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C’è un giorno di inizio per i cambiamenti?

Non lo sai mai quando iniziano i cambiamenti, solo a volte, a posteriori, fissi momenti e circostanze e ti rendi conto che il filo ha cominciato a srotolarsi più chiaramente da lì: per un po’ di tempo un ragno ha tessuto la tela nell’angolo della tua casa, non ti sei accorta di nulla fino a quando – un giorno – in controluce, non hai visto il quadro ormai composto.

Due anni fa era il 5 novembre. Continua a leggere

Mut-Azioni. Il workshop motivazionale finalmente a Roma!

L’8 marzo 2016 Mut-Azioni è uscito, per la prima volta, allo scoperto a Google Italia.

Eravamo a Milano e grazie alla collaborazione con Work Wide Women ho potuto concretizzare UN SOGNO: parlare di fallimento, fragilità, senso di inadeguatezza, non per la commiserazione collettiva ma per raccontare come tutte le emozioni che ci portano a ritenerci inopportune al cambiamento, siano in realtà un potenziale, se impariamo ad accettarle. 

Sono arrivate 80 donne, con le quali abbiamo condiviso una giornata intensa, ricca, durante la quale ci siamo esercitate per focalizzarci sul cambiamento, sui piccoli passi che ognuna di noi può fare per stare bene e valorizzarsi. 

Poi a dicembre è stata la volta della mia città: Bologna. Anche in quell’occasione, l’energia in sala è stata altissima e in quel modo solidale e franco che contraddistingue un gruppo di donne che si mette allo scoperto, abbiamo lavorato, insieme, ognuna concentrata sul proprio cambiamento personale. 

Il 10 marzo, Mut-Azioni, sempre in collaborazione con Work Wide Women, sbarca a ROMA. Il mio sogno è portare, di nuovo, tante donne in sala e – di nuovo – lavorare perché l’energia collettiva sostenga l’energia personale. 

Succederanno delle cose, lo so già e sono convinta che se anche tu vorrai esserci, proverai la stessa sensazione. 

Quello che chiami fallimento è l’esperienza che costruisce chi sei oggi e chi scegli di diventare domani. Per diventare la donna che vuoi essere, devi passare attraverso il cambiamento. Ogni giorno.

Francesca Sanzo

Dopo le fantastiche esperienze a Milano dell’ 8 marzo 2016 (guarda qui lo storify) e  del 16 dicembre a Bologna, siamo felicissime che Mut-azioni arrivA a Roma!

L’evento che s’ inserisce nella settimana della della donna,  è  nato dalla collaborazione con  Donne A Lavoro Onlus e in partnership con L’Oréal Italia, che ospiterà l’evento nella bellissima sede dell’Accademia L’Oreal. 

Se è vero che il cambiamento passa principalmente dalla nostra interiorità e dalla nostra sfera più intima, è altrettanto vero che esso si manifesta sul nostro aspetto esteriore. 

Quando siamo più sicure di noi stesse, siamo più decise anche nelle nostre scelte estetiche che influenzano l’immagine che diamo di noi a tutto tondo.

E’ importante curare il nostro benessere interiore, come quello esteriore; da questo assunto nasce questo evento e la partnership con L’Oreal Italia. L’intento condiviso è offrire un’experience a 360° che sia in grado di trasferire un know how utile ad orientarsi verso il cambiamento consapevole.

In uno dei momenti della giornata, ad affiancare Francesca Sanzo, ci sarà una consulente L’Oreal che attraverso l’utilizzo della App Style My Hair, fornirà consigli di stile e di look alle partecipanti.

Coniugare i consigli di Francesca Sanzo con i consigli di L’Oreal sarà un’ottima occasione per  proiettare noi stesse verso un cambiamento completo e radicale teso a migliorare le nostre prestazioni professionali e la nostra performance sul campo.

DOVE E QUANDO

Venerdì 10 marzo 2017  h 10-17 presso Accademia L’Oréal Roma, Piazza Mignanelli 23

 COS’È MUT-AZIONI?

