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Bambine e corpo: come lo narra certa scuola?

Bambine, bambini e corpo: l’accettazione di sé passa anche attraverso la consapevolezza che ognuno di noi è diverso, che non esiste un corpo perfetto e che l’armonia parte dal volersi bene, così come si è, valorizzando i propri punti di forza (di carattere e fisici) senza paragonarsi agli altri.

Ho sempre pensato di non avere scampo all’essere grassa perché da bambina mi dicevano che ero rotondetta: sono diventata OBESA, ho sofferto di bulimia, ho sempre avuto un brutto rapporto con il cibo e il mio corpo e ora che ho fatto la MUTA, ho dovuto constatare che ho le ossa piccole, che il mio corpo non è affatto un corpo “condannato” a essere grasso.

Quanto, in questa convinzione limitante, ha contribuito quello che mi sono sentita narrare (e mi sono narrata io stessa) da bambina???

Bambine e bambini: cerchiamo di aiutarli a crescere sereni, con la giusta fiducia nel mondo e in sé stessi per esprimere le proprie potenzialità.

 

E poi, a scuola, succede quello che ora vi racconterà questa lettrice di Panzallaria, che rimane anonima per tutelare lei e sua figlia, ma che ha voluto, fortemente, fare emergere quello che è successo. Io davvero sono ALLIBITA.

Per rifletterci tutti insieme.

Io sono diversa dalle altre mamme, l’ho capito da subito.

Mentre tutte le mie amiche impazzivano per allattare o cambiare pannolini pieni di cacca, io -appena sfornata la cucciola- mi ci sono messa come se lo avessi fatto da sempre. Ho colto al volo qualche consiglio su come chiudere il pannolino o attaccarla al seno, ma è uscito tutto in modo molto naturale. E allo stesso modo lo svezzamento, i primi passi, i primi giochi, i primi capricci…

Ho sempre saputo, in cuor mio, che i problemi veri sarebbero arrivati “dopo”.

E così è stato.

Oggi ha 9 anni, frequenta la terza elementare e i primi nodi iniziano a venire al pettine.

Mentre le altre mamme tirano un sospiro di sollievo per la crescente autonomia dei loro pargoli, che giocano da soli, studiano da soli, stanno a scuola tutto il giorno e fanno sport il pomeriggio ecc…. io vivo sempre sul chi va là, attenta a tutti quei piccoli dettagli del suo percorso di crescita emotiva, nel perenne senso di colpa dovuto all’assioma secondo cui “tutto dipende da come vengono cresciuti nei primi 6 anni di vita” (e quindi, ovviamente, i suoi problemi da qui in poi sono tutti colpa mia).

Quindi, invece di fregarmene di ciò che fanno a scuola (che tanto ha dei bei voti) sto lì a mettere il naso in tutto quello che studia, in quello che legge, insomma in tutto ciò che sta formando il suo “background culturale”.

Invece di ignorare le scene che mi racconta, dei bambini più discoli che prendono in giro il bambino più fragile, cerco di farle capire perché non si fa. Invece di sbattermene dei compagni di classe musulmani che escono dall’aula durante le ore di religione, le parlo io dell’Islam. E quando le scappa una battuta sull’aspetto fisico di qualcuno, le chiedo come si sentirebbe se lo dicessero a lei.

Sì, sono una rompipalle, lo so, ma il mio più grande sogno è che non si livelli alle grettezze umane che popolano ormai la nostra quotidianità. E sarebbe davvero bello se, in questo percorso, avessi al mio fianco la scuola.

Tante volte mi sono chiesta se esista una scuola all’altezza delle mie aspettative. La risposta ancora non la conosco.

Certo è che se, per imparare a comporre testi descrittivi sul proprio aspetto, vengono proposti esempi di questo genere, ecco, sì, io sarò una rompiballe, ma davvero non ci siamo!

