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PANGEA IN TOUR A BOLOGNA!

Ho conosciuto Silvia Redigolo di Fondazione Pangea durante il No Profit Women Camp e mentre raccontava cosa sta accadendo alle donne in Afghanistan, la mancanza di libertà primarie e il rischio che corre ognuna di loro, mi sono sentita TOTALMENTE impotente.

Specialmente adesso che l’attenzione internazionale si è spostata su altre crisi – più vicine a noi –  le condizioni di vita sotto quel Regime autoritario, sono diventate molto più invisibili alla narrazione dei Media.

Ecco allora che quando ci siamo riviste a Bologna e le ho chiesto: “Cosa posso fare per rendermi utile?” è subito nata un’idea: contribuire all’organizzazione di un evento di 3 giorni che fa parte di un progetto, PANGEA IN TOUR che vedrà arrivare il bazar natalizio di Pangea in alcune città italiane. 

Ho chiamato la mia amica Licia Podda che è stata entusiasta di collaborare a questa idea e grazie a Gallery 16 e a tutte le persone che generosamente si sono messe a disposizione gratuitamente, ecco un programma ricchissimo di eventi a Bologna per sostenere le iniziative di Pangea, dal 25 al 27 novembre 2022 in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

FONDAZIONE PANGEA – ALCUNI PROGETTI 

Fondazione Pangea è attiva dal 2002 e aiuta donne e bambini che vivono nel disagio.  L’Italia, l’Afghanistan e l’India. Sono questi i Paesi dove oggi lavora Fondazione Pangea Onlus.

In Afghanistan – per esempio –  Pangea si occupa di distribuire aiuti umanitari, gestisce case rifugio (Safe House) per tutte quelle donne, minacciate dai talebani, che non sono riuscite o non hanno potuto fuggire dal Paese, fornendo vitto, alloggio e protezione.   In Italia Pangea aiuta donne e bambini il cui presente e il cui futuro apparivano compromessi con Centri antiviolenza, sportelli e case rifugio.  

Per informazioni: https://pangeaonlus.org/ 

GLI EVENTI DI PANGEA IN TOUR A BOLOGNA

Se vuoi fare un regalo di Natale non solo di qualità e originale ma che è anche un GESTO CONCRETO per sostenere i progetti di Fondazione Pangea e vuoi anche partecipare a 3 giorni di cultura, ispirazione e natura, scopri il programma degli eventi.

Ci sono degli eventi a pagamento: uno spettacolo teatrale e una visita guidata e ci sono degli eventi dedicati ai libri a accesso libero (ma auspichiamo che tu voglia fare un acquisto al bazar di Pangea).

Potrai trovare anche alcune copie della prima edizione del mio libro 102 chili sull’anima che volentieri ti firmerò e il cui intero ricavato andrà a favore di Pangea. 

Venerdì 25 novembre 2022

Sede: Gallery 16, via Nazario Sauro 16, Bologna

Dalle 17.30: Bazar Pangea. Mercatino natalizio. 

Ore 21 – Storie inverse Spettacolo di Teatro d’improvvisazione di Teatro perFormazione 

Con Emanuela Fabbri e Marianna Valentino

A Gallery 16, a Bologna, uno spettacolo di improvvisazione teatrale per celebrare Pangea in Tour e essere insieme Pangea! 

Che succede se sul palco si presentano due attrici senza nessuna storia da raccontare? Lo scopriremo insieme durante lo spettacolo “Storie Inverse”.

Due attrici, improvvisatrici ed esperte drammaturghe si presteranno a mettere in scena le storie che il pubblico sarà invitato a raccontare.  “Storie inverse” è una performance di improvvisazione teatrale che nasce e finisce nella stessa sera e che vede la creazione live di uno spettacolo unico e irripetibile, perché creato insieme al pubblico in sala e messo in scena sul momento. 

Costo: 10 € interamente devoluti a Fondazione PangeaACQUISTA IL BIGLIETTO 

Sabato 26 novembre 2022 – dalle ore 17

Sede: Gallery 16, via Nazario Sauro 16, Bologna

In concomitanza agli eventi: Bazar Pangea

ore 17

La libertà di camminare

Camminare aiuta a stare bene, a trovare la forza di superare momenti di difficoltà ed è un gesto “naturale” anche se – in alcune zone del mondo o per qualcuno – non è così scontato. Scopriremo insieme la meraviglia del camminare e quanto non sia un atto banale e per questo ancora più prezioso. 

