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10 anni con Frollina

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Oggi qui si compiono 10 anni.

Sei insieme “Mi fa male la banga!” “Ho i pinocchi in testa!”, “Voglio adottare la Pimpa” “Il sole è quadrato!” ma anche “Un attimo!”, “Siamo arrivati?” “Da grande voglio fare l’architetto, il veterinario, la maestra e la cameriera alla sera”, “Giochiamo a Lego?”, “Mamma credo di essermi innamorata!” “Parliamo di quando ero piccola?” “Ma alle Medie mi darete il telefono?” “Credo di avere l’ansia” .

10 anni fa ci è cambiata la vita e la tua simpatia è entrata in questa casa: tu che sorridi sempre, che hai paura del dolore, che non vuoi parlare delle cose brutte che così è come se non esistessero, che fai le facce, che consoli le tue amiche, che sei coraggiosa, che di secondo nome fai socievolezza, che hai imparato presto l’ironia.

GRAZIE di esistere. Ogni tanto rompi i maroni, ma ogni tanto io li rompo a te

Due banali conti. Anzi 40.

Ho imparato che non posso sempre piacere a tutti. Ho imparato che posso cambiare. Ho imparato che non mi serve il mio zainetto di ciccia. Ho imparato che posso chiedere aiuto. Ho imparato che ridere fa sempre bene, ma a volte bisogna anche sapere piangere. Ho imparato che gli amici, quelli veri, sono pochi, ma quelli che ci sono, sono perle. Ho imparato ad accettare che ogni tanto mi dimentico qualcosa. Ho imparato a farla anche nei bagni pubblici, se mi scappa. Ho imparato a sentirmi un po’ meno in colpa se non riesco a fare TUTTO quello che mi sono prefissa, in contemporanea. Ho imparato che sono fortunata: non ho nemmeno un capello bianco. Ho imparato che la pasta mi appesantisce e posso farne a meno. Ho imparato che se mi dimentico a casa le mutande, partendo per un viaggio, posso sempre comprarle al supermercato.  Ho imparato che niente è definitivo, ma tutto ci definisce. Ho imparato che se un treno è già passato, posso sempre raggiungere la meta con mezzi alternativi. Ho imparato che mi piace imparare, che non è peccato non averlo fatto ancora e che non è vero che le persone non cambiano mai.

Non ho ancora imparato ad andare sulle montagne russe. Ho ancora paura dell’areo. Non sono mai stata fuori dal nostro Continente. Devo dimagrire ancora 20 chili. Non ho mai fatto la testimone di nozze. Non ho superato l’ansia di sbagliare. Non riesco a smettere di ripetere sempre le stesse cose alle persone. Devo imparare a non farmi tremare la voce quando parlo di cose a cui tengo molto. Non ho ancora imparato a dire no quando vorrei dire no, a fare contrattazioni economiche e – in generale – a parlare di soldi senza sentirmi una ladra.

Non ho ancora imparato a fare delle belle foto, a cucinare un buon piatto di pesce, a cuocere una torta a cucire un pupazzo di calzini per mia figlia, a non confondere i numeri alti e a capire i calcoli complicati. Non ho imparato nemmeno a salire sullo scooter dal lato destro, che sono sinistrogira.

Quest’anno vorrei riuscire a dimagrire, sentirmi bene, viaggiare molto, non pensare ai soldi che mancano sempre, passare molto tempo con Tino e la Frollina, ricordarmi che mia figlia è una persona staccata da me, avere tanti progetti sulla scrivania, invece che nel cassetto, fare cose belle con le persone che amo, uscire spesso con gli amici, girare molto in bicicletta e vedere tanti posti nuovi.

Con occhi nuovi.

Oggi sono 40 e questi sono i miei due banali conti.

 

4 marzo 2013 – Bologna

La Frollina dice che vuole la voce strana come quella di Lucio Dalla, per diventare una cantante.

Ogni tanto prova a rendere la sua – squillante e infantile – roca, perché dice così, anche io canterò delle belle canzoni come Lucio Dalla che aveva la voce strana e cantava così bene.

Mi ricordo ancora quando, alla sua stessa età, durante la colazione del mattino ascoltavamo uno dei suoi dischi e io pensavo davvero, che prima o poi sarebbe stato 3 volte Natale.