 

Lo so che il mondo non è perfetto. So che prima o poi lo devono scoprire anche loro, sbatterci la faccia e rialzarsi con le loro forze. Ma a questa età non dovremmo essere noi (genitori e scuola assieme) a fornire loro gli strumenti per farcela?

Senza quegli strumenti, cosa può pensare una bambina di 9 anni che legge quel testo, e che magari neanche ci pensava al fatto di essere rotondetta? Non rischiamo di far insinuare nella sua testa il pensiero che anche lei dovrebbe desiderare di “RIFARSI”?

 

E invece io, mamma controcorrente e rompiballe, a quella bambina, vorrei far sentire il messaggio di Kate Winslet che sventola orgogliosa l’ennesimo premio ricevuto per la sua carriera da attrice e, durante la conferenza stampa, dichiara:

 

“Quando ero più giovane, quando avevo solo 14 anni, mi è stato detto da un’insegnante di recitazione che avrei potuto fare bene se fossi stata felice di accontentarmi dei ruoli da ragazza grassa. Beh, guardami adesso! Quello che mi sento di dire, in questo momento, ad ogni giovane donna che è stata buttata giù da un insegnante, da un amico o anche da un genitore, è che basta non ascoltare niente di tutto ciò, perché è questo che ho fatto. Non ho ascoltato e sono andata avanti, affrontando le mie paure e superando un sacco di insicurezza, e continuo a farlo e a credere in me stessa. […] Vorrei dedicare il premio a tutte le giovani donne che dubitano di loro stesse, perché non dovreste farlo, dovreste solo andare avanti.”

Ecco, ho capito, ho bisogno di trovare sulla mia strada degli insegnanti controcorrente e rompiballe come me… Nel frattempo, però, che fatica….

Una lettrice di Panzallaria

Giochi online per bambini: stereotipi di genere

In questi giorni a Bologna il calendario è ricco di eventi legati al Festival La violenza illustrata che fino al 7 dicembre porta in città convegni, arte e cinema per raccontare la violenza sulle donne e riflettere su un’emergenza nazionale degli ultimi anni.

Anche io sono stata invitata, ieri,  a parlare in un posto inusuale, un salone di bellezza che da alcuni anni partecipa attivamente alla manifestazione.

L’evento l’ho presentato su sito di GGD Bologna.

Ho voluto condividere qualche riflessione sugli stereotipi legati al web e mi sono concentrata anche sull’offerta ludica online dedicata a bambini e bambine.

Ecco cosa ho scoperto durante la mia ricerca.

I giochi online dedicati ai bambini e alle bambine in età scolare sono differenziati.

Giochi per ragazzi

Giochi per ragazzi

Giochi di Macchine
Giochi di Moto
Giochi di Abilità
Giochi Sport
Giochi di Memoria
Giochi di Camion
Giochi Didattici
Giochi da Colorare
Giochi Classici
Giochi Cartoni Animati
Giochi Divertenti
Giochi di Intelligenza

 

 

 

 

Giochi per ragazze

giochi-per-ragazze

Giochi per ragazze

Giochi da Vestire

Giochi di Ristoranti

Giochi di Cucina

Giochi di Decorazione

Giochi di Trucco

Giochi per Pettinare

Giochi per Disegnare

Giochi di Baby Sitter

Giochi da Colorare

Giochi di Musica

 

Esistono altri siti esclusivamente dedicati alle bambine come Giochi per bambine e la logica è la stessa, anche se – a onor del vero – qualche minoritario gioco di logica c’è.

Giochi per bambine

giochiperbambine

Giochi per bambine

Vestire
Decorare
Cucina
Trucco
Barbiere
Bellezza
Mascotte

Ci sono anche: Rompicapo,  Moda,  Danza,  Musica,  Disegnare,  Colorare,  Disegno,  Simpatici,  Tavola,  Unghie,  Carte,  Bambole,  Memoria, Ristoranti, Principesse, Abilità, BellSimulazione,  Divertenti, Per Ragazze,  Disegni da Colorare,  Giochi di Puzzle, Unisci i Puntini.