Introduce e modera: Francesca Sanzo, autrice di 102 chili sull’anima e di Camminare che ispirazione e intervengono: Valeria Lustzig, autrice di Guardami Adesso e Silvia Redigolo di Fondazione Pangea

ORE 18.30 

L’emblema della donna drago

Chi è la donna drago? C’è una “donna drago” in ognuna di noi e può anche essere fragile. Dalla finzione di un libro, alla vita di una libraia indipendente, rifletteremo sulle potenzialità comuni a tante donne di trasformarsi nella donna drago che desiderano essere. 

Francesca Sanzo intervista Margherita Marvasi, autrice di La donna drago e Nicoletta Maldini della Libreria Trame di Bologna, libraia indipendente che ha creato uno spazio culturale a Bologna. 

Letture di Laura Grossi

Conclusioni a cura di Silvia Redigolo – Fondazione Pangea 

Domenica 27 novembre 2022 – alle ore 9.30  

ORE 9.30 – 11.30 – Ritrovo davanti a Orto Botanico, via Irnerio 42, Bologna

IL CAMMINO DELL’ORTO BOTANICO DI BOLOGNA: VISITA GUIDATA 

Dal Palazzo Pubblico al Giardino di Filippo Re

Camminata botanica a cura di Licia Podda. Letture ispirazionali a cura di Francesca Sanzo

Visita all’orto botanico di Bologna, via Irnerio 42. 

Costo: 12 € interamente devoluti a Fondazione PangeaACQUISTA IL BIGLIETTO 

 

 

 

SOSTIENI ANCHE TU PANGEA

L’evento è curato da Francesca Sanzo e Licia Podda, in collaborazione con Silvia Redigolo (Fondazione Pangea). Un grazie speciale a Gallery 16 per l’ospitalità e all’Orto Botanico di Bologna. Tanta riconoscenza a: Marianna Valentino, Emanuela Fabbri, Valeria Lutszig, Margherita Marvasi, Nicoletta Maldini e Laura Grossi

Il grazie più grande a chiunque parteciperà con entusiasmo e vorrà contribuire con le donazioni per Pangea.  

Per incontrarci, per raccontarci, per guardarci negli occhi, per abbracciarci. 

Per essere insieme Pangea! 

insostenibile pesantezza essere

102 chili a Chiavari il 6 maggio

Il 6 maggio 2022, alle 17 partecipo a un talk a Chiavari durante il quale racconterò la mia esperienza di scrittura durante il periodo della muta, quello che ho narrato nel libro 102 chili sull’anima, sul mio percorso per uscire dall’obesità. Ti aspetto e se vorrai, avrò alcune copie della nuova edizione del mio libro e potremo incontrarci.

L’evento si intitola Obesità: l’insostenibile pesantezza dell’essere (scarica la locandina con il programma)

La preregistrazione è consigliata e la fai qui: www.symposiacongressi.com 

 

 

Uno, qualcuno, centomila: la risposta femminile al libro di Fabrizio Corona

In anteprima, il capitolo CAZZI della mia autobiografia Uno, qualcuno, centomila: una vibrante testimonianza di umanità et letteratura ALTISSIMA di prossima uscita per una GROSSA, GROSSA casa editrice italiana. La risposta tutta femminile al libro bestseller di Fabrizio Corona. 

Cazzi

Io ci ho un magnetismo da sempre. In pratica, fin da quando ero ragazzina, i maschi mi si appiccicavano addosso come fossi un frigo e loro delle calamite, di quelle che usi per metterci sotto la lista della spesa, pane, latte, uova, preservativi, crema anti age, ecc.