Mut-azioni” è il workshop motivazionale curato da Francesca Sanzo sul cambiamento personale e professionale: 6 ore che modificheranno l’approccio alla visione di noi stesse e delle sfide quotidiane che ci poniamo e che ci giungono dall’esterno.

Come facciamo a diventare leader nel nostro lavoro e a focalizzarci sulla strategia centrandoci sul “mind power”?

Per essere efficaci, focalizzate e assertive dobbiamo infatti liberarci del peso di una narrazione negativa che facciamo a noi stesse, che ci blocca in ruoli che non ci appartengono e blocca le energie generative di idee e progetti.

Il percorso è suddiviso in 3 parti:

  • [TESTIMONIANZA]
  • [ASCOLTO]
  • [INTERAZIONE]

Ogni persona, alla fine del laboratorio, si troverà con una mappa delle parole su cui continuare a lavorare per migliorare la propria assertività e l’approccio a sé stessa e agli altri e una mappa delle piccole azioni che generano grandi risultati.

Mut-Azioni a Bologna: il cambiamento personale e professionale

sanzobologna1-2Dopo la fantastica esperienza milanese dell’8 marzo 2016, Mut-Azioni arriva a Bologna sempre insieme a Work Wide Women.

Se sei donna, senti il cambiamento come un’esigenza personale e professionale ma hai bisogno di motivazione per iniziare ad agirlo, questo workshop fa per te.

Una giornata insieme, durante la quale ti porterò la mia testimonianza, di come ho affrontato la muta e cosa ho imparato dall’agire il cambiamento che mi ha trasformato come persona e professionista.

Se pensi che sia arrivato il momento di prendere in mano la tua vita e provare a trasformarla in qualcosa che ti assomigli, se hai un progetto professionale e vuoi realizzarlo in maniera efficace, se semplicemente hai deciso di lasciarti ispirare dalla mia muta:

questo workshop fa per te!

In questo video ti racconto perché.

Fatti un regalo di Natale: il 16 dicembre mi trovi a Bologna, per un’intera giornata insieme.

Informazioni e iscrizioni su Work Wide W0men [prezzo scontato fino al 15 novembre!]

 

Su per San Luca, 3 consigli per affrontare le salite della vita

Potevo non partecipare al San Locca Day il 9 ottobre 2016?

Chi mi conosce o ha letto il mio libro sa bene quanto il portico di San Luca, a Bologna, rappresenti per me e per la mia storia. Chi leggerà il prossimo libro (in uscita il 15 ottobre 2016) potrà anche scoprire in che modo, per la me di oggi, San Luca è diventato paradigma per affrontare la vita.

Ma se vuoi un’anticipazione o cerchi qualche suggestione per affrontare l’autunno che ci aspetta, ecco che domenica 9 ottobre 2016 alle 16.30, presso lo stand Giraldi (circa a metà della salita) mi troverai con:

3 consigli per affrontare le salite della vita

San Luca e i suoi gradini: il modo in cui si affronta quella salita può diventare metafora e allenamento per affrontare la vita, con le sue difficoltà e sfide.
Sarà Francesca Sanzo, che lungo la salita di San Luca “ha perso” 40 chili e lo ha voluto raccontare in “102 chili sull’anima” Giraldi Editore, a condividere 3 consigli per affrontare le salite della vita. L’autrice condividerà con i partecipanti qualcosa di ciò che ha imparato grazie alla salita di San Luca e che tuttora usa per il proprio benessere e creatività.
Un’occasione per motivarsi al cambiamento positivo, al contrasto della sedentarietà fisica e mentale e per mettere in connessione il corpo con la mente e l’anima. Francesca, al termine della breve presentazione, firmerà copie di “102 chili sull’anima”.

Perché Mut-Azioni? E perché torna il 13 maggio a Roma

Ci pensavo da un po’, oggi l’ho fatto: il post è un video “artigianale” girato in uno degli angoli che preferisco della mia casa, quello davanti alla libreria.

