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persone in ascolto

Scrivere di sé è un allenamento per presentarsi in modo efficace e originale

Chi scrive si allena a scegliere le parole per spiegare il proprio pensiero, ecco perché la scrittura può essere considerata una palestra efficace anche per chi vuole presentarsi, farsi conoscere e spiegare meglio il proprio curriculum vitae. La scrittura autobiografica impone una riflessione su di noi, sulle nostre emozioni, sul ruolo che vogliamo rivestire nel mondo e sui nostri sogni e obiettivi. Nel momento in cui raccontiamo qualcosa di noi con un post su Facebook o Instagram, stiamo già facendo scrittura autobiografica: se siamo allenati riusciamo anche a sviluppare una narrazione (un testo che ha uno sviluppo e si basa su una evoluzione del racconto), se non abbiamo l’abitudine di scrivere, facciamo molta più fatica. La stessa cosa vale per la capacità di presentarci in modo efficace al nostro interlocutore professionale e non: se non siamo abituati a raccontare di noi, ci sembra di camminare sulle sabbie mobili di una materia sconosciuta.  Continua a leggere

Scrivere a mano: i benefici per la tua creatività

Oggi è la giornata internazionale della scrittura a mano: un evento molto sentito, soprattutto negli Stati Uniti [#handwritingday] dove la tecnologia è percepita come minaccia per la perdita della manualità grafica.

Scrittura a mano e scrittura al computer possono convivere e sono convinta che – esattamente come prima di oggi hanno convissuto narrazione orale e scritta, stampa e digitale – anche carta, penna, colori continueranno a stare bene insieme. Dopo l’entusiasmo tecnologico del primo decennio del 2000, oggi c’è un forte ritorno all’appunto cartaceo e alla scrittura non solo come pratica intellettuale creativa ma anche come riscoperta della manualità e dell’artigianalità del testo.

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Perché scrivere di sé è sano e possiamo farlo tutti

Sarei molto curiosa di partecipare a un tuo corso di scrittura autobiografica ma non scrivo dai tempi del tema di maturità e non credo di essere più capace!

Oppure.

Non sono uno scrittore, mi piace leggere, ma non credo di essere all’altezza di scrivere un racconto autobiografico.

Non solo scrittori in erba

Scrivere non è una pratica per soli adepti, tutti oggi scriviamo, basta guardare la quantità di contenuti che vengono prodotti su social network come Facebook. La voglia di scrivere risponde a un impulso naturale: comunicare a sé stessi e agli altri, focalizzare, attraverso le parole delle emozioni, raccontare storie che diventano memoria e memoria che diventa storia.

La scrittura è un “muscolo” che puoi allenare, esattamente come addominali e bicipiti, non è detto che tu poi debba diventare un maratoneta, ma se ti metti in gioco e ci provi, potrai senz’altro cominciare a fare il giro del parco a passo veloce! La scrittura autobiografica è una pratica terapeutica, in grado di consolidare i ricordi, posizionarli al posto giusto e che ti aiuta a incrementare amor proprio e ironia, ingredienti più che mai fondamentali per vivere in questi anni 😉

Trovare la storia: ecco come faccio io

Esistono molti modi per aiutare le persone a trovare la propria storia e scriverla: io – nella pratica di corsi e workshop – ho trovato quelli che mi sembrano più adatti perché mischiano gioco, memoria e lavoro manuale. Faccio fare “disegnini” e visualizzazioni e uso i tarocchi per evocare immagini e aiutare le persone a far uscire le parole giuste per descriverle.  E poi c’è la griglia dello storytelling: uno strumento che va maneggiato con cura ma che aiuta a capire meglio che cosa piace, nelle storie, ai lettori.

La scrittura condivisa avvicina: succede sempre, durante i laboratori, che la condivisione di racconti diventi un propulsore di intimità tra persone che fino a poco prima erano sconosciute. Ogni tanto prendersi un momento tutto per sé per ascoltare l’altro, confrontare il proprio percorso in maniera NON competitiva e costruire qualcosa che esce dal personale  è un ottimo modo per allenarsi a mettersi nei panni di chi abbiamo di fronte e per sviluppare empatia anche per storie distanti dalla nostra.

Tutti possiamo scrivere, la creatività è popolare.

 

Pensiamo e diventiamo ciò che, in potenza e grazie al nostro DNA, saremmo in grado di pensare e diventare solo se ci procuriamo gli stimoli, le esperienze, l’apprendimento necessari a tradurre le capacità potenziali in capacità effettive. E se l’ambiente ci offre, al momento giusto, le risorse e le opportunità per farlo. Tutto ciò restituisce a noi una grande responsabilità individuale per quanto riguarda la qualità e anche la quantità creativa del nostro pensiero (…).

