La mia anima nera: perché sto riuscendo a dimagrire

Oggi la mia doc. mi ha pesata e con le feste e tutto, sono arrivata a 17 chili persi.

Diciassette.

Lei era contenta, io di più.

La cosa bella è che mi sta aumentando la massa magra e quella muscolare, che i centimetri persi in vita sono un numero importante e che mi sento davvero soddisfatta di me.

Mi sono resa conto che quella che sto facendo non è propriamente una dieta ma una “muta”.

Sto mutando e non tanto fuori, anche se è quello che si vede di più, quanto dentro.

Durante le vacanze di Natale non ho fatto sacrifici inaffrontabili.

Il 25 dicembre ho mangiato le lasagne, che se non mangiavo le lasagne mia suocera probabilmente mi avrebbe tolto il saluto e ho mangiato anche i tortellini, che sono bolognese, mica pizza e fichi.

Ci sono stati anche incontri con gli amici, una pizza, qualche cena in montagna e un piatto viennese, nelle ultime settimane.

Ma ci sono stati anche i chilometri macinati avanti e indietro per il portico di San Luca (la mia palestra naturale), i dolci a cui ho rinunciato, i carboidrati quasi azzerati (se non nelle occasioni speciali) e una grande attenzione alla qualità del cibo che ho ingerito.

Quando ho deciso di mettermi seriamente a dieta l’ho fatto in un modo nuovo rispetto al passato: mi sono presa da parte e ho iniziato con la mia anima nera e golosa un bel discorsetto a tu per tu. Un discorsetto spietato. Niente scuse. Mi sono messa al muro.

La mia anima nera mi diceva che non era così grave che fossi grassa, sono una donna forte, riesco comunque a fare un sacco di cose. Poi non è mica vero che l’asma dipende anche dal peso e per le malattie della pelle, cosa ci posso fare se soffro di una malattia immunitaria?

Io ho cercato di farla ragionare.

Implacabile come solo uno scorpione sa essere.

Col cazzo che non c’entra il peso, ti sei guardata – le ho detto – mentre sali le 2 rampe di scale per arrivare al tuo appartamento?

Hai quarantanni e ansimi come se ne avessi ottanta!

Poi scusami, non senti che la pancia ti si gonfia di continuo e spesso, quando mangi tutte quelle schifezze che tu chiami “beni di conforto”, ti viene perfino il mal di testa?

Lei all’inizio ha tentato di rispondere con un “Ma cosa vuoi che sia una merendina mentre lavoro!” ma io non mi sono fatta prendere per il naso.

Le ho detto chiaramente che avanti così non ci potevamo andare, che io voglio salire sul letto del camper senza sembrare una balena che si sta spiaggiando, che la sedia sfondata quest’estate, a Montombraro, non era mica difettosa lei e che le persone grasse – lo dicono le statistiche, mica io – vivono decisamente meno a lungo.

Le ho detto anche che mi dispiace, ma non la trovavo così carina con il triplo mento da arrotolare e un giro vita da mongolfiera.

Spietata. Spietata. Sono stata spietata.

Quando la mia anima nera ha cominciato a fare tremare uno dei suoi menti e una lacrima è scesa sulla sua florida guancia, sebbene mi stesse anche un po’ impietosendo, non ho rinunciato a ricordarle (ma con uno strategico Pat! Pat! battuto sulla spalla) che di tutti quei chili lei non aveva mica più bisogno.

Che dai su, si diventa grandi, ciò che ci ha fatto soffrire – magari quando eravamo poco più che adolescenti – ormai è lontanissimo nel tempo, che questa è la nostra vita e compiangerci non è da noi e che, insomma, non è mica una bella cosa se tua figlia di 7 anni ti dice che ti vuole bene ANCHE SE sei molto grassa…

[Che poi io concordo con la mia anima nera che l’aspetto fisico non fa il monaco, ma è pur vero che cominciamo ad avere una certa età, lei ed io, e vorrei arrivare almeno ai 70. Rincoglionita. Ma in salute.]

