più infettivo e forte della pandemia stessa? Non sono una virologa e non ho dati alla mano, ma so che adesso, precisamente ora, è il momento di trovare soluzione creative a situazioni complesse. 

E io scelgo di farlo così. 

 

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