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Il Natale di Amalia

 

Amalia oggi si sente particolarmente contenta: Carlo le ha fatto una sorpresa e ha prenotato un hotel a Bolzano, per il 27 novembre. Quella settimana aprono i mercatini di Natale e insieme ai Righetti, i loro amici di una vita, andranno a passare un fine settimana in Alto Adige. Giusto ieri, su Pinterest, Amalia ha trovato alcune idee per le decorazioni del suo terrazzo e non vede l’ora di cominciare l’annuale caccia grossa natalizia. Da un po’ cova un’idea ma vuole fare tutto per bene e più ispirazioni ha, meglio è. Amalia pensa a quando ai mercatini ci andava con i ragazzi: Giovanna e Davide andavano matti per quei viaggi organizzati all’ultimo momento, durante i giorni di riposo del padre.

Chissà cosa stanno facendo, ora, i miei figli, si chiede Amalia, mentre cammina per via Santo Stefano, di ritorno dalle spese mattutine. L’aria è frizzante oggi a Bologna, ma c’è un bel sole, la panettiera è sempre sorridente e malgrado un dolore al nervo sciatico, la vita sembra più facile ora che c’è un programma, ora che c’è un obiettivo. Certo, la Righetti è una gran impicciona, vorrà sapere come mai i ragazzi tornino così poco a casa e a lei toccherà giustificare e fare in modo che non vada in giro a raccontare che si sono dimenticati della madre: è incredibile come certe persone riescano a diventare maliziose, quando vogliono. Non importa: andranno in giro per la città, lei potrà anche approfittare della sauna dell’hotel ed è certa che – con un po’ di pazienza – staranno bene, loro quattro. Come quando erano giovani.

Amalia pensa a tutte queste cose mentre stringendosi nel suo cappotto di finto montone – che lei non indosserebbe mai una pelliccia vera, ricorda ancora quando sua mamma faceva sfoggio della sua e lei invece, con orgoglio, le proponeva l’alternativa ecologica – infila la chiave nel portone del palazzo. Apre a fatica, la busta del pane penzola appesa al braccio sinistro e la borsa tenta di cadere in avanti, fa un passo, entra e si accorge immediatamente di quella vecchia bicicletta appoggiata proprio lì davanti. Un mezzo sporco, tenuto con poca cura e mai visto prima: una bici verde con un seggiolino per bambini davanti e uno dietro. Amalia si chiede di chi sia quella bici, chi l’abbia abbandonata lì. Non lo hanno visto il cartello, chiarissimo, in cui è scritto di non appoggiare cicli e motocicli al muro?

Per un attimo ha la tentazione di spostarla in una posizione defilata perché diventi invisibile, meno ingombrante allo sguardo, ma ha la sporta e il nervo sciatico che fa male. Scuote la testa e sale la sua scala, la scala A. Amalia non lo sa ancora, ma una bicicletta vecchia, appoggiata in malo modo contro il muro è solo il primo dei fastidi che renderanno difficile il suo Natale 2017…

Regala la storia di Amalia

Amalia non lo sa ma la sua storia – di una banalità quasi sconcertante – ho cercato di raccontarla ne Il Natale di Amalia, un breve racconto/fiaba (ma non per bambini) che arriverà il 26 novembre 2017 in libreria.

Il Natale di Amalia fa parte della mini raccolta Fiabe di Natale (Graphe Edizioni) ed è già disponibile su Amazon.

Insieme al mio racconto ce ne è uno di uno scrittore sconosciuto: tale Guido Gozzano. Non è esattamente alla mia altezza, ma me ne farò una ragione 😉

 

Dieta: i conti dopo la pausa natalizia

Eccoci alla resa dei conti dopo i bagordi natalizi, vi racconto come è andata a me e come sto procedendo. Ve lo avevo scritto nel post Rimanere in forma sotto Natale: la mia strategia, ho tentato di mantenere un buon stile di vita senza rinunciare ai peccati di gola tipici di questo periodo. Sapevo infatti che c’erano alcune cene e pranzi programmati a cui non volevo rinunciare e che la mia vita sociale/gastronomica avrebbe avuto un’impennata.  Continua a leggere

Rimanere in forma sotto Natale: ecco la mia strategia

 

É il terzo Natale che attraverso in regime di nuovo stile di vita: il primo (2013) ero a dieta, quindi ho cercato di trattenermi il più possibile, mentre nel 2014 avevo appena perso 40 chili e l’obiettivo era “mantenere”, oggi è un anno che ho raggiunto il peso giusto per me e l’obiettivo è sempre quello di non sforare troppo dal peso che ho addosso, stare bene, mangiare cose buone ma non ritrovarmi con 5 chili sul groppone a gennaio.