Dopo una lunga discussione, intervallata dai suoi singhiozzi rumorosi e da un attacco d’asma da “Scommetti che se perdi qualche chilo andrà meglio?”, abbiamo raggiunto insieme una conclusione e cioè che era giunto il momento di iniziarla questa benedetta muta e che noi due siamo toste, inutile pensare che l’obiettivo fosse irraggiungibile!

Adesso l’anima nera ed io siamo tornate amiche. Lei tenta continuamente di convincermi che un pezzo di cioccolata non è il peggiore dei mali, io le sbuccio un kiwi, lei mi dice “Non è la stessa cosa, stai tentando di fottermi!” ma io la ignoro e si vive una meraviglia, insieme.

L’anima nera ogni tanto si abbatte: le sembra che la strada sia sempre in salita, mi ricorda che una cicciona rimarrà una cicciona per sempre, che forse non ne vale la pena. Fa bene a ricordarmelo, ora la ascolto quando mi dice queste cose, che se c’è una sacrosanta verità è che io sono una tossica (ex tossica) di cibo e un tossico di cibo lo rimarrà per sempre, quindi dovrà sempre stare in allerta.

Il portico di San Luca e i suoi scalini mi vengono in aiuto.

L’anima nera ed io li saliamo con voracità, come fossero un pezzo di torta alla nutella. Un gradino alla volta. Quando sentiamo la fatica, l’anima nera ed io spegniamo l’interruttore, mettiamo la musica a palla e ci concentriamo sui muscoli, sul fiato, sui chili che sudano via.

Non guardo mai la fine della salita. Preferisco guardare il gradino successivo e basta. Così arrivo alla fine.

L’anima nera ed io ci siamo provate un paio di pantaloni acquistati un anno fa. Sono belli ma non stanno mica più su. Ci guardiamo allo specchio, ci mettiamo le creme, pieghiamo il collo in avanti e non troviamo più il mento 2 e il mento 3.

Non abbiamo più attacchi d’asma. Solo delle volte, ma perché stiamo a contatto con qualcosa che ci fa davvero male.

Saliamo le scale che è una meraviglia. Delle volte ci viene voglia di arrivare fino all’ultimo piano e non fosse che temiamo che qualche vicino chiami la Neuro, lo avremmo anche fatto.

Ci vogliamo bene l’anima nera ed io. Più bene che un anno fa. Ci ascoltiamo. Non facciamo finta che il mondo sia un posto meraviglioso dove a noi non può succedere nulla, qualunque scelta facciamo.

Stiamo mutando. Insieme. Rimarremo insieme per sempre, cosa che fino a poco tempo fa ci risultava incredibile. Mi ero sempre detta che lei prima o poi se ne sarebbe andata, mi avrebbe abbandonata e avrei vissuto felice e contenta.

Mentre, come in tutte le relazioni, bisogna accettare gli alti e bassi, prendere il proprio partner per quello che è, accettando i suoi difetti, accompagnandolo nei cambiamenti.

E – paradossalmente – è proprio il fatto di sapere che non ci lasceremo mai, che lei rimarrà per tutta la vita con me, che mi sta dando la forza, la certezza che ce la faremo.

Insieme.

Il divorzio con le anime nere, miei cari, non è contemplato. Bisogna solo imparare a volere loro bene.

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19 commenti
  1. Alice dice:

    Ciao! E’ tanto che non commento, ma ti seguo sempre, scrivo solo per dirti che sono tanto contenta per te quando leggo dei tuoi progressi e sento la tua soddisfazione. Leggendo questo post ho capito che, per altre cose, forse un po’ di anima nera ce l’ho pure io e all’improvviso non mi ha fatto più così paura! Grazie 🙂

  2. Panzallaria dice:

    @Alice: grazie del tuo commento. Ognuno di noi c’ha un’anima nera, magari le diamo un nome diverso (o per lo più la ignoriamo) ma lei c’è e a un certo punto bisogna prenderne atto, se no ci farà sempre qualche scherzetto 😉

  3. sabrina dice:

    Complimenti!!!!!! Anch’io come te dovrei prendere di petto la mia anima nera e cominciare la mia lotta contro il peso, purtroppo non ci riesco…….
    Sii orgogliosa dei tuoi risultati, brava
    CIAO SABRINA

  4. Lucia Malanotteno dice:

    Hai ragione le anime nere restano sempre li, non ti mollano, ma almeno ti ricordano. Io ho un passato da bulimica. 7 lunghi anni passati a mangiare e vomitare. Non ero “grave” in confronto ad altri casi: non ho fatto fuori i denti, non sono mai stata super yoyo. Ogni tanto sostituivo il vomito con la fatica fisica, anche se l’effetto a livello mentale non era lo stesso. E’ sempre li la mia anima nera, che mi dice che la tristezza e l’ansia e l’angoscia giustificherebbero quel pacchetto di biscotti, per poi dirti che fai schifo, per quanto ti ingozzi. Io lo so che lei è li, ne ho preso atto e le ho detto che adesso non ho bisogno di lei, anche se so che è li a ricordarmi cosa ho passato, dove potevo essere e dove sono.

  5. Mammamsterdam dice:

    Panz, mi piace un sacco come ti gestisci la tua anima nera. Visto che non ho san Luca sottocasa, mi toccherà camminare in piano per protare il mio di Luca a scuola. comunque sei una motivazione extra anche tu, eprchè anche se pure io sono potentemente sovrappeso, continuo a non vedermi grassa, e allora elggere di come ci stai lavorando tu mi ispira a convincermi, che ammesso che io non sia grassa, quei 20 kg potrei pure provare a perderli e vedere l’ effetto che fa. Mica per la schiena o il doppiomento, per i vestiti che avrei voglia di mettermi

  6. deborah dice:

    Cara, come hai ragione. Io invece, dopo aver letto un libro della Nothomb, di cui non ricordo più neppure il titolo, la chiamo “Massa Informe e Scura” non Anima Nera. Ma è uguale. Vale per i kg di troppo, o per quella vocina che ti dice, davanti a un bel progetto, che TU non ce la farai mai. Non si può divorziare, che diventeremmo altrimenti dei megalomani, ma ci si può agilmente convivere. Vedi? i 40 anni portano anche queste perle di consapevolezza.

  7. giusy dice:

    Panz anche io vorrei una muta. ma nn so bene individuare qual è il punto debole, la fame, della mia anima nera… me lo sento sto triplo mento, ma dov’è?
    buon 2014! vediamo cosa ci riserva 🙂

  8. Nusta dice:

    “Adesso l’anima nera ed io siamo tornate amiche. Lei tenta continuamente di convincermi che un pezzo di cioccolata non è il peggiore dei mali, io le sbuccio un kiwi, lei mi dice “Non è la stessa cosa, stai tentando di fottermi!” ma io la ignoro e si vive una meraviglia, insieme.”
    XD

    Brava! Sii orgogliosa di te e non dimenticare queste soddisfazioni, quando magari incontrerai dei momenti un po’ più difficili.
    E’ per te che lo fai, per stare bene e per essere serena, senza ipocrisie: ci si può fare felici col cibo in tanti modi, l’importante è adottare la giusta prospettiva – e quella di sacrificio e rinuncia non è proprio la più efficace! – la tua di compromesso onesto e di scelta consapevole mi sembra proprio la migliore!

  9. Paola dice:

    voglio andare anch’io dalla tua dott!! Io dico che nella mia vita ho perso chili tante volte, probabilmente sommandoli si farebbe un’altra me. Che strano, anch’io non mi vedo così sovrappeso… e invece, ahimé, sono pure sedentaria perché inchiodata alla scrivania, ultimamente, da troppo troppo lavoro. Il mio cane ormai ha imparato a uscire da solo.
    Sana invidia,
    Paola

  10. LA LUNA NERA dice:

    ecco perchè non riesco a dimagrire (anzi!): non ho stipulato il contratto di collaborazione con la mia anima nera!
    e io che pensavo di non avercela, una sorella…
    stasera la chiamo e le farò lo stesso discorsetto che hai fatto alla tua, con la stessa spietatezza. speriamo che non mi sopprima, pur di non rinunciare a qualche piatto di pasta.
    complimenti a te, tantissimi, perchè io lo so come ci si sente prima, dopo e anche durante.
    ciao!