Il 13 maggio Mut-Azioni sarà a Roma e si sono aperte ieri le iscrizioni: in questo video ti spiego perché potrebbe essere una bella opportunità venire, come è nata l’idea di questo workshop e in che modo penso possa esserti utile per un nuovo approccio a te stessa e al tuo lavoro!

[Rispetto al video: sii clemente. Sulle occhiaie e le rughe invece puoi dirmi tutto quello che vuoi ;-)]

Cambia la tua narrazione, cambierai tu: sul lavoro, nella vita

L’idea di Mut-Azioni è nata a settembre: moltissime persone mi scrivevano dopo avere letto “102 chili sull’anima” per chiedermi come fosse stato possibile cambiare così profondamente e per capire in che modo ero riuscita a trasformare una dieta in qualcosa che mi stava aiutando a realizzare tanti obiettivi professionali.

Domani si terrà la prima edizione del mio workshop Mut-Azioni, grazie alla collaborazione con Work Wide Women e per questo 8 marzo, l’appuntamento è dedicato alle donne con un focus sulla relazione tra cambiamento personale e evoluzione professionale e la cornice d’eccellenza dove si tiene il corso è Google Italia (Google, non a caso, si è confermato per 3 anni di seguito il miglior posto di lavoro).  Continua a leggere

Dedicato a tutte quelle che si sentono inadeguate nella vita e sul lavoro

Cara amica,

oggi mi rivolgo a te. Ti sembra di non essere mai abbastanza, come donna, come professionista, sul lavoro e nella tua vita privata?

Hai raggiunto un’età in cui ti raccontano che non cambierai MAI e che se sei fuori forma fisicamente, se ti impappini quando parli, se al lavoro non riesci mai a mettere in chiaro quello che vuoi, le tue idee e i tuoi progetti, devi ACCONTENTARTI?

Ovunque vai, senti sempre una voce, dentro di te che ti dice che tanto non ce la farai, che è quasi inutile provare?

Ti piacerebbe trasformare il tuo SOGNO professionale in OBIETTIVO ma non sai da che parte iniziare per farlo?

Inizia da te, inizia ad ACCOGLIERE IL CAMBIAMENTO e a MUTARE il tuo modo di raccontarti a te stessa e agli altri e trasforma il SOGNO in micro obiettivi da realizzarewriting-1170146_1920

Io ogni giorno mi SFORZO per questo, ogni giorno mi impegno per sconfiggere quel senso di inadeguatezza e per raggiungere gli OBIETTIVI professionali che fino a qualche tempo fa erano solo sogni.

Nel 2014 ho perso 42 chili: ero obesa e con un approccio di MUTAZIONE dei miei pensieri limitanti, ho raggiunto il primo traguardo, ovvero dimagrire e recuperare il corpo che SENTIVO mi apparteneva. Questa esperienza – che tuttora porto avanti nel quotidiano, attraverso una strategia che ho sviluppato e che ha a che fare con la disciplina, ma soprattutto con il modo in cui mi narro a me stessa e agli altri – continua e ho imparato alcune cose che mi sono state necessarie e che voglio condividere con te.

Oggi sono più FOCALIZZATA sul lavoro, sugli OBIETTIVI e affronto il quotidiano con uno sguardo al CAMBIAMENTO che è generativo e infatti ho scritto un libro che sta andando molto bene e sto finalmente ottenendo degli ottimi risultati professionali.

Ho deciso di trasformare la mia strategia in un workshop per condividerla e diffonderla, perché credo che se ce l’ho fatta io, puoi farcela anche tu e voglio aiutarti a riuscirci.

Il workshop è piaciuto a Work Wide Women e a Google Italia e quest’anno lo terrò a Milano, l’8 marzo 2016.

Iscriviti e vieni a fare un po’ di “allenamento” al cambiamento con me.

Ci sono ancora dei posti e ti aspetto.

