Donne e Pubblicità: come è andata a finire

U-power: la scarpa che dà calci in culo alle donne

Il 15 ottobre 2010 tramite mail, un lettore mi segnala questa pubblicità che si commenta da sola.

Apro una discussione nell’area forum della community: http://donnepensanti.ning.com/forum/topics/upower-ovvero-prendere-a-calci e contemporaneamente scrivo allo IAP usando l’apposito modulo.

In molti abbiamo scritto per segnalare il contenuto offensivo nei confronti delle donne contenuto in questa campagna pubblicitaria.

Oggi mi arriva questa mail:

Spettabile

Associazione Donne Pensanti

 

alla c.a. Dott.ssa Francesca Sanzo

Segnalazione messaggio pubblicitario “Con le Scarpe da Lavoro U.Power ti puoi permettere “Quasi” tutto!!”

rilevato su affissioni diffuse nella città di Novara nel mese di ottobre 2010

Desideriamo informarLa che il Comitato di Controllo, esaminato il messaggio pubblicitario da Lei segnalato, ha deliberato di emettere ingiunzione di desistenza per violazione degli artt. 9 – Violenza, volgarità, indecenza – e 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

L’inserzionista ha comunicato di avere già assunto provvedimenti affinché l’immagine oggetto del provvedimento ingiuntivo non sia più utilizzata a fini commerciali.

Potrà rinvenire il contenuto del provvedimento inibitorio nel nostro sito internet www.iap.it, nella sezione “Le decisioni del Giurì e del Comitato di Controllo”.

RingraziandoLa per l’apprezzata collaborazione, porgiamo i nostri migliori saluti.

I.A.P.

La Segreteria

E’ un segnale importante: lo Iap si muove ed è uno strumento utile, per tutti i cittadini, per non accettare passivamente ciò che li offende e che ha a che fare con le immagini pubblicitarie contenuti in cartelloni, riviste.

Continuiamo così: sviluppiamo gli anticorpi giusti e una consapevolezza diffusa dei nostri diritti!

COMMENTA CON FACEBOOK
4 commenti
  1. Mammamsterdam dice:

    Vedi, io ho imparato da voi a reagire sempre e comunque, perché funziona. Anche con i beceroni che sostengono di non notarci niente di strano o offensivo, perché potranno anche dire così per salvare la faccia o il culo, ma dopo le prime 100-200 mail un’azienda cominica a pensarci alle cose.

  2. Frau Lori dice:

    Salve, volevo segnalarvi anche la pubblicità GET DUCKED, non ho trovato un sito ma ho fatto una foto al cartellone esposto da COIN in p.zza 5 Giornate a Milano prima di Natale. Se vi interessa, come vi mando la foto?
    Valentina

  3. Annamaria Arlotta dice:

    Buongiorno a tutte. Su Facebook ho aperto un gruppo contro la pubblicità sessista, formato da uomini e donne. Ieri ho lanciato la campagna di mail bombing all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, prendendo come primo spot uno recente della Muller. Non è peggiore degli altri, è nella media degli spot svilenti verso di noi. La tattica che vorrei usare è quella non di ragionare con lo IAP, che può controbattere, usando come fa a volte la tesi della presunta “ironia”, ma di protestare contro l’intero fenomeno mandando in tante persone una mail al mese. La procedura richiede esattamente un minuto, e per ora hanno inviato la mail 5 o 6 persone, e presumo che arriveremo almeno a 20. Mi permetto di lasciare il link e mi auguro che vorrete iscrivervi al gruppo e partecipare all’iniziativa. Complimenti per il bel blog alla quale mi sono iscritta così potrò seguire le iniziative. Un saluto, Annamaria
    http://www.facebook.com/home.php?sk=group_139046259478883

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