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Scrivere la bio per il tuo sito professionale e per il profilo Instagram

Scrivere una bio per il proprio sito o il profilo Instagram è solo all’apparenza semplice: per farlo occorre una strategia e tenere presenti alcuni accorgimenti che permetteranno al nostro testo di farci risplendere e di raccontare, anche in poche righe, chi siamo

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La bio per un sito o blog: ovvero la pagina CHI SONO

Prima di tutto: non è detto che tu abbia bisogno di una pagina “Chi sono”, la tua bio potrebbe essere anche incastonata direttamente in home page. Ci sono esempi interessanti di professionisti che parlano di sé attraverso i propri servizi o i post del blog o semplicemente con un breve testo.

L’esempio più interessante che conosco è Mafe De Baggis . La home page del suo sito si apre così ed è tutto quello che scrive di sé in maniera esplicita:

Sono una nativa digitale di 51 anni e dal 1995 curo la presenza digitale dei miei clienti, piccoli e grandi. Come posso aiutarti?

Ci sono persone che invece hanno scelto [Alessandra Farabegoli] di creare una pagina unica in menu che si chiama Chi sono, Cosa faccio . 

Cos’hanno in comune questi due approcci diversi? Semplice: entrambe queste professioniste parlano di sé in funzione dei benefici per i propri clienti e lettori.

Questo è il grande segreto che muove le persone a leggerci: quando scriviamo un contenuto dobbiamo sempre partire da loro, da quel TU nascosto dietro allo schermo che – di solito – ci legge in solitaria, dal telefono o da un tablet e lo fa per una spinta di necessità o curiosità che dobbiamo soddisfare. 

A nessuno interessa sapere subito che ci siamo laureati nel 2001 o che abbiamo iniziato la nostra carriera artistica nel ’95: cosa possiamo fare per entrare in connessione con i suoi bisogni?

Certo, non tutti siamo professionisti affermati come Mafe e Alessandra, la cui competenza parla per loro: una pagina “Chi sono” può servire per raccontarci in maniera più approfondita, specialmente se abbiamo appena avviato la nostra carriera e attività professionale. 

  • Architetta i tuoi contenuti perché ti raccontino in funzione del tuo lettore: perché potrebbe aver voglia di conoscerti? quali sono le caratteristiche che entrano in risonanza con le sue? Qual è il filo rosso che lega tutto quello che fai ora e che hai fatto in passato al motivo principale per cui hai scelto di raccontarti online? Scrivere di sé stessi non è mai facile, specie perché rischiamo sempre di diventare auto referenziali. Avere presente il nostro lettore modello (o personas) ci fa parlare direttamente a lui e ai suoi bisogni. 
  • Ogni cosa che scrivi deve essere FUNZIONALE a raccontare cosa fai: sei il motivo (o il progetto) che vuoi promuovere e raccontare. 
  • I tuoi valori fanno di te la professionista che sei: raccontali attraverso azioni concrete e immagini precise, cercando quindi di non esagerare con affermazioni tipo: Sono una persona seria e precisa. Nessuno vuole sapere che ti definisci seria e precisa, ma tutti desideriamo vedere come incarni queste caratteristiche, attraverso quali progetti o servizi che ci metti a disposizione. Collaboro con il No profit e aiuto le Imprese a costruire progetti di crowdfunding, ci dice molto di più sulla tua serietà. 
  • Ci sono cose che ami e che ti definiscono come persona che porti nel tuo lavoro, non escluderle dalla tua bio, anche se è professionale. Io, ad esempio, nel breve testo che trovi nella mia home page  scrivo di me: Per prendermi cura di me, cammino molto in mezzo alla natura, ho il pallino della viandanza e quando posso, parto con il mio zaino o anche solo per una camminata sui colli di Bologna. Mi piace trovare il filo che lega natura, movimento e scrittura e aiutare le persone a valorizzarlo.  Studio, leggo, rido molto. Solo apparentemente non ha a che fare con il mio lavoro di consulente e formatrice. Tengo  infatti corsi di scrittura autobiografica durante cammini e il mio rapporto con la natura mi connota anche come professionista (e se hai partecipato a un mio corso in presenza, forse avrai avuto anche l’occasione di notare che spesso indosso scarpe da trekking perché anche in aula mi muovo molto e voglio essere comoda ma con il mio stile). 
  • Usa verbi attivanti e sfrutta le potenzialità dell’infinito che prendono per mano chi legge: Aiutare le imprese che vogliono attivare campagne di crowdfunding a farlo in maniera coinvolgente e rispettosa del contesto è il mio lavoro, funziona anche se è una frase lunga perché fa scivolare l’utente nello scenario che vogliamo evocare. Puoi anche metterla giù più diretta: Ti aiuto a progettare campagne di corwdfunding coinvolgenti.
  • Sii breve ma non dimenticarti le parole chiave del tuo settore. Per fare un’analisi accurata di parole chiave, puoi usare un ottimo strumento gratuito: Keyword-Tool

