Il ragno e la imbecille
Il mio incontro del terzo tipo con la cavaletta mi ha fatto venire in mente un altro simpatico aneddoto che risale alla mia vita precedente. Quando studentessa lavoratrice coabitavo con Coinqù e si passavano le notti a chiacchierare o studiare o contarci la vita. O a guardare qualche film.
Una notte che ero andata pure a letto abbastanza presto e mi ero messa a fare di quei pensieri che necessitano di osservare attentamente il soffitto per dare un senso cosmico alla propria esistenza e coltivare almeno il dubbio del non so, mentre ero lì in osservazione notai la presenza di un ragnetto che tesseva la sua tela proprio sopra la mia testa. Dato che il soffitto era alto, malgrado la mia paura atavica per cotanti esseri zamputi (sono una vera fighetta quando c’è di mezzo l’insettame), dato che mi era venuto sonno a fare tutti quei pensieri (che qua non si è mica abituati), mi addormentai senza problema. Incurante – almeno all’apparenza – della scomoda presenza. Continua a leggere