 

Abilità e Memoria vrs Bellezza e Cura

Questa veloce ricognizione del web per bambini offre uno spaccato chiaro di come lo stereotipo di genere resista fortissimo anche online.

Da una parte i bambini vengono coinvolti in attività che ne mettono a fuoco l’abilità, le capacità costruttive, la dinamicità (Macchine, Moto, Sport, Memoria) dall’altra ci si rivolge alle bambine cercando di interessarle a giochi legati all’estetica (Trucco, Bellezza, Moda) o alla cura degli altri e al cibo (Ristorante, Cucina, Baby Sitter).

Il web riflette il mondo facendone parte a pieno titolo e il mondo è un posto in cui gli stereotipi di genere cominciano a conformarci come persone a partire dalla giovanissima età.

La comunicazione, anche online, deve rimanere in allerta di fronte a questi segnali e chi – come la sottoscritta – ci lavora, ha un ruolo fondamentale nell’immissione di punti di vista diversi e critici.

Perché ciò che è più pericoloso è ciò che cominciamo a considerare normale in quando SFONDO e questo non può essere il nostro sfondo.

Su ispirazione di un bel post di In genere (che vi invito a leggere)  ho fatto anche io (ieri) una ricerca su Google.

Ho scritto “Le donne sono” ed ecco come il motore di ricerca (che riflette ciò che viene maggiormente digitato) ha risposto:

 

La strada è ancora molto lunga, anche quella digitale.

Sulla pelle delle bambine

Come vi ho già raccontato in altri post mi arrivano spesso mail promozionali non richieste (leggi: SPAM).

Alcune semplicemente le cestino.  Altre mi colpiscono come pugni nello stomaco. Quasi sempre perché dimostrano una piena adesione al “nuovo” modello femminile che sta prendendo il sopravvento. Abbiamo fatto un salto indietro di almeno 50 anni in quanto a immagine della donna e la forbice delle persone/target prese di mira dalla pubblicità si è così allargata che ormai anche le bambine sono delle piccole donne. Anzi no. Piccole consumatrici che devono aderire al modello povero e estetizzato di donna.

Ecco allora che se ricevo una mail come quella di cui vi cito l’incipit, come mamma, come persona e come donna TREMO.

Che sia difficile uscire dal ruolo di consumatori è chiaro, che noi come consumatori possiamo esercitare spirito critico e decidere di mettere davanti alla proposta patinata il VERO benessere dei nostri bambini lo è altrettanto.

Nessuno può impedire a questi MARCHI di vendere questi prodotti, ma noi genitori possiamo SCEGLIERE di non acquistarli, di mandare un segnale forte per cambiare il trend.

Siamo sicuri che sia proprio questo che serve al benessere delle nostre figlie?

Buongiorno Francesca,
avremmo desiderio di inviarle un campione della nostra nuova crema per bambine “…”.
Saremmo felici se tu la provassi e, se ti piace, condividessi le tue opinioni con i tuoi lettori. Si tratta infatti della prima crema appositamente studiata per bambine: non un prodotto per bebè, ma per “piccole signorine” dai sette-otto anni in su.
A quell’età le bambine iniziano ad imitare le loro mamme davanti allo specchio, si mettono le creme, si truccano….è l’età ideale per insegnare loro, per gioco, gesti e abitudini che saranno importanti per il loro futuro benessere. Ad esempio, l’abitudine di proteggere e idratare la pelle del viso.

Domande/affermazioni che girerò anche privatamente a chi mi ha mandato la mail:

  • perché una crema dovrebbe rivolgersi solo alle bambine e non ai bambini? Se l’obiettivo è il benessere della pelle, il sesso non dovrebbe fare distinzione.
  • le bambine a 7/8 anni sono bambine non piccole signorine

E voi cosa ne pensate?

Spero che siano contenti: per la prima volta ho risposto all’appello del marchio e ho realmente parlato sul mio blog del loro prodotto. E non hanno nemmeno dovuto inviarmelo.