Annamaria Testa, La trama lucente, Rizzoli, 2010

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica [a mano e sul racconto]

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica si terranno a partire da febbraio 2018 con alcune date dedicate alla scrittura autobiografica a mano e il percorso residenziale (5 incontri) sul racconto, a Bologna. Se vuoi saperlo tempestivamente (i posti si “bruciano” in 2 giorni perché sono solo 10), iscriviti alla mia newsletter.

Paolo Cognetti: autobiografia di uno scrittore e di un lettore

Paolo Cognetti firma "Le otto montagne"

Sabato scorso Paolo Cognetti – vincitore dell’ultimo Premio Strega – è arrivato a Bologna per presentare il suo Le otto montagne. Sono una grande estimatrice di Cognetti di cui, ancora prima di questo meritato successo, avevo letto le raccolte di racconti e un saggio illuminante sulla pratica della scrittura, A pesca nelle pozze più profonde, che cito sempre durante i miei corsi.

Anche se l’ho saputo all’ultimo secondo, mi sono catapultata all’Archiginnasio, una delle biblioteche più suggestive che abbiamo in città. C’erano almeno 200 persone e chi non aveva trovato posto a sedere come la sottoscritta, è rimasto comunque. Era tanto tempo che non ascoltavo una lectio magistralis come la sua, un lungo e appassionato racconto di come è arrivato alla lingua delle Otto Montagne e di come si è formato la propria cultura di lettore e scrittore. A gambe incrociate, seduta per terra, ho scarabocchiato qualcosa sul mio quaderno per tenere traccia di parole preziose, suggerimenti e citazioni: provo a fare una sintesi per condividere con te qualche spunto.  Continua a leggere

Scrivere è un lavoro: l’organizzazione di una giornata

Ho iniziato il mio quarto libro. Questa volta si tratta di un manuale e in particolare è un manuale dedicato alla scrittura autobiografica, tema che sto approfondendo, studiando e intorno al quale tengo corsi e workshop per persone, professionisti e organizzazioni.  Quest’inverno è stato un periodo intenso per me, finalmente il lavoro comincia a girare, sono molto focalizzata sui miei progetti e sono felice di poter dire che sto realizzando tante idee cui tenevo molto: mi sento fortunata ma anche grata alla mia testardaggine e disciplina. In questa abbondanza, ho sentito però la mancanza della scrittura – il mio grande amore. Ho coltivato alcune idee e appunti ma non ho potuto mettermi al lavoro come avrei voluto, troppo spesso in azienda o in qualche luogo a fare formazione intorno alla comunicazione digitale. Da un po’ volevo scrivere questo manuale (niente di pretenzioso, si tratta di esercizi, stimoli di lettura, riflessioni per usare la scrittura autobiografica per sé, per comunicare online e per scrivere racconti) e da un po’ ho nella testa anche un libro di narrativa. A primavera ho così deciso che – per la prima volta nella vita – mi sarei presa tutta l’estate per il mestiere del cuore.  Continua a leggere

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Scrivere e creare grazie ai tarocchi e alle carte creative

Dopo 2 libri autobiografici e uno sul narrarsi online, 12 anni di blog in cui faccio personal storytelling e una montagna di post nomadi sui social media, ho deciso di trasformare quello ho imparato in un workshop e corso di scrittura autobiografica, per chi ha voglia di imparare a scrivere di sé per farsi leggere. La prima stagione, iniziata a ottobre scorso, l’ho dedicata alla scrittura narrativa a mano, alla struttura del racconto e il corso avanzato ha esplorato i racconti in condominio ma da un po’ coltivo un’idea che nasce da un’antica passione per i tarocchiContinua a leggere

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La teoria delle parole piene: un augurio per il 2017

L’augurio che faccio a me stessa, ma anche a te, per il 2017, è quello di sforzarmi di usare parole piene, parole che hanno significato e sono mie (e non di altri) e di lavorare su quelle vuote per cambiarle. Voglio accettare sempre il fatto che potrei non essere capita e il contesto in cui mi muovo. 2017 è un numero primo: un ottimo nuovo inizio per esercitarsi a migliorare!

Adesso ti racconto come è nata la mia teoria delle parole piene e come voglio applicarla. Continua a leggere

Per chi scrivi il tuo blog? Tra lettore e potenziale cliente

Per chi scrivi il tuo blog?

Se non te lo sei ancora chiesto, fallo subito.

Perché potresti trovarti nella stessa situazione di una mia cliente cui sto facendo digital coaching e che ha un blog di viaggi che vorrebbe diventasse anche il suo sito professionale. Continua a leggere

Se vuoi scrivere, leggi

libreria cremaglieraLibri, articoli, post di altri

Se vuoi scrivere, leggi. Questa è l’unica cosa che davvero conta, sia che tu voglia gestire un blog, sia che tu voglia iniziare il romanzo della vita.