La bio per Instagram: ovvero poche righe per lanciare un messaggio

bio di instagram f.sanzo

Su Instagram hai a disposizione per la bio 150 caratteri quindi devi essere davvero breve e efficace. Ecco alcune domande che ti devi fare prima di iniziare: 

  • Con chi voglio comunicare sul mio profilo Instagram? Non è banale: potresti essere una professionista che si occupa di crowdfunding e comunica con i potenziali clienti tramite Linkedin ma usa Instagram per valorizzare progetti interessanti nel suo settore, consapevole che quello non è il luogo principale dove fa business ma è soprattutto un territorio dove condividere contenuti ispiranti sui temi che le stanno a cuore. 
  • Quali sono le 3 parole chiave principali che mi definiscono? 
  • Ci sono degli hashtag (#) che raccontano meglio alcuni progetti che ho curato e di cui è possibile trovare traccia anche tra i topic di Instagram? Nel mio caso #102chili e #tuseilatuastoria sono quelli con cui ho raccontato due dei libri che ho scritto e con cui anche i lettori li commentano. In particolare #tuseilatuastoria è anche l’hashtag che racconta i miei corsi di scrittura autobiografica. Insomma: in due parole sintetizzo un pezzo del mio lavoro e lascio alle persone la possibilità di esploderlo.  
  • Ci sono dei verbi che indicano delle azioni precise che mi definiscono? Io ho usato: Leggo, scrivo, cammino. Sono le azioni che faccio che hanno più a che fare con il mio essere una persona e una professionista, oltre che una narratrice. 

Due modi per scrivere la stessa bio

Puoi scrivere la tua bio per Instagram in maniera descrittiva o cercando di concentrare in poche righe un piccolo contenuto che ti racconta (come ho fatto io). 

Nel mio caso avrei potuto anche scrivere:

Formatrice, consulente, autrice. Ti aiuto a narrarti online e a fare scrittura autobiografica.  

Io però ho scelto una forma più narrativa/evocativa perché per raccontare i miei servizi uso questo sito e Linkedin, mentre su Facebook e Instagram incontro chi ha voglia di leggere i miei piccoli racconti autobiografici. 

Ogni scelta dipende sempre da un ascolto attento dei tuoi lettori. 

Il link nella bio di Instagram 

Il link in fondo alla bio ti permette di offrire una finestra che si apre sul tuo mondo: usa quei preziosi caratteri per inserire un collegamento prezioso o a un progetto che ti preme fare conoscere o alla tua pagina “chi sono” o – di volta, in volta – all’ultimo articolo del tuo blog, se il blog è un pezzo fondamentale della tua strategia di content marketing. Non sprecare quello spazio e rinnova il link ogni volta che ti è utile. 

Per finire: la foto delle tue bio

Francesca Sanzo - autrice, copywriter, formatricePer creare continuità e coerenza tra tutti i tuoi profili, mi raccomando: usa la stessa foto ovunque.

Scegli un ritratto che dica qualcosa di te, come il mio che mi ricorda che sono una sognatrice entusiasta con gli occhi puntati al mio lato creativo ma anche con i piedi saldi alla concretezza dell’operatività. 

Ah, hai notato quanto mi piacciono i capelli corti anche se ho superato di molto i 40 anni? 😉

 

 

 

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