Un po’ forse l’obiettivo di molti.

Ecco allora che ho elaborato una strategia che metterò in pratica in queste due settimane di pranzi, cene, ritrovi con gli amici e doni alimentari che girano per casa.

Ho piacere di condividerla con te: magari ti vuoi unire e a gennaio poi ci confrontiamo per capire come è andata!

(E se va come spero, il prossimo anno replichiamo!) e la chiamerò la “Strategia Natale a Panzallaria” (per modo di dire).

Pranzi e cene in compagnia: cosa fare?

Natale arriva una volta all’anno e anche le vacanze non sono un evento così scontato: tanta la voglia di ritmi tranquilli, di stare con chi amiamo e passare giornate in allegria. Fioccano gli inviti a cene, la suocera da una settimana sta preparando il pranzo del 25 dicembre e proprio ieri sera siamo stati da amici per una cena tematica davvero simpatica: perché dovrei farne a meno????

La risposta è “No, non voglio farne a meno!”.

Voglio godere, davvero, di quanto le persone prepareranno per me, del piatto speciale e del momento di condivisione. Certo, questo non significa che mi strafogherò, ma può essere che arrivi a fine mangiata satolla e con qualche peccato di gola a cui non ho saputo resistere.

AMEN!

La vita è anche questo e voglio viverla bene, dato che si tratta di un periodo di eccezioni.

E per mantenermi in forma?

Per mantenermi in forma e tornare al mio peso in un tempo accettabile (fine gennaio) ecco quali sono le cose che farò:

  • 1 ora di sport tutti i giorni (di solito la faccio a giorni alterni o – minimo – 3 volte a settimana)
  • eviterò di mangiare “fuori pasto” e cercherò di trattenermi rispetto ai (troppi) dolciumi che circolano in casa
  • quando non ho appuntamenti sociali (pranzi o cene), i miei pasti saranno costituiti prevalentemente da verdure cotte e crude, proteine e un carico minimo di carboidrati complessi, in modo da equilibrare il carico che farò nelle occasioni di festa.

Ma che tipo di sport?

Io amo correre e nuotare, questo faccio regolarmente e questo farò durante le vacanze: secondo la possibilità e i tempi a disposizione, alternerò nuoto e corsa, per un’ora al giorno. Se tu che leggi non ami questi sport, puoi anche scegliere di camminare tutti i giorni 1 ora, magari in salita e a passo veloce, funziona benissimo lo stesso!

Ovviamente se non sei allenato, evita eroismi: fai qualcosa alla tua portata, incrementandolo un po’, perché quello che ti serve non è ucciderti o punirti, ma stare bene, mantenere attivo il metabolismo e goderti le vacanze!

Il peso

Il mio peso normale (da 1 anno e mezzo a questa parte, dopo che sono dimagrita 42 chili, uscendo dall’obesità) è 60,5 kg per 1 metro e 68 di altezza. Così mi sento benissimo, sono scattante, respiro bene, ho un po’ di ciccia nei punti giusti ma sono tendenzialmente molto asciutta e tonica. Questo quindi è il peso che mi rappresenta (e non ha nulla a che fare con tabelle, ecc) e il peso che voglio mantenere più a lungo, consapevole delle oscillazioni naturali, sia sul mese che sul ciclo biologico di una donna di 42 anni.

Il mio obiettivo è riuscire a stare in queste due settimane in un intervallo di peso che va dai 60,5 kg ai 62 kg massimo e poi scendere e tornare a 60,5 kg entro fine gennaio.

Io sono convinta che con la mia strategia ce la farò e se hai voglia di metterti alla prova con me, poi nei commenti a questo post mi racconti come è andata!

[25-09-2014 bologna – Ritratti di Francesca Sanzo dimagrita di 41 chili in un anno. Foto credits: Borella Federico]

 

Un anno meraviglioso: le narrazioni personali su Facebook

Nel 2013 fu la volta di un video:

Il vostro anno in rassegna è una raccolta dei vostri momenti più importanti su Facebook, inclusi gli eventi belli della vostra vita, messaggi popolari che hai condiviso e post in cui i tuoi amici ti hanno taggato”. 