Ho sempre avuto cazzi a mazzi: una volta ero al supermercato (per l’appunto con la mia bella lista) e nella corsia dei legumi vedo uno, bellissimo, che sta comprando i fagioli e scuote nell’aria il suo Rolex. Ovviamente la mia patonza magnetica comincia a tremare tutta, lui capisce e ci infrattiamo nel reparto macelleria che lui ha già le braghe calate. Non vi dico il nome ma solo le iniziali – R. B. – che lui è uno famoso. In quel periodo ero tutta un bollore: Lorenzo, Giovanni, Francesco e perfino un certo Alberto (o Filiberto), uno con dei modi da principe ma non c’era tanta alchimia sessuale perché nel bel mezzo, proprio quando lo cavalcavo come una amazzone e il magnetismo faceva invertire i poli della Terra, lui si addormentava e io rimanevo lí, come un baccalà.
Invece Michele, ah sí, con Michele c’erano delle volte che non arrivavamo alla porta della sua suite, ci toccava farlo in ascensore come due cani in calore, perché c’era tutta una roba animale che ci faceva ululare che una volta la sua vicina ha chiamato i vigili e abbiamo dovuto fare finta che ci fosse un guasto nell’ascensore e che eravamo rimasti bloccati e invece era il mio magnetismo.
Cazzi a mazzi, ve l’ho detto. Robe che adesso mi tocca comprare un frigo nuovo che le calamite non ci stanno piú tutte.

Michele l’intenditore

Prima di Michele la cui fama di intenditore di whiskey è nota a tutti quelli che guardavano la tv negli anni ’80, nel mio carniere ho messo un famosissimo regista di film porno: la nostra mesta relazione sessuale è durata molto poco perché tutte le volte che gli mettevo a disposizione il mio magnetismo, lui era sempre lì a lamentarsi che dovevo spostarmi, che la luce non era quella giusta. Mi afferrava per le spalle e dava continui ordini: “Spostati di 4 centimetri! La gamba destra là, quella sinistra qui. Mano sulla tetta, sorriso più plastico!”. Io non sono una da ordini a letto, sono più una fantasista del sesso gravitazionale. Poi ecco, mi aveva giurato di avere un trullo in Puglia come Raz Degan e invece niente.

Quando siamo andati a Milano Marittima, mi ha offerto una piadina a una baracca sulla statale dove vanno a mangiare prostitute e guardoni: di donne, è ovvio, non ne sapeva niente e io non ho tempo da perdere con dei bifolchi del genere. Archiviato il regista, è stata la volta di Michele: ci siamo incontrati al circolo delle bevute di classe, si è avvicinato e subito mi ha chiesto: “Ma tu sei quella che era cicciona e poi è dimagrita? Lo sai vero, che io sono un intenditore?”.

Indossava Ralph Lauren e dalla camicia sbottonata sbucava un petto tonico e tornito che mi ha fatto venire voglia di mangiarmelo caldo davanti al camino, sorseggiando Glen Grant. Quando ci siamo trovati al dunque, mi ha chiesto di schiaffeggiarlo sulle natiche ed è stato molto eccitante, ho pensato che sul frigo ci sarebbe stato proprio bene. Un’unica pecca nella nostra storia: Michele ci ha la fissa della pelle cadente, sperava che io facessi parte delle ex obese che poi fanno l’effetto svuotino e invece niente – caro Michele – l’ho un po’ deluso, perché io ogni giorno, tra corsa e palestra, cazzi e mazzi, ecco mi tengo molto, molto in forma che poi i paparazzi, se no, lamentano che le foto vengono male. Michele e io abbiamo una relazione saltuaria (non puoi fermare un magnete e le calamite in giro sono davvero troppe) ma soddisfacente.

E lui a Milano Marittima c’ha la casa in pineta e delle volte organizza anche delle cene con i calciatori e a me, l’avete capito, mi piace fare squadra. Di solito parto dal portiere che é il più saldo a prendermi quando la patonza magnetica impazzisce per la quantità di mazzi, ma è poi lo stesso, uno vale l’altro: uno, qualcuno, centomila. Che volete che sia? Basta che tutto possa diventare letteratura!

Il Gabibbo e qualcosa di dolce 

Io e il Gabibbo ci siamo conosciuti perché andavamo dallo stesso nutrizionista. È subito stata attrazione e anche amore: con lui il mio magnetismo ha dovuto cedere il passo al legame intellettuale, ci siamo trovati subito. Solo che – come vi ho già raccontato – io sono una che gli uomini li prende e li spolpa, questo mi interessa prima di tutto, il sesso e con lui non era facile.