Lucio Dalla è stato per ognuno qualcosa di diverso, per me a seconda dei momenti ha regalato emozioni.

Ero bambina e speravo fosse sempre festa, avevo 15 anni e volevo scappare dalla dimensione soffocante del mio paese. Come Anna e Marco.

A 16 mi sono innamorata per la prima volta e Dalla faceva da sottofondo a quella altalena di umori che procurano le prime cotte.

Quante volte ho ballato Disperato Erotico Stomp a Villa Serena durante gli anni dell’Università? Lo mettevano su subito prima o subito dopo Camerini e la Rettore.

Lo si incontrava per strada Lucio Dalla.

Non era mai solo, sempre con qualche amico, con una coda di persone che lo accompagnavano, sempre sorridente. Non ho mai visto nessuno assalirlo in questa città, è una città che ha molta cura dei propri vip questa: Lucio Dalla, Morandi, ma anche tutti gli altri, quelli più recenti come Carboni prima e Cremonini poi, non credo di avere mai visto scene isteriche o folle di persone che li fermassero per strada.

Li vedi camminare per le vie del centro, ti siedi accanto a Morandi a teatro. E’ normale. Sorridi dentro, pensi che soccia, hai incontrato Dalla, soccia hai incontrato Morandi, ma non so, è come se facesse parte dell’essere in questa città, del vivere a Bologna.

E così Lucio prima o poi lo abbiamo visto tutti qui e a tutti prima o poi è venuta voglia di abbracciarlo.

Poi un giorno, un giorno di un anno fa, Lucio se ne è andato per sempre. Sapevamo che non avremmo più potuto incontrarlo in via d’Azeglio e nemmeno in Piazza Santo Stefano.

Se ne è andato per sempre, ma non da questa città.

Dove ogni giorno, da quel giorno, lo si ricorda facendo risuonare la sua musica alle 18 davanti al suo portone, ma non solo. Sono piccoli gesti, come quello di un negoziante in via del Pratello che da quel giorno ha esposto un manifesto vecchio, di un vecchio concerto e non lo toglie più.

Oggi sarebbe stato il suo compleanno.

Voglio ricordarlo. Perché come tutti i grandi artisti, ha lasciato a ciascuno di noi qualcosa, a ognuno una cosa diversa. In questo mondo dove la maggior parte delle persone rende tutto un po’ grigio, bisogna tenere stretto il ricordo di chi è riuscito a dipingere pennellate di colore.

Grazie Lucio.

Le iniziative per ricordare Dalla e il concerto di stasera a Bologna

 

Si avvicina il Natale (e il compleanno di Frollina)

Il Natale si avvicina a grandi falcate. L’ho sempre odiato io, fino a quando non è arrivata Frollina. Che è stata come un regalo per noi, essendo giunta il 18 dicembre. Il Natale e i 6 anni di Frollina si avvicinano a grandi falcate, potrei dire.

Abbiamo fatto l’albero e Frollina ha anche escogitato qualche piccola trappola per Babbo Natale. Si perché a lei sta storia che non gli piace essere visto non le va proprio giù. Dice che quest’anno ci prova, che sta sveglia tutta la notte e lo vuole assolutamente cogliere con le mani nel sacco (è proprio il caso di dirlo). Ha quindi preparato alcuni piccoli regali e lettere che sta lasciando – da vera paracula – sotto l’albero. Dice che così lui ci metterà un po’ di tempo ad aprire tutto e per lei sarà più facile correre dal letto alla sala e finalmente trovarselo di fronte. Dice anche che quest’anno lascerà molti biscotti, pieni di cioccolato, per lui e un paio di carote in più per le renne. Lo prende per la gola il vecchietto, che sarà costretto a strafogarsi, rimanendo altro tempo in casa nostra.

Per il compleanno Frollina ha voluto un buco all’orecchio per un orecchino. E’ sei mesi che aspetta il momento, è stata talmente caparbia, convinta e coraggiosa, che abbiamo voluto farglielo fare. Se ha resistito al terrorismo psicologico che le ha fatto la sottoscritta, fatto di pistole e dolori fulminanti, allora vuole dire che era proprio convinta. E in effetti, dato che siamo stati martedì in gioielleria, sono rimasta sbalordita: nessuna lacrima, una bella sopportazione del dolore e tanto coraggio.