Nel 2014 la carrellata è più statica ma l’effetto “sintesi” ricercato è lo stesso: Facebook in questi giorni sta mettendo a disposizione di tutti i suoi utenti la possibilità di vedere, modificare e condividere immagini che raccontino il proprio percorso dell’ultimo anno.  Basta collegarsi all’indirizzo https://www.facebook.com/yearinreview per vedere cosa ha scelto per te Facebook e – se ti convince – condividerlo sulla tua bacheca.

Ma qualcosa di sostanziale – stile a parte – è cambiato dall’anno passato.  Continua a leggere

Tutta la verità su Babbo Natale

Babbo Natale vive al Polo Nord ed esiste.

Non ci sono dubbi su questo, non è un caso che lo abbiano fotografato e ritratto ovunque.

Qualcuno però si ostina a non crederci.

Soprattutto i grandi.

I genitori.

Ma anche molti bambini.

Fino a 6 anni non hanno dubbi, poi in classe qualcuno insinua il dubbio, getta il seme della discordia: “E se a portare i regali fossero mamma e papà?”.

Quelli che pensano di essere più furbi fanno attente analisi filologiche: “Si chiama babbo perché è il papà che porta i regali!”.

A tutti questi bambini e ai loro genitori mi sento di dire che il problema non è l’esistenza o meno di Babbo Natale ma il fatto che loro non ci credono.

Se ci credessero, come facciamo noi, lui arriverebbe.

Dovete sapere infatti che Babbo Natale ha tantissimo lavoro, un sacco di giochi da costruire, pacchi da fare, una mappa molto intensa e articolata da seguire in maniera precisa in una sola notte all’anno. Non è facile. Provate a mettervi nei suoi panni. Secondo me l’albero non lo disfa mai, che io non so se troverei il tempo di farlo.

Babbo Natale da sempre poi è anche un filo permaloso. Non gli piace che venga messa in discussione la sua esistenza. Recentemente ha provato anche a farsi un po’ di pubblicità con un contratto che lo legava a una nota marca di bibita gassata, eppure c’è chi continua a ritenerlo solo un simpatico buffone.

Allora Babbo Natale ha deciso che lui va solo da chi ci crede.

Che gli altri si arrangino.

Non ha mica tempo da sprecare lui, con bambini che gli tirano la barba pensando che sia finta per appurare se si tratti del nonno o di altri parenti più o meno panzoni.

A riprova del fatto che va solo da chi ci crede alcune letture del secolo scorso, come ad esempio “Piccole Donne”. Il libro inizia in prossimità del 25 dicembre ma non c’è traccia di Santa Claus.

Purtroppo al tempo le notizie circolavano peggio di oggi, era difficile comunicare tra continenti diversi e così le 4 sorelle, già impoverite e con un papà al fronte non ne sapevano nulla.

E infatti si arrangiano scambiandosi fazzolettini e acqua di colonia scadente.

E’ la prima regola di Babbo Natale: credere a Babbo Natale.

Di regole importanti ce n’è un’altra: non chiedere giochi troppo strani.

Cioé, legittimo aspettarsi i Lego che riproducano la tua famiglia e la tua casa come voleva Frollina, tanto – come tutti i bambini sanno – c’è un’enorme schiera di folletti che confeziona i regali.

Detto questo, sarebbe meglio fare richieste meno fantasiose, più – diciamo – in linea con quanto propone il normale commercio: non ci sono folletti in numero sufficiente per coprire le richieste personalizzate di tutti e qualcuno deve un po’ accontentarsi. Ogni folletto confeziona CONTEMPORANEAMENTE almeno 50 regali, non possiamo certo chiedergli di farli uno diverso dall’altro, no?

Ecco, questa è tutta la verità più vera su Babbo Natale, quello che nessuno vi ha mai detto.

Ora sta a voi decidere se volete crederci o meno.

Noi intanto, il 25 dicembre, una finestra aperta la lasciamo. Un biscotto e un bicchiere di latte sulla tavola. Una carota per le renne.

Fate mo’ quel che volete!

[Al villaggio di Babbo Natale – foto in Licenza CC – flickr.com – flightlog]

Gli artigiani Made in Italy che fighi!

Per lavoro mi sto occupando di cose molto interessanti in questo periodo e in particolare di artigianato, un mondo che conoscevo poco, per lo più grazie alla mia amica Denise che dona nuova vita ai lampadari usando “pastiglie” di ceramica che ha trovato tra i tesori del nonno, ceramista ligure. Mi ha sempre affascinato il suo recupero della tradizione e mi piace pensare che dietro alle cose ci sono delle storie, a volte anche generazionali.