I poli del mio erotismo impazzivano alla ricerca del suo pisellone (un’amica, ex velina per un giorno, mi aveva raccontato che era un super dotato) ma in mezzo a tutta quella opulenza carnale, facevo molta fatica a trovare l’orpello che mi avrebbe reso felice. Il nostro rapporto così entrò in crisi e a nulla valsero i tanti regali che mi faceva, sentivo un vuoto, un vuoto dentro e non sapevo come riempirlo.

Un giorno mi fece una proposta piccante e – aperta alle novità come sono – decisi di accettarla. Ci incontrammo con due suoi vecchi amici che ci aspettavano a bordo di una limousine. Io ero molto curiosa e eccitata mentre lui mi ballonzolava intorno, certo che questa piccola avventura avrebbe rinsaldato la nostra relazione. La limousine profumava di buono e ci sedemmo dietro, accanto a una bella donna di giallo vestita, molto elegante. L’auto partì sgommando grazie alla bravura alla guida dell’autista, un signore con baffi e cappello, ma non come gli anziani che la domenica fanno gli incidenti per andare a mangiare le lasagne fuori Porta, un signore distinto e servile. Sapevo di avere già visto questi due ma non ricordavo dove. Dal chirurgo estetico? Tra gli ospiti di “Domenica in”? Il mio amore sorrideva e mi guardava con i suoi occhi profondi e innamorati. Forse il Gabibbo è stato l’unico che davvero mi ha mosso dei sentimenti. A un certo punto mi disse: “Sei pronta all’ammucchiata?” e io sobbalzai, felice di sapere che voleva farmi un regalo tanto prezioso.

La donna che sedeva accanto a me mi guardò ammiccante e mi disse: “Avrei voglia di qualcosa di dolce…tu saresti in grado di darmela?” e io ricordai dove l’avevo vista! Era la contessa! Ma allora? Allora lì seduto davanti a me c’era quel gran figo di Ambrogio???? Proprio così. Era lui. Il sogno erotico della mia gioventù. Lo guardai dallo specchietto, gli feci l’occhiolino e gli dissi: “Ambrogio, schiaccia il bottone, esci la cioccolata, accosta l’auto e facciamo questa ammucchiata dolcissima…”. Ambrogio sistemò l’auto in doppia fila con le quattro frecce perché non resisteva più al languorino, abbassò tutti i sedili, fece partire La Isla Bonita di Madonna e cominciammo tutti a inciambellarci uno sull’altro, senza capire di chi erano gambe, braccia, cioccolatini, cappelli, panze.

Il Gabibbo fu un grande amatore, Ambrogio mi fece arrivare a vette altissime di passione nuda e cruda e il mio magnetismo provocò uno Tsunami in Asia, perché come si dice: “Può il batter d’ali di una farfallina magnetica a Poggio Rusco procurare uno tsunami in Asia?”. La risposta è sì. Può.