A Babbo ha chiesto l’orecchino e un libro di Geronimo Stilton, mi è piaciuto questo modo per nulla esoso di affrontare il suo desiderio.

La piccola non sa che oggi è un giorno speciale. Per il compleanno, da mamma e papà non riceverà solo un buco all’orecchio, ma anche un gattino. Ebbene si, la famiglia pelosa dei Panzallari si allarga. Due mesi fa sono nati i micetti a casa della sua amica Susina e noi ne abbiamo prenotato uno. Lei li conosce bene, quando va la li coccola molto e dopo qualche pensiero, abbiamo deciso di prendere un cucciolo. Anche la Lina, la nostra gatta scendiletto non sa ancora nulla. Incrociamo le dita. Ieri sono stati qui alcuni bambini a giocare e per dispetto ha fatto la cacca sotto la mia scrivania, temiamo che questo nuovo arrivo possa comportare la costruzione di un muro di Berlino artigianale, tirato su ad escrementi felini.

Vabbè, vedremo.

Tanto poi io domani mattina parto, chemmenefrega!

Domani sarò a Donna é Web 2012

Ebbene si, me ne vado via 2 giorni. Sono cose serie eh? sono cose smart. Con il progetto Smart Women Italia sarò a Marina di Pietrasanta, a un evento dalle 16 alle 18 in cui dialogheremo con i presenti di cultura digitale. Se anche voi sarete a DonnaéWeb facciamo in modo di incontrarci eh? Tutte le info sul mio sito professionale

Se invece passerete questo fine settimana a pensare ai regali di Natale, voglio proporvi qualche idea (sono tutti miei amici creativi, per ciò mi fa piacere fargli un po’ di gratuita promozione!).

Idee regalo per il Natale

Se amate le cose fatte a mano, ci sono le spille, gli anelli e i pupazzi di Ri- creazione che potete contattare tramite la pagina su Facebook o anche tramite me, che Michela è una mia cara amica.

Se invece volete rimanere sempre informati sulle verdure di stagione, in modo da mangiare sano tutto l’anno, vi consiglio il calendario dell’orto del mio vicino Pietro. Disegnato da lui, che di mestiere fa lo scrittore e illustratore. Lo potete acquistare direttamente su Etsy.

Se volete fare un regalo “importante” alla vostra casa o a qualche amico, vi consiglio i lampadari di Grim&Marius e se volete invece sostenere un’associazione che si occupa di bambini ospedalizzati, guardate che belle le proposte di Casina dei Bimbi per un regalo solidale.

Passando ai libri, ce n’è per tutti i gusti, per grandi e per piccini.

Il mio ebook Lavorare nel paese dei bambini è a vostra disposizione (e anzi dopo ditemi cosa ne pensate). Adatto per un pubblico di bambini dai 4 agli 8 anni, è una cosa di cui vado molto fiera, specie per la cura che ci ha messo Siska Editore nel realizzarlo. Il catalogo della casa editrice, per quel che riguarda bambini di tutte le età è davvero ben fornito!

Se i lettori a cui state pensando siete voi, un romanzo che a me è piaciuto tantissimo è La voce del muto di Fabio Mazzoni, un progetto editoriale indipendente che dimostra come la buona letteratura non passi solo dalle case editrici tradizionali. La mia amica Mammamsterdam ha scritto invece una guida “per genitori disperati” per rispondere alle domande dei figli su sesso e società. Si chiama La risposta del cavolo. Guida semiseria per genitori disperati alle domande dei figli su sesso e società e già solo il titolo merita l’acquisto. Non l’ho ancora letto, ma conoscendo Barbara, si va abbastanza sul sicuro.

Ora mi vado a lavare i capelli, prendo Frollina e poi ci mettiamo come nel presepe, ad attendere il gattino.

E mi raccomando: se domani siamo nello stesso posto, fatemi un fischio via twitter!

[le idee per i regali di Natale sono rigorosamente marketta off. La maggior parte delle persone citate non sa nemmeno che avrei scritto questo post]