bibliografia, storia del web

Web e Ipertesto: capire le origini per muoversi nella comunicazione digitale

Sta per cominciare l’edizione rinnovata del corso IFS McLuhan della Fondazione Fitstic in Tecnico per la comunicazione e il marketing digitale  all’interno del quale insegno il modulo di Digital Marketing: quest’anno gli studenti troveranno alcune novità durante le mie lezioni.

Prima di tutto niente slides ma solo materiali di approfondimento, link e bibliografia e poi alcune ore di allineamento per acquisire un linguaggio comune e consapevolezza sull’evoluzione del web e della comunicazione digitale. 

Condivido con piacere i temi e la bibliografia del primo incontro, perché sono convinta che riflettere sulla nascita del web, su quello che è l’ipertesto e di come è cambiato il nostro modo di riflettere, aggregare il sapere e relazionarci negli ultimi 25 anni, sia fondamentale per diventare dei comunicatori competenti e consapevoli.

Perché gli strumenti cambiano di continuo ma non sono neutrali e producono effetti a catena, perché quegli effetti e le emozioni che determinano le nostre scelte stanno alla base delle dinamiche sociali e comunicative. 

Ecco allora che parleremo di Tim Berners Lee e di quando è nato il www e successivamente rifletteremo soprattutto sui cambiamenti che ha prodotto la forma ipertestuale. 

Nel 1990 Pierre Lévy scriveva che: 

Tecnicamente un ipertesto è un insieme di nodi connessi da dei legami. I nodi possono essere delle parole, delle pagine, delle immagini, dei grafici (…). Gli items di informazione non sono collegati linearmente, come su una corda a nodi, ma ciascuno di essi, o la maggior parte, estendono i loro legami a stella, secondo un modello reticolare.  Funzionalmente un ipertesto è un ambiente per l’organizzazione di conoscenze e dati.

E si domandava che influsso avrebbe avuto questa nuova forma di strutturazione della conoscenza e delle informazioni sui ruoli autore/lettore. 

Landow, in modo più letterario, negli stessi anni: 

Il docuverso (…) è il mezzo attraverso il quale il lettore e l’autore partecipano – o sono collegati – al mondo dei documenti ipermediali collegati. 

Come ci hanno cambiato i link? In che modo abbiamo riconfigurato il nostro cervello? 

Si parlerà di nascita dei blog, di stile del web e di come si è passati da pagine gestite da pochi a contenuti manipolabili e che evolvono grazie alla partecipazione dei lettori. 

Contestualizzare il digitale è  sempre più importante: capire le origini, ciò che ha mosso uomini e donne a creare nuove tecnologie del sapere è un buon antidoto a un uso populista e passivo del web oggi e forse può renderci tutti degli utenti più evoluti. 

Ecco allora, senza alcuna pretesa di esaustività, la bibliografia che metto a disposizione della mia rete. 

  • P. Lévy, Le tecnologie dell’intelligenza, 1990
  • P. Lévy, L’intelligenza collettiva, 1994
  • G. P. Landow, Ipertesto. Il futuro della scrittura, 1993
  • F. Carlini, Lo stile del web, 1999
  • F. Carlini, Parole di carta e web, 2004
  • G. Granieri, Blog Generation, 2005
  • S. Maistrello, La parte abitata della Rete, 2007
  • “Internet News“ ottobre 2002, ottobre 2003
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