Le manifatture Made in Italy si raccontano

Poi a ottobre sono stata coinvolta professionalmente nel progetto Manifatture di CNANext.

CNANext si occupa di organizzare eventi annuali dedicati a fare emergere le storie di successo e le opportunità offerte dal digitale all’artigianato italiano.

Ho così scoperto un  mosaico coloratissimo fatto di scelte, esperienze, sperimentazioni, botteghe tradizionali. Sono le storie “di quelle imprese italiane che non si arrendono e che credono nei  nuovi percorsi della manifattura.” che CNANext continua a raccontare su Instagram e su Facebook e che se – tu che mi stai leggendo – sei artigiano, puoi aiutare a fare crescere mandando anche la tua.

Ho davvero scoperto un mondo fatto di persone che si stanno reinventando antiche professioni grazie ai supporti tecnologici, che hanno cominciato a vendere a livello internazionale usando con efficacia il web e che hanno voglia di condividere la loro arte, raccontare i loro “scatti”, il loro personale modo di rispondere alla crisi, vivendone soprattutto il senso di opportunità.

Simone Frabboni, l'”elfo” del legno, presenta i suoi gioielli a Bologna

Come se fosse un destino professionale in questa fase della mia vita, è arrivato anche Simone. E proprio grazie a questo blog di cui la compagna è lettrice ormai da qualche anno 😉

Simone Frabboni, bolognese che vive a Pianoro (che è anche il mio paese di origine, quindi mi sento – come dire – ancora più legata a questo progetto) mi ha chiesto di aiutarlo con l’ufficio stampa di un evento prenatalizio che sta organizzando anche grazie all’aiuto dell’amica Annalisa di Interno9 il 14 dicembre accanto alla piazza principale di Bologna, per presentare e vendere i suoi gioielli in legno.

Gioielli in legno? Cosa significa?

Ecco le domande – le prime – che gli ho fatto quando l’ho conosciuto.

Simone Frabboni, da molto tempo ha fatto una scelta precisa: vive ai margini del bosco e qui sceglie con cura i legni da cui nascono le sue opere e che lavora in maniera totalmente ecologica.

Il legno utilizzato è quello che trova durante le sue ricerche nel bosco e grazie alla rete di contadini, potatori e boscaioli. Il laboratorio, dove oltre a creare gioielli stagiona i legni, è accanto alla sua casa, sui colli di Pianoro: qui coltiva anche l’orto e accudisce alcuni animali da cortile. Il suo stile di vita è improntato al rispetto della natura, cura del dettaglio e voglia di innovare rimanendo legato alla tradizione artigiana made in Italy.

Bracciali, anelli, collane, orecchini e ora questa nuovissima collezione per uomo: papillon, cravatte e pochette.

Se avete voglia di farvi un giro, nell’atmosfera del Natale in centro città, venite a prendervi un tè offerto da Il mondo di Eutepia con noi,  potrete osservare i lavori di Simone, chiacchierare con lui, pensare ai regali per chi amate e soprattutto passare qualche ora di relax un po’ insolita.

La location messa a disposizione è davvero suggestiva e testimonia il legame tra commercianti, addetti al turismo e artisti della città. Si tratta infatti dell’Art Hotel Orologio di via IV Novembre.

Io ci sarò!

Prendetevi due minuti per vedere questa intervista a Simone, nel suo laboratorio, in mezzo alla natura e agli animali che mette addosso una bellissima tranquillità e fa davvero credere che quando una scelta è consapevole, può smuovere energie e positività in qualunque momento!

Informazioni

Simone Frabboni ci aspetta il 14 dicembre alle 16
Art hotel Orologio, via IV Novembre 10, Bologna
Wooding Time. Simone Frabboni’s Temporary Show

 

 

E mentre

E mentre continuo a dimagrire, impegnandomi tutti i giorni, con qualche eccezione – che non ho mai amato gli estremismi.

E mentre sto lavorando tanto, tanto e mi sembra che tutto fluisca, con fatica ma fluisca.

E mentre vedo idee intorno a me, mie e di persone che stimo.