Oltre al workshop, ti regaliamo il mio libro 102 chili sull’anima, personalizzato per l’occasione e sto preparando una lista di 102 motivi per cambiare che sarà tua al termine del seminario. 

Ti aspetto a Milano: per quest’occasione il costo è di soli 50 € + IVA per l’intero pacchetto di 4 ore.

[porta carta e penna per lavorare con me!] 

La mia strategia per non arrendermi ai giorni più tristi

Stamattina leggevo che oggi è il giorno più triste dell’anno. Adesso si fanno anche delle statistiche che ci dicono quando saremo più depressi. Inutile dire che le statistiche di questo genere mi deprimono e che non voglio arrendermi.

Per ciò vi racconto cosa mi sta succedendo. Nell’ultimo periodo sono affaticata e ogni tanto una lama di ansia attraversa la mia vita. Credo di essere in buona compagnia perché non è un periodo facile per nessuno. Non è facile per quel che accade a livello globale, non è facile perché le nostre vite sono attraversate da mille preoccupazioni e perché arrivare a fine mese è sempre più dura. Bisogna inventarsi motivi, bisogna inventarsi passioni, bisogna inventarsi lavoro. Per quanto si faccia, ci si sente sempre un po’ alla rincorsa. Succede a tutti.

Poi si leggono robe agghiaccianti, si leggono frasi cariche di odio, sessismo, ignoranza e non è sempre semplice rimanere con il sorriso. Io ho la mia filosofia che è che non è che devo sorridere sempre, per forza. Che ogni tanto essere un po’ abbattuti è umano.

Però ho anche una strategia per “resistere” e cercare di vivere con dignità, passione e aspettative. Cosa posso fare per stare bene?

La mia strategia è questa.

  1. Lucidità: quando (professionalmente) mi prende un attimo di sconforto e paura del futuro, mi focalizzo sui miei obiettivi. Ho dipinto il mio futuro da qui a 2 anni e sto cercando di realizzarlo oggi. Passo dopo passo mi impegno per fare ogni giorno qualcosa che componga quel futuro che io vedo e per il quale mi sento pronta, preparata e che voglio realizzare. Lo faccio nel presente, senza rimandare. Quando ho paura tremo, ma solo 5 minuti, poi mi concentro.
  2. Affetti: un tempo credevo di averne tantissimi, oggi ho la consapevolezza che quelli veri si contano sulle dita di due mani. Cerco di coltivarli, di non rimandare il momento in cui posso dire a qualcuno che amo quanto lo amo, cerco di esserci per le amicizie vere e non rincorro più conoscenze superficiali, le prendo per quel che sono, per quello che danno alla mia vita, ma senza crucciarmi e cercando comunque di essere una persona positiva, ma tenendo il mio giardino privato con tanta cura.
  3. Curiosità: non voglio smettere di stupirmi, di cercare, di imparare. Ogni giorno, alla sera, mi domando: “Cosa ho imparato oggi?” e se trovo almeno una cosa nuova che mi ha fatto pensare, sono contenta, il conto è in attivo.
  4. Azioni positive: cerco di mettere nel mondo azioni positive, non sempre ci riesco, ma ci provo. Un’azione positiva può essere anche semplicemente pubblicare “responsabilmente”  un contenuto online, qualcosa che possa dare energia a me e a chi lo legge. Cerco di farlo, a maggior ragione, quando vedo un po’ scuro. Che vedere scuro è normale ma gli altri non sono i nostri bidoni della spazzatura e diffondere nero non è mai una cosa che ci farà stare bene, anche se sul momento ci siamo “svuotati”.
  5. Coltivo il mio giardino: il mio giardino è l’acqua della piscina e la pista dove vado a correre. Se mi sento particolarmente fragile, è lì che trovo l’equilibrio e l’equilibrio che ritrovo facendo cose che mi fanno stare bene, poi riesco a comunicarlo e diffonderlo meglio.
  6. Rido: di me, della vita, delle cose che mi accadono e delle situazioni in cui mi trovo. Ridere è sottovalutato. Per alcuni sinonimo di superficialità, per altri un potente antidoto a un mondo in bianco e nero.