La scrittura è alla base di qualsiasi attività umana: anche le storie che diventano video virali online partono da un processo di costruzione legato alla scrittura. La scrittura è anche alla base del cambiamento, personale, professionale, aziendale. Come ci narriamo, le PAROLE che scegliamo per raccontarci a noi stessi e agli altri, sono il punto di partenza per qualsiasi crisi, evoluzione, scelta.

Ma per avere abbastanza PAROLE per scrivere, per mutare, per prendere decisioni che ci portino ad essere quello che vogliamo, dobbiamo leggere.

Non esiste scrittura senza lettura. E anche se ultimamente va molto di moda il sapere verticale, tecnico, la specializzazione e il posizionamento tematico, ricordati di essere un lettore onnivoro, qualunque sia il tuo lavoro, specialmente se lavori con la comunicazione web.

Fai il Social Media Manager?

Non escludere dalla tua biblioteca I dialoghi socratici di Platone, ti accorgerai che hanno molto a che fare con il tuo lavoro, ma soprattutto con il fondamento del tuo approccio al mondo.

Se vuoi scrivere, leggi. Leggi anche i libri di cui non ti hanno parlato bene, leggi scrittori che sperimentano, coltiva il dubbio, la curiosità e l’umiltà.

Se vuoi scrivere, leggi.

Credo che uno scrittore debba abbandonarsi al piacere di sognare, di scrivere, anche se ciò fosse imprudente. Però, chissà che la massima felicità non sia la lettura (…) si vantino altri delle pagine che hanno scritto; quanto a me, m’inorgogliscono quelle che ho letto. La mia lettura è molto più importante della mia scrittura. Questo è un assioma.

Jorge Luis Borges, Sognare e scrivere

Leggi e rileggi quello che scrivi tu

Se vuoi scrivere leggi e rileggi: quello che scrivono gli altri, quello che scrivi tu.

Se non sei uno scrittore professionale ma ti occupi, – per esempio – dei contenuti del tuo sito aziendale, è davvero importante per te sviluppare una strategia per scrivere nel modo più efficace possibile, con chiarezza di intenti, spiegando con le parole del mondo, al mondo, quello che fai.

E ogni strategia di scrittura non può prescindere dalla lettura di quello che scrivi. Leggi ad alta voce, rileggi più volte e poi sottrai peso alla tua pagina. 

E se non sai da dove iniziare, se hai bisogno di un modello da declinare alla tua azienda o al tuo sito, contattami per un percorso di consulenza e formazione.

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Di narrazioni e verosimiglianza

Sono laureata in Lettere. Non ho un Master in economia ma in informatica. Mi occupo di comunicazione, in qualche modo di marketing, perché mi è richiesto di promuovere e fare conoscere oggetti, valori, persone, progetti. Potrebbe sembrare un percorso strano il mio. Eppure il legame inscindibile tra bit e parole mi ha portata qui, a raccontare quello che faccio, sperando che incuriosisca qualcuno, scegliendo le parole come fossero pietre preziose.

Di fatto non è altro che questo: narrazione.

Social Media Marketing, Personal Branding, Digital P.R altro non sono che modi diversi di raccontare storie verosimili, efficaci, che rappresentino al meglio l’identità di qualcuno o qualcosa.

Il verosimile, secondo Todorov, si ottiene da un racconto ben strutturato che non è più solo un riflesso di realtà ma discorso che acquisisce autonomia e dignità propria.

Per quanto mi riguarda l’obiettivo delle strategie che si applicano sul web per fare emergere un contenuto, posizionare un’azienda o un professionista,  deve essere la verosimiglianza palese.

Il racconto è solido, ben strutturato e radicato nell’etica e nei valori del progetto, ma proprio perché racconto e narrazione, non può e non deve essere vero ma apertamente verosimile, identità virtuale con responsabilità e conseguenze sul reale.

Di fatto altro non è che narrazione.

Lo dice meglio di me una delle maggiori creative del nostro Paese, Annamaria Testa.

Su Nuovo e Utile, il suo sito, proprio questa settimana parla della potenza delle narrazioni in rete e in una frase chiude un mondo, il mondo delle persone che si sono cesellate una professionalità grazie al loro personal storytelling. E proprio nel momento in cui mi sto rifacendo il look al sito, mentre sto ridefinendo la mia identità e nella ricerca ossessiva di un’etichetta professionale, tra le tante cose che faccio, ho capito che in fondo, in tutti questi anni, non ho fatto null’altro che Digital Storytelling, mi arriva come una bevanda energetica:

Le narrazioni spiegano il mondo che viviamo e trasmettono visioni che vibrano come la vita. Sono qualcosa che la rete capisce, valorizza e diffonde. (fonte Nuovo e Utile)

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