  11. Close The Door dice:

    Grazie di questo post che parla di cose tanto importanti, condivido la sensazione che il rapporto con il cibo sia la rappresentazione di qualcos’altro, per me è la sensazione di essere perennemente “in credito” con il resto del mondo e di poter recuperare qualcosa che mi manca prendendomelo nella maniera più veloce. La mia “anima nera” e io stiamo facendo amicizia da tre anni circa, anche se personalmente non l’ho mai sentita come ”nera”, la sento piuttosto come una me stessa fragile che ho umiliato tante volte, ora preferisco pensarla come una bambina che fa i capricci perché è triste e sola, devo riuscire a sedermi e trovare soluzioni diverse per lei che non siano tapparle la bocca. E non è sempre facile perché ora sono al secondo effetto yoyo, però ho incominciato ad andare in palestra e vorrei stabilizzare definitivamente quel cambio di stile alimentare di cui parli. Grazie ancora di cuore, in bocca al lupo e a presto 🙂

  12. Cristina dice:

    Ciao,
    anche io mi definisco spesso tossica da cibo.
    Quest’anno proprio non ingrano con la dieta, sto a dieta qualche settimana e poi capitolo uffffff!
    Leggere questo post mi ha dato un po’ di coraggio, tra l’altro pure io come te abito vicino a S. Luca e pure l’età è simile e pure io sono dello scorpione, solo che io ho ancora il doppio mento 😉
    Chissà forse non è successo per caso che io leggessi la tua pagina.
    Tieni botta, io proverò a seguire il tuo esempio!
    Buona vita Cristina

  13. lisa dice:

    Quanto vorrei poter trattare la MIA anima nera come tu tratti la tua, quanto vorrei avere la tua forza di volontà, la tua determinazione, i tuoi risultati…
    Leggendo il post mi son sentita nuovamente una idiota e una incapace… devo perderli sti maledetti chili, ma ogni scusa è buona, ogni momento di noia è buono per… insomma ci siamo capite. Quindi mangio e poi mi demoralizzo e mi autocommisero, quindi mangio…

  14. Margari Maurizio dice:

    Bravissima!
    Hai centrato il bersaglio, hai sottomesso l’ anima nera!
    Sono un uomo di 42 anni, 1,73 m altezza e ora peso 77 kg. Dico ora, perché 3 mesi fa pesavo 93 kg e non piacevo piú … Ho ancora circa 7 kg da perdete, ma sono sereno perché so che ho trovato la strada giusta e le ricette che mi fanno dimagrire senza rinunciare troppo .. dopo un po’ ti abitui e ti piacciono i cibi genuini! Anche il movimento fa la sua parte, io passeggio molto con mia figlia di 4 anni sulle spalle, ci sentiamo entrambi benissimo!

  15. Valentina dice:

    Ciao, voglio solo dirti che hai scritto un post meraviglioso! Emozionante, forte, concreto.
    Hai comunicato il senso profondo del vivere con quella parte di noi a cui abbiamo dato ascolto per tanto tempo, anche quando non ce n’era più bisogno, dettando però noi le nuove regole.
    Imparare a dialogare, o meglio ancora, a ignorare bonariamente quella parte che ci spinge ad avere pochi freni, a sentirci al sicuro e noi stesse se assecondiamo le sue richieste in fatto di cibo, è il percorso per me più difficile. Ma so che la mia anima bambina (anche io la vedo così) continuerà ancora ad essere mia amica anche se non ci infileremo più in un fast food ogni volta che me lo proporrà. E che potremo ancora ridere e gioire insieme godendo del cibo. Ma da persone adulte. Come è giusto che sia.
    Grazie.
    Valentina

    • Panzallaria dice:

      Grazie Valentina, di cuore 😉 di questo tema parlo anche nel mio libro “102 chili sull’anima” e ci credo profondamente.

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