E mentre vado in biblioteca con Frollina. E mentre leggiamo “Piccole donne” strette strette nel suo letto. Prima di dormire. E mentre faccio il pane di kamut. E mentre mi peso ossessivamente, tutte le mattine. E mentre progetto il prossimo viaggio in camper e ripenso al primo, a quando ci si è rovesciato addosso un intero mobiletto perché non avevamo bloccato bene i perni e nel rovesciarsi abbiamo scoperto che sotto c’era un letto. E mentre ricordo quei giorni bellissimi, a sentirsi liberi come era tanto che. E mentre penso che ho fatto proprio bene a decidere per quel posto in quello ufficio, in quel coworking, in mezzo a gente che mi piace, con cui solo prendere un caffè è piacevole.
E mentre mi preoccupo un po’ per le note che prende Frollina, che prende le note e poi falsifica anche la firma e mi dice “Mamma, ma è divertente, lo faccio perché è divertente essere te!” e le facciamo mille ramanzine e lei continua a prendere note.
E mentre l’umidità si fa gelo e io leggo sotto una coperta a fiori gialli, con due gatti sulla pancia e la sensazione che la mia vita sia un gran bel posto.
E mentre penso a tutto quello che non sto facendo e faccio tutto quello che non avrei mai pensato di fare.
E mentre ho voglia di passare tempo con gli amici, ma il tempo è tiranno e ci sono periodi che ogni attimo è occupato da qualcosa. E mentre prenoto la sala per il settimo compleanno di mia figlia. E mentre mi guardo con le braghe troppo larghe e le maglie che cominciano a sembrare sacchi. E mentre constato tutto quello che ho fatto al mio corpo per ridurlo a uno strumento di poco conto. E mentre aggredisco l’ultima rampa di scale andando a San Luca e ascolto la musica a palla. E mentre mi ripeto che prima o poi qualcuno scoprirà che non valgo una mazza. E mentre mi ripeto che prima o poi capirò che valgo molto più di quello che penso.
E mentre comincio a dimenticarmi qualcosa per strada e quando inforco gli occhiali, qualcosa si sbiadisce e penso che forse è anche questo avere 40 anni. E mentre mi dico che va bene, che non mi posso lamentare nemmeno un po’, che con me la vita è davvero generosa. E mentre mi chiedo se ce la farò a fare tutto. E mentre penso che devo imparare a dire dei no. E mentre penso che le cose che voglio imparare a fare bene sono soprattutto leggere e ascoltare.

E mentre aspetto Babbo Natale. E mentre riempo pagine della mia agenda.

Mentre. Nel mentre

Vivo.

Mi vorrei chiamare Carciofo fritto

Si avvicina il Natale (e il compleanno di Frollina)

Il Natale si avvicina a grandi falcate. L’ho sempre odiato io, fino a quando non è arrivata Frollina. Che è stata come un regalo per noi, essendo giunta il 18 dicembre. Il Natale e i 6 anni di Frollina si avvicinano a grandi falcate, potrei dire.

Abbiamo fatto l’albero e Frollina ha anche escogitato qualche piccola trappola per Babbo Natale. Si perché a lei sta storia che non gli piace essere visto non le va proprio giù. Dice che quest’anno ci prova, che sta sveglia tutta la notte e lo vuole assolutamente cogliere con le mani nel sacco (è proprio il caso di dirlo). Ha quindi preparato alcuni piccoli regali e lettere che sta lasciando – da vera paracula – sotto l’albero. Dice che così lui ci metterà un po’ di tempo ad aprire tutto e per lei sarà più facile correre dal letto alla sala e finalmente trovarselo di fronte. Dice anche che quest’anno lascerà molti biscotti, pieni di cioccolato, per lui e un paio di carote in più per le renne. Lo prende per la gola il vecchietto, che sarà costretto a strafogarsi, rimanendo altro tempo in casa nostra.

Per il compleanno Frollina ha voluto un buco all’orecchio per un orecchino. E’ sei mesi che aspetta il momento, è stata talmente caparbia, convinta e coraggiosa, che abbiamo voluto farglielo fare. Se ha resistito al terrorismo psicologico che le ha fatto la sottoscritta, fatto di pistole e dolori fulminanti, allora vuole dire che era proprio convinta. E in effetti, dato che siamo stati martedì in gioielleria, sono rimasta sbalordita: nessuna lacrima, una bella sopportazione del dolore e tanto coraggio.

A Babbo ha chiesto l’orecchino e un libro di Geronimo Stilton, mi è piaciuto questo modo per nulla esoso di affrontare il suo desiderio.