L’uomo che salta le staccionate 

Al parco. Sono lì che corro quando vedo un bellissimo uomo che salta una staccionata vestito come se fosse il commesso di una banca.
Quando mi sorride e mi dice: “Certo un po’ di moto è importante per me, come per tutti!” lo riconosco come l’uomo che salta la staccionata nella pubblicità dell’olio Cuore.
La mia patonza magnetica è tutta un brivido che vola via, un equilibrio sopra la follia, penso che sono proprio una ragazza fortunata: se tutto va bene anche lui potrà finire nella mia collezione.
Dato che con il cuore ci sa fare, lo invito a casa la sera di San Valentino e lui risponde: “Però cucino io, perché a tavola voglio stare in forma e mi hanno detto che te non sei tanto brava a fare da mangiare per quanto sia una tipetta MOOLTO golosa…”.
È un malandrino questo elegante sportivo!
Arriva da me tutto pettinato, con un gran sorriso stampato sulla faccia e una latta di olio dentro un pacco regalo.
Lo vedo sulla porta e mi scompiglia a tal punto l’eccitazione che gli dico di mollare tutto e comincio a baciarlo come se fossi il suo dentista, con un’introspezione che è il segno della mia grande profondità.
La patatina frulla e rifrulla, lui mi solleva, mi toglie gli slip mentre mi sussurra frasi erotiche di sua invenzione: “Tanto tutte le strade mi portano alle tue mutande!” e dopo la poesia mi trascina sul letto saltando di traverso per i fossi. Passiamo 2 ore a fare numeri da circo e mi spara in aria nemmeno fossi la donna cannone mentre gli dico che cerco un centro di gravità permanente e lui potrebbe fare da perno.
2 ore di puro sesso.
Siamo ancora tutti nudi e spettinati e suonano alla porta. È la mia vicina. È San Valentino, cosa diavolo vuole questa anziana signora dalla puzza sotto il naso?” penso io, ricordandomi che il giorno prima mi ha prestato l’acido ialuronico e forse è solo venuta a riprenderselo. Mi avvicino alla porta e capisco: nella foga del sesso l’avevamo lasciata aperta e ci sono il signor Mario e Anselmo del secondo che con le seggioline e i popcorn si sono goduti lo spettacolo sul pianerottolo, lei ci voleva avvisare che non sentiva più niente e che alzassimo un po’ i toni degli ululati che qui c’è gente che vuole divertirsi!
Mentre accade tutto questo, l’uomo della staccionata è in cucina, sento sfrigolare. Mi dice: “Ti ADORO perché sei la mia PATATINA FRITTA!”
Mangio, rido, festeggio San Valentino con l’uomo della staccionata e i miei vicini guardoni.
Dopo qualche settimana, a forza di mangiare sano, tra panzerotti, patate, cotolette, crocchette, mozzarelle in carrozza, polpettoni impanati e melanzane saltate, tutte le volte che si avvicina, mi sembra di fare sesso con un radiatore sfranto e gli amici ormai ci chiamano fish and chips.
ok restare in forma, ok il sesso acrobatico, ok tutto, ma se mi friggi il magnetismo, caro uomo delle staccionate, io perdo la mia forza e senza la mia forza, come posso vivere con la giusta profondità?

 

Nonostante libera, copertina

Nonostante libera: quando il racconto è un atto terapeutico anche per il lettore

Affido alla scrittura la grande responsabilità di avere una funzione catartica. È il mio atto terapeutico. 

Si apre così il libro di Bruna Orlandi, Nonostante, libera uscito per Giraldi editore e che avrò il piacere di presentare alla Feltrinelli di piazza Ravegnana il 30 gennaio alle 18. 

Bruna soffre di vulvodinia  [sito dell’associazione per info] dal 2010: la sua è una patologia dolorosa che invalida la vita quotidiana (Bruna ironizza sul fatto che le scappi da “pisciare” molto spesso e che quindi abbia la mappa di tutti i cessi di Bologna) e anche quella sessuale e la conoscenza della malattia è talmente poco diffusa che lei ci ha messo un buon numero di mesi per capire cosa le stesse succedendo, cosa ci fosse alla base dei suoi dolori.

Tirata da una parte all’altra di pareri medici non sempre pazienti, di fronte a dolori e disagi che non vengono facilmente identificati e che hanno a che fare con la nostra identità più profonda, la Orlandi si è trovata a fare i conti con pregiudizi e luoghi comuni e con la terribile e frustrante affermazione: “È psicosomatico!” che anche io ho sentito tante volte portare come diagnosi, quando nessuno capiva quale fosse la mia patologia immunitaria, mentre io continuavo a stare malissimo.  Continua a leggere

Amalia, Denise ed io ti aspettiamo per un tè prima di Natale

Io scrivo cose come il Natale di Amalia dentro a libri che si chiamano Fiabe di Natale,  Denise pensa e costruisce oggetti di design, arredamento e bijoux.
Quando guardo quello che sa fare, rimango incantata: a me le immagini arrivano in forma di parole, lei riesce a renderle concretamente e tu puoi stringere tra le mani qualcosa di unico e personalizzato.
Denise ed io abbiamo pensato di organizzare un pomeriggio pre natalizio durante il quale io leggerò la mia “fiaba” per grandi: Il natale di Amalia e lei farà gli onori di casa. Faremo molte chiacchiere, berremo tè e se vorrai, potrai acquistare il libro che contiene il racconto di Amalia e alcuni oggetti e bijoux creati da Denise, per regali di Natale davvero FATTI IN CASA.