Non mi voglio arrendere al clima generale che ci vuole tutti tristi, depressi, senza speranze. Non mi voglio arrendere a chi dice che è colpa della crisi, che il mondo è diventato cattivo e che non abbiamo più speranze.

La mia piccola rivoluzione silenziosa e di cui forse si accorgerà solo mia figlia tra molti anni è questa qua: un sorriso, una carezza a chi la merita, uno sguardo su tutto e la capacità di rimanere ancorata a quello che voglio essere, a quello in cui credo, con la giusta apertura al nuovo, all’incoerente e all’inaspettato.

A 41 anni sono forse un po’ stanca, forse avrei voluto essere un po’ più “sicura” di risultati ottenuti, ma chi se ne frega, il mio mondo è questo, la mia vita è questa e l’unica cosa che posso fare è nuotare, battere piedi e fare grandi bracciate, che la corrente può essere anche contraria, ma se tu riesci a mantenere uno stile giusto puoi anche risalire il fiume!

E se ci riesce lui a risalire il fiume, allora perché non dovrei riuscirci io?

 

 

Una buona dieta è lenta

Una delle cose che ho imparato grazie al mio percorso di dimagrimento è che sono riuscita a calare 42 chili grazie alla lentezza che mi sono concessa. Malgrado all’inizio, convinta di VOLERE cambiare, io mi sentissi un po’ frustrata dal fatto che si trattava di un percorso difficile e lungo e invisibile (quando sei in grave sovrappeso, i primi chili persi sono davvero un ago nel pagliaio), forse proprio il fatto che la massa da perdere era tanta mi ha assicurato la possibilità di introiettare il percorso, farlo mio e acquisire con calma un nuovo stile di vita.

C’erano state altre occasioni in cui avevo fatto una dieta ma i chili da perdere volavano via talmente in fretta che spesso si trattava di parentesi della vita: a parte il regime alimentare, non modificavo nulla nello stile.

E quei chili, invariabilmente, tornavano a fare capolino nel giro di qualche anno.

Quello che non capivo allora era che non basta mangiare meno per mantenere i risultati: una buona dieta è un mix di tanti fattori, in primis “culturali”.

  • Bisogna cambiare regime alimentare, adeguarsi al fatto che per un periodo (che dipende dalla quantità di massa grassa che dobbiamo perdere) dovremo mangiare meno e imparare a capire quello che mangiamo, la sua qualità intrinseca e il suo apporto calorico.
  • E’ necessario capire che la dieta ipocalorica non durerà per sempre. Quando entreremo nella fase di mantenimento  – pur mangiando in quantità maggiori – dovremo mantenere le regole che stiamo imparando, come per esempio che è meglio non mangiare un piatto di pasta a cena. A qualcuno sembrerà una banalità, ma per chi è abituato a mangiare in maniera disordinata e “consolatoria” come la sottoscritta, non lo è affatto.
  • Bisogna iniziare a fare sport, moderatamente prima, poi in maniera più aggressiva. Il nostro corpo ha bisogno di muoversi, i muscoli vanno tonificati e – specialmente se i chili da perdere sono molti – dobbiamo assicurare tono alla nostra pelle.
  • Non guardiamo al risultato finale ma a tanti piccoli risultati intermedi e sfruttiamo ogni occasione per camminare, andare in bicicletta, fare una passeggiata.

In fondo avere tanti chili sulla gobba è stato forse il modo migliore per assicurarmi, ora che quei chili non ci sono più, un buon mantenimento. Sono ormai alcuni mesi (da maggio) che sono passata a un regime alimentare di mantenimento, eppure nel frattempo ho perso altri 10 chili grazie allo sport e a un sano stile di vita. Ogni tanto mangio un dolce, ogni tanto mi concedo qualche extra, ma se per qualche giorno ho un regime alimentare disordinato (può capitare), poi mi rimetto in riga nelle settimane successive, con piccole strategie detox. Mangio molta verdura, limito i carboidrati e faccio sport con maggiore impegno. In generale comunque, attualmente mangio 1800/2000 calorie al giorno che crescono quando vado in piscina e nuoto tanto o corro 10 km.

