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Promesse elettorali

Oggi a scuola di mia figlia hanno eletto i rappresentanti di classe.

A scuola di mia figlia hanno questa idea che per insegnare ai bambini come funziona una democrazia, come si collabora tra le persone, come si gestisce la collettività, bisogna coinvolgere anche i bambini, anche i bambini di prima elementare, in un dialogo su quello che li riguarda, come per esempio la scuola.

Così in prima elementare si eleggono già i rappresentanti di classe dei bambini che partecipano a delle riunioni con le maestre e portano avanti le istanze della classe.

L’elezione si svolge come per i grandi. Ecco come funziona, adesso ve lo spiego.

Un paio di mesi fa alcuni bambini si sono candidati.

Anche Frollina ha deciso di mettersi a disposizione della scuola con la motivazione che per lei  tutti i bambini devono essere allegri e che avrebbe fatto di tutto perché i bambini della sua classe, ma anche quelli della scuola, fossero allegri. Una sua compagna si è candidata dicendo che se vinceva, almeno così era sicura che si sarebbe fatta felice da sola.

L’amico Ciccio ha promesso una nave dei pirati da posizionare nel boschetto della scuola.

In molti hanno offerto la propria vocazione politica a servizio della comunità.

Oggi hanno votato.

Frollina ha ricevuto 2 voti.

Non ha vinto ma dice che è stata molto contenta che hanno vinto Ciccio come uno dei vice rappresentanti e Francesco e Sofia come rappresentanti. E’ contenta perché lei li ha votati.

Quando le ho chiesto cosa l’avesse convinta a votare questi suoi amici mi ha risposto che:

Sofia ha promesso che farà tutto quello che vogliono le sue amiche, Francesco le sta molto simpatico e Ciccio le ha assicurato che verrà costruita un’enorme nave dei pirati con sopra il suo nome e che quando qualcuno passerà di lì, se vorrà giocare con questa imbarcazione fantastica, dovrà chiederle il permesso e forse anche pagarle un biglietto.

La maestra che oggi ha fatto riunione, ci ha detto che questa elezione è stata molto bella ma che prima di introiettare il concetto di democrazia, secondo lei ci vuole ancora un po’ di tempo.

Io a sentire tutta questa storia, ho avuto come un deja vu, ma non ho mica capito bene di che cosa.

Report della prima settimana alle elementari

  • Il primo giorno si è svegliata alle 6 urlando: “OGGI IO VADO ALLE ELEMENTARI!!!!”. Eravamo tutti molto emozionati ma non ho pianto come pensavo, Frollina era così felice che non mi sembrava il caso.
  • Il secondo giorno ha preso lo scuolabus da sola: si è messa seduta e continuava a chiedere a tutte le bambine grandi se si volevano sedere di fianco a lei, ma loro avevano le loro amiche e dicevano di no. Lei ha sorriso fino a quando non ha trovato un’altra primina accanto cui sedersi ed è partita contenta come una Pasqua.
  • Il terzo giorno è tornata a casa dicendo che era salita su un albero mentre giocava a strega con una compagna, poi è caduta e dopo mamma ho avuto un gran male al culo durante matematica
  • Il quarto giorno aveva comprato un insetto morto al mercatino della scuola
  • Venerdì sera mi ha confidato che ha preso una cotta ma che non si ricorda il nome del bambino.
  • Ieri ha cominciato a sedersi in fondo sul pulmino: dice che le piace un sacco stare lì insieme alla sua amica DAINA (che in realtà si chiama Linda ma lei non riesce a dirlo 😉
  • Oggi una mamma, alla fermata, ha commentato così la gioia entusiastica di mia figlia di fronte ai cambiamenti: “A breve vi comunicherà che lei parte per l’ERASMUS!”

Io sono felicemente sbalordita dalla capacità di adattamento di Frollina che continua a ripetere che la scuola elementare le piace da impazzire. Conserva figurine per partecipare al mercatino, arriva a sera che si addormenta sul piatto ma si sveglia al mattino piena di entusiasmo.