CI VEDIAMO DA GRIM & MARIUS AL III PIANO? PRENOTATI

17 dicembre 17 alle ore 17
via Newton 1, BOLOGNA
PRENOTAZIONE: info@grimandmarius.com
https://www.facebook.com/GrimandMarius/

C’è la Maki che è un cane ad accoglierci. È simpatica ed innocua ma ti avviso. Ecco la sua foto.

Il Natale di Amalia

 

Amalia oggi si sente particolarmente contenta: Carlo le ha fatto una sorpresa e ha prenotato un hotel a Bolzano, per il 27 novembre. Quella settimana aprono i mercatini di Natale e insieme ai Righetti, i loro amici di una vita, andranno a passare un fine settimana in Alto Adige. Giusto ieri, su Pinterest, Amalia ha trovato alcune idee per le decorazioni del suo terrazzo e non vede l’ora di cominciare l’annuale caccia grossa natalizia. Da un po’ cova un’idea ma vuole fare tutto per bene e più ispirazioni ha, meglio è. Amalia pensa a quando ai mercatini ci andava con i ragazzi: Giovanna e Davide andavano matti per quei viaggi organizzati all’ultimo momento, durante i giorni di riposo del padre.

Chissà cosa stanno facendo, ora, i miei figli, si chiede Amalia, mentre cammina per via Santo Stefano, di ritorno dalle spese mattutine. L’aria è frizzante oggi a Bologna, ma c’è un bel sole, la panettiera è sempre sorridente e malgrado un dolore al nervo sciatico, la vita sembra più facile ora che c’è un programma, ora che c’è un obiettivo. Certo, la Righetti è una gran impicciona, vorrà sapere come mai i ragazzi tornino così poco a casa e a lei toccherà giustificare e fare in modo che non vada in giro a raccontare che si sono dimenticati della madre: è incredibile come certe persone riescano a diventare maliziose, quando vogliono. Non importa: andranno in giro per la città, lei potrà anche approfittare della sauna dell’hotel ed è certa che – con un po’ di pazienza – staranno bene, loro quattro. Come quando erano giovani.

Amalia pensa a tutte queste cose mentre stringendosi nel suo cappotto di finto montone – che lei non indosserebbe mai una pelliccia vera, ricorda ancora quando sua mamma faceva sfoggio della sua e lei invece, con orgoglio, le proponeva l’alternativa ecologica – infila la chiave nel portone del palazzo. Apre a fatica, la busta del pane penzola appesa al braccio sinistro e la borsa tenta di cadere in avanti, fa un passo, entra e si accorge immediatamente di quella vecchia bicicletta appoggiata proprio lì davanti. Un mezzo sporco, tenuto con poca cura e mai visto prima: una bici verde con un seggiolino per bambini davanti e uno dietro. Amalia si chiede di chi sia quella bici, chi l’abbia abbandonata lì. Non lo hanno visto il cartello, chiarissimo, in cui è scritto di non appoggiare cicli e motocicli al muro?

Per un attimo ha la tentazione di spostarla in una posizione defilata perché diventi invisibile, meno ingombrante allo sguardo, ma ha la sporta e il nervo sciatico che fa male. Scuote la testa e sale la sua scala, la scala A. Amalia non lo sa ancora, ma una bicicletta vecchia, appoggiata in malo modo contro il muro è solo il primo dei fastidi che renderanno difficile il suo Natale 2017…

Regala la storia di Amalia

Amalia non lo sa ma la sua storia – di una banalità quasi sconcertante – ho cercato di raccontarla ne Il Natale di Amalia, un breve racconto/fiaba (ma non per bambini) che arriverà il 26 novembre 2017 in libreria.

Il Natale di Amalia fa parte della mini raccolta Fiabe di Natale (Graphe Edizioni) ed è già disponibile su Amazon.

Insieme al mio racconto ce ne è uno di uno scrittore sconosciuto: tale Guido Gozzano. Non è esattamente alla mia altezza, ma me ne farò una ragione 😉

 

Carta Canta, scrivi con i tarocchi al #SanLabookfestival e molte altre cose

Il comune di San Lazzaro, insieme alla casa editrice (con cui collaboro) Giraldi editore  organizza, il 16 e 17 settembre 2017, la prima edizione del San Lazzaro Book Festival nella corte interna e lungo i portici adiacenti il Comune, in Piazza Bracci, a San Lazzaro di Savena, Bologna.