Qualcuno mi dice: “Si ma tu sei stata fortunata: hai sempre continuato a dimagrire costantemente!”. E’ vero, sono stata ANCHE fortunata, ma non significa che non abbia avuto momenti di stanchezza o in cui, di fronte a un obiettivo così lontano (tornare entro limiti “normopeso”) io non mi sia sentita scoraggiata.

Capita.

Ma proviamo un attimo a pensare alla dieta non a quello che è ma a un percorso di scoperta di sé stessi, di evoluzione interiore prima che fisica. Questo differente punto di vista cambia tutto e ci mette in una predisposizione diversa: stiamo crescendo, non ci stiamo punendo. Stiamo diventando persone nuove, speriamo migliori, non stiamo rinunciando a ciò che più amiamo.

Credo che lo sport in questo abbia un ruolo fondamentale: lo sforzo che si compie per imparare uno sport (nel mio caso la corsa) o per riprendere uno sport che abbiamo abbandonato da anni (io l’ho fatto con il nuoto) è altamente “sfidante”, ci costringe a misurarci con la pazienza necessaria a riprendere in mano quell’attività, a capire come funziona. Poi lo sport offre anche l’occasione di ricavarci tempo “tutto per noi”, di fare qualcosa di totalmente diverso da quello che facciamo abitualmente.

Per me l’ultimo anno è stato un anno di formazione, oltre che di grande successo personale nel raggiungimento dell’obiettivo. Ora è iniziata una nuova fase: sono una persona “magra” che sta cercando di superare alcuni limiti nello sport, che vuole sviluppare alcune qualità che non conosceva e che sta imparando a godersi un pranzo o una cena senza troppi sensi di colpa perché domina quella che mangia e non ne è dominata.

C’è un continuum tra quella che ero 42 chili fa e quella che sarò e mi esalta pensare a quante cose posso ancora imparare sullo stile di vita, sul mio modo di mangiare, su quello che mangio e sul modo in cui affronto lo sport.

Se vogliamo dimagrire occorre prenderla con calma, concediamoci lentezza e capiamo che la bilancia non è che il primo passo, poi ce ne sono altri mille da fare, molto entusiasmanti se presi con lo spirito giusto, che hanno a che fare con il mantenimento.

La settimana scorsa mi sono presa un paio di jeans stretti. Taglia 42. Pensavo non fossero un modello adatto a me, poi me li sono provati  e mi sono piaciuta. Ho imparato a osare e a non dare per scontato che qualcosa “faccia per me”, e non solo quando si tratta di pantaloni. La muta è stata anche questo e credo di essere – grazie all’ultimo anno – una persona decisamente più simile a quello che vorrei essere. E non solo perché indosso la 42.

 

La scossa, il cambiamento. Una storia di terremoto e scelta

Voglio ricordare quel maggio di 2 anni fa che ha cambiato tanto la nostra Emilia con questa storia. Voglio ricordare i tanti amici (alcuni dei quali conosciuti solo per telefono) di Cavezzo, San Prospero, San Felice sul Panaro e di tutti gli altri paesi colpiti da quel sisma attraverso questo video girato da Andrea Cardoni che racconta la storia di Rachele.

Rachele che ha agito il cambiamento: la scossa le ha distrutto la casa ma non lo spirito di iniziativa e la voglia di mettersi in gioco e provare a fare quello che voleva.

Perché OGNI cosa ci cambia e a volte dobbiamo attraversare traumi, ma possiamo scegliere il MODO in cui farlo. Un bellissimo insegnamento, una storia che vi invito a guardare.

Grazie Andrea per avermela segnalata!

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