6 consigli per trovare il tuo stile di scrittura online

Quando scriviamo mettiamo dentro alla pagina qualcosa di noi: è importante ricordarlo sempre perché è proprio questa la variabile che fa di un contenuto, un contenuto efficace.

Nel nostro lavoro e nella narrazione che ne facciamo c’è la nostra storia, quello che siamo oggi, quello che eravamo ieri. Dentro alle pagine ci sono errori, successi, obiettivi, dentro alle pagine c’è il nostro stile, il nostro carattere, quello che ha reso la nostra esperienza un’esperienza unica.

  1. Non avere paura di usare uno stile personale per scrivere: anche quando fai content marketing, ovvero hai in mente un beneficio e un obiettivo professionale preciso, tu sei una persona che parla con altre persone.
  2. Trova un tono che ti assomigli, usa metafore che fanno parte della tua vita e non rinnegare mai il contesto in cui ti sei formato: tutto questo ti distingue anche quando parli di un servizio o di un prodotto che anche altri offrono. Le persone decideranno di acquistarlo da te perché è la somma del cosa e del come e il come è quello che sei. Quando penso a “un tono che assomiglia” e a uno stile personale, a me viene sempre in mente Paolo Nori che è uno scrittore che stimo molto e che grazie a uno modo di scrivere riconoscibile e suo, incarna in pieno la mia idea di efficacia narrativa e coinvolgimento emotivo. E se non lo conosci, dopo avere letto qualcosa sul suo blog, ascoltalo e poi rileggilo. Capirai ancora meglio quello che intendo.
  3. Ogni esperienza aggiunge, anche quando ti sembra non c’entri niente. Io questa cosa l’ho imparata grazie allo sforzo che da quasi 10 anni (era novembre 2005 quando ho iniziato) faccio per scrivere sul mio blog Panzallaria.com. Un progetto di personal storytelling come quello, in cui racconto esperienze personali ma lo faccio per un ipotetico pubblico, mi ha aiutato a concentrarmi sul plot narrativo contenuto in tutto ciò che c’è di apparentemente insignificante nella mia vita. Raccontare ad altri pezzi di sé, aneddoti che hanno a che fare con il quotidiano, mi ha aiutata a focalizzarmi sul fatto che ogni esperienza personale contiene qualcosa di “universale” se sappiamo raccontarla e riusciamo a tirarne fuori un succo che possa essere apprezzato anche da altri. Da qualche anno, ogni volta che abbraccio una scelta o agisco un cambiamento (grande o piccolo che sia) mi chiedo sempre cosa mi sta insegnando non solo in termini personali, ma anche professionali. E così ho scoperto che dimagrire 43 chili, per esempio, non è stata solo un’importante svolta personale, ma mi ha anche dato molto dal punto di vista del mio approccio al mondo in termini lavorativi. Allo stesso modo, quando scrivo, questa cosa dell’essere mutata (io la mia dieta, che non è stata solo una dieta, la chiamo proprio “muta”) entra dentro alle pagine, sia che parli di twitter e storytelling, sia che stia scrivendo di anima nera. Mettiti a tavolino, pensa alle ultime esperienze significative della tua vita e chiediti in che modo puoi trasformarle in un valore per il tuo lavoro e anche per la tua narrazione.
  4. Ti hanno insegnato che quando scrivi online funziona meglio uno stile piano e che usare gerundi e avverbi appesantisce il testo? Bene: prendi queste pillole di scrittura per il web e usale in maniera critica e consapevole. Un avverbio usato avventatamente rende il testo opprimente, un avverbio al suo posto è ritmo e respiro. Non scambiare mai la norma per le regole e ricordati sempre che tu sei tu e che questa è la tua forza.
  5. Sii coraggioso: mettere qualcosa di tuo nel testo è l’inizio di un’esperienza di trasformazione condivisa che addomestica gli altri rispetto al modo in cui tu narri le cose e insegna a te a metterti in gioco.
  6. Il SEO è importante, il SEO non serve a niente. Muoviti con agilità tra questi due estremi, trova la misura tra l’ansia per le parole chiave e la voglia di approfondire senza banalizzare qualcosa che ti sta a cuore e la passione che metti nel tuo lavoro. Concentrati per trovare un titolo chiaro e accattivante che porti le persone a leggere il tuo articolo o a scoprire il tuo servizio, ma nel testo vai in profondità, senza cominciare a scavare. Per esempio un post del genere ti piacerebbe intitolarlo: “Questione di stile” ma sai che così le persone non capirebbero di cosa si tratta e Google (che è fatto da quello che cercano le persone) ancora meno e decidi di strizzare l’occhio al SEO e invogliare le persone a cliccare sul link che gli offri e lo intitoli: “6 consigli per trovare il tuo stile di scrittura online”. Il testo non ci perde nulla e tu ci guadagni in potenziali lettori.
  7. Sia leggero il tuo stile, ma dotalo di peso specifico in modo che puntuale arrivi il tuo messaggio. 

(…) esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può fare apparire la frivolezza come pesante ed opaca.

Italo Calvino, Leggerezza in “Lezioni Americane”, Oscar Mondadori, 1993.

 

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