All’interno della rassegna puoi incontrare autori, parlare di libri e ascoltare tanti punti di vista sul mondo e sulle storie. 

Io sarò presente in due diverse occasioni.

  • Sabato 16 settembre 2017 alle 10 propongo un gioco creativo con i tarocchi, per stimolare la scrittura di sé (tranquilla, non ti leggo il futuro, ma ti aiuto a scrivere del tuo passato in maniera giocosa, se vorrai!). Porta carta e penna! 
  • Domenica 17 settembre 2017 alle 16 sarò con l’autrice Cecilia Cuoghi che ha recentemente dato alle stampe il suo Mi chiedo scusa, per dialogare di corpo, disturbi alimentari, accettazione di sé e rinascita. 

Perché i tarocchi?

Sto sperimentando come gli archetipi degli Arcani Maggiori agiscono visivamente sulla nostra capacità di dare nomi e trovare punti di vista sui ricordi, durante i miei laboratori di scrittura autobiografica e voglio condividere con te le mie scoperte. 

Perché continuo a voler parlare di corpo, movimento e accettazione di sé? 

Ogni giorno scopro nuove emozioni intorno alla mia percezione del corpo e più parlo con le persone, più mi rendo conto che per molti quello del corpo è un tema scottante, irrisolto o intorno cui si agglomerano paure e inadeguatezze nella relazione con se stessi e con gli altri.   

Scarica il programma completo in pdf

Segui, partecipa e racconta l’evento con #sanlabookfest

 

È così importante sapere se un libro autobiografico è vero? A margine del Premio Strega

Una delle cose che possono succedere quando si scrive un libro autobiografico, è che le persone pretendano (o suppongano) che chi scrive incarni il libro. Sempre. Se poi in quel libro ci metti pezzi di storia italiana (li infili a tradimento o esplicitamente, ammantandoli del dubbio o lasciandoli scorrere come fossero cosa indiscutibile), li condisci con la descrizione di un’infanzia nel lusso e ci infili tutte le tue ipocondrie, ecco che il mix bomba divide i lettori in chi commenta la qualità del testo e in chi giudica la persona, pensando di conoscerla attraverso ciò che ha scritto.

Sto seguendo con interesse “il caso” Teresa Ciabatti, che con La più amata, il suo ultimo romanzo (memoir a metà strada tra finzione e autobiografia) è arrivata seconda al Premio Strega 2017. Mi interessano i commenti, la trafila di critiche  e tutto ciò che sta intorno al testo e che l’autrice stessa dissemina online e in interviste a riviste e a quotidiani.  Continua a leggere

Tornare a Torino: di libri e memoria

 

A TORINO, I MIEI APPUNTAMENTI PUBBLICI

Dieta, movimento e salute: sabato pomeriggio

Sabato 21 gennaio 2017 mi hanno invitata a Torino, in Corso Francia 19 bis/f, Istituto di Medicina integrata per partecipare a un incontro gratuito e aperto a tutti: DIETA, MOVIMENTO E SALUTE: RIPARTIAMO ALLA GRANDEdalle 16 alle 18,30. Oltre a me, all’evento partecipano la dottoressa Paola Lusardi, cardiologa, con un intervento dal titolo “I consigli di un cardiologo ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, orientandosi tra scienza, realtà e bugie”, la dottoressa Marta Pareschi, nutrizionista: “Una sana alimentazione per un corretto stile di vita”.  Continua a leggere

Importa davvero conoscere il genere di una persona per amarla?

A Nina importa davvero sapere se Sasha è maschio o femmina o le basta quel sentimento che sente crescere?

Poche pagine e te lo chiedi anche tu, lettore, insieme alla protagonista dell’ultimo libro di Giorgia Vezzoli, Ti amo in tutti i generi del mondo, Edizioni Giraldi. 

Quello di Giorgia è un romanzo che lentamente ti conduce in una storia in cui, novità editoriale assoluta, uno dei protagonisti è di genere non definibile.  Continua a leggere

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