Io in compenso sono arrivata alla fine della prima settimana di elementari stanca morta, brasata dalle emozioni e chiedendomi quando comincerò ad abituarmi ai nuovi ritmi e a un nuovo posto, alle insegnanti e a un gruppo diverso da quello della Materna.

L’inserimento, insomma, sembra ben riuscito per lei, io ho ancora bisogno di qualche giorno di accompagnamento 😉

La scuola dove andrà mia figlia: di elementari

Le elementari. Ho dovuto metabolizzare prima di avere voglia di scriverne, perché – diciamo la verità – l’incontro con la scuola dell’obbligo (per il momento solo in fase di iscrizione) è stato per noi e i nostri amici come prendere una sportellata in faccia.

Allora, alla fine abbiamo iscritto nostra figlia nella scuola A, fuori circolo ma a 1 chilometro da casa nostra. Tanto verde, un programma interessante e insegnanti appassionati. Lo abbiamo fatto convinti dalle rassicurazioni pubbliche di alcune figure istituzionali del circolo di quartiere: “Se non vi prendono, sarete inseriti nuovamente nella graduatoria del circolo, come se nulla fosse”.

La frollina e i suoi amici, al primo colpo non sono stati presi.

Nessuno poteva sospettarlo evidentemente (tranne noi altri, che ci eravamo già passati con la materna), ma pare che nel 2006 in quartiere si sia fornicato in gran quantità e che ci siano bambini di 5/6 anni che escono da tutti i buchi.

La notizia ha gettato nel panico tutte le scuole che si sono trovate a fare i conti con gli ESUBERI. Naturalmente noi bamboccioni fiduciosi, che avevamo creduto alle parole dette, siamo stati PENALIZZATI. In base a un regolamento di circolo che più ambiguo non si può, ci è stata immediatamente fatta la promessa che saremmo stati cacciati in fondo alla graduatoria, finendo, di fatto, solo prima dei fuori stradario e degli anticipatari.

Scuola sotto casa adios.

La scuola A ha fatto un sorteggione per recuperare 11 su 15 bambini. Un sorteggione pubblico, con tanto di Dea bendata, impersonata – per l’occasione – da un genitore.

Frollina, come forse qualcuno ricorda, ci ha il suo numero magico che è il 3 (compare in tutti i numeri della sua nascita e noi vogliamo crederci) e quando Tino, che insieme agli altri papà era al sorteggione, lo ha saputo, ha pensato “E’ fatta!”.

E in effetti abbiamo avuto culo: è stata estratta per seconda vincendo un posto nella scuola che avevamo scelto.

Anche uno dei due amichetti di Frollina ce l’ha fatta. Per l’altro è iniziato il calvario. Non lo racconto perché non è il caso, ma alla sportellata, alle risatine sardoniche di chi dovrebbe aiutarti ma non lo fa e a tutto il resto, si è aggiunta la beffa, il danno e anche una schiacciatina di maroni in quello stesso portello.

Sono finiti nella scuola a Inculandia (per giunta in centro, grande gag considerando che abitano accanto a 2 scuole in mezzo al parco).

Pianti, ansie, notti insonni, rabbia hanno sancito l’entrata nel mondo della meravigliosa e magica riforma Gelmini condita con qualche incapacità empatica nostrana.

Ora noi siamo quelli della scuola…

Si perché dovete sapere che intorno alla scuola che frequenterà frollina girano alcuni stereotipi che tutte le volte che mi chiedono dove andrà alle elementari, mi diverto un sacco a guardare le facce e sentire i commenti.

  • La scuola dove non si studia e si fa solo il pane e l’orto
  • La scuola dei comunisti
  • La scuola dei fighetti
  • La scuola dei fighetti comunisti
  • La scuola degli artisti
  • La scuola dei ricchi
  • La scuola che non si impara una sega e poi arrivi alle Medie disadattato perché hai passato 5 anni a salire sugli alberi
  • La scuola dei radical chic
  • La scuola degli atei
  • La scuola dove le maestre fanno politica

Se il passaggio Nido-Materna mi era stato traumatico, credo che probabilmente con questo ci ricoverano tutti quanti. Mamma Panz ansiosa di sicuro 😉