La piccola non sa che oggi è un giorno speciale. Per il compleanno, da mamma e papà non riceverà solo un buco all’orecchio, ma anche un gattino. Ebbene si, la famiglia pelosa dei Panzallari si allarga. Due mesi fa sono nati i micetti a casa della sua amica Susina e noi ne abbiamo prenotato uno. Lei li conosce bene, quando va la li coccola molto e dopo qualche pensiero, abbiamo deciso di prendere un cucciolo. Anche la Lina, la nostra gatta scendiletto non sa ancora nulla. Incrociamo le dita. Ieri sono stati qui alcuni bambini a giocare e per dispetto ha fatto la cacca sotto la mia scrivania, temiamo che questo nuovo arrivo possa comportare la costruzione di un muro di Berlino artigianale, tirato su ad escrementi felini.

Vabbè, vedremo.

Tanto poi io domani mattina parto, chemmenefrega!

Domani sarò a Donna é Web 2012

Ebbene si, me ne vado via 2 giorni. Sono cose serie eh? sono cose smart. Con il progetto Smart Women Italia sarò a Marina di Pietrasanta, a un evento dalle 16 alle 18 in cui dialogheremo con i presenti di cultura digitale. Se anche voi sarete a DonnaéWeb facciamo in modo di incontrarci eh? Tutte le info sul mio sito professionale

Se invece passerete questo fine settimana a pensare ai regali di Natale, voglio proporvi qualche idea (sono tutti miei amici creativi, per ciò mi fa piacere fargli un po’ di gratuita promozione!).

Idee regalo per il Natale

Se amate le cose fatte a mano, ci sono le spille, gli anelli e i pupazzi di Ri- creazione che potete contattare tramite la pagina su Facebook o anche tramite me, che Michela è una mia cara amica.

Se invece volete rimanere sempre informati sulle verdure di stagione, in modo da mangiare sano tutto l’anno, vi consiglio il calendario dell’orto del mio vicino Pietro. Disegnato da lui, che di mestiere fa lo scrittore e illustratore. Lo potete acquistare direttamente su Etsy.

Se volete fare un regalo “importante” alla vostra casa o a qualche amico, vi consiglio i lampadari di Grim&Marius e se volete invece sostenere un’associazione che si occupa di bambini ospedalizzati, guardate che belle le proposte di Casina dei Bimbi per un regalo solidale.

Passando ai libri, ce n’è per tutti i gusti, per grandi e per piccini.

Il mio ebook Lavorare nel paese dei bambini è a vostra disposizione (e anzi dopo ditemi cosa ne pensate). Adatto per un pubblico di bambini dai 4 agli 8 anni, è una cosa di cui vado molto fiera, specie per la cura che ci ha messo Siska Editore nel realizzarlo. Il catalogo della casa editrice, per quel che riguarda bambini di tutte le età è davvero ben fornito!

Se i lettori a cui state pensando siete voi, un romanzo che a me è piaciuto tantissimo è La voce del muto di Fabio Mazzoni, un progetto editoriale indipendente che dimostra come la buona letteratura non passi solo dalle case editrici tradizionali. La mia amica Mammamsterdam ha scritto invece una guida “per genitori disperati” per rispondere alle domande dei figli su sesso e società. Si chiama La risposta del cavolo. Guida semiseria per genitori disperati alle domande dei figli su sesso e società e già solo il titolo merita l’acquisto. Non l’ho ancora letto, ma conoscendo Barbara, si va abbastanza sul sicuro.

Ora mi vado a lavare i capelli, prendo Frollina e poi ci mettiamo come nel presepe, ad attendere il gattino.

E mi raccomando: se domani siamo nello stesso posto, fatemi un fischio via twitter!

[le idee per i regali di Natale sono rigorosamente marketta off. La maggior parte delle persone citate non sa nemmeno che avrei scritto questo post]

In viaggio con le amiche ma non solo

Un libro interessante, ricco di spunti divertenti e utili quello che ha scritto Isa Grassano e il cui titolo, In viaggio con le amiche,  parla già da solo.

Ho conosciuto Isa un paio di anni fa perché mi ha intervistata e ci siamo subito state simpatiche, tanto che poi abbiamo continuato a seguirci a vicenda. Lei è al suo secondo “manuale” (il primo dedicato alle cose che si possono fare gratis in Italia) e questa volta ha addirittura deciso di coinvolgermi nella presentazione di In viaggio con le amiche che si è tenuta un paio di settimane fa a Bologna, in libreria.

Mi è piaciuto talmente intervistarla che le ho chiesto di rifarlo per questo blog.

Perché la vita – specialmente in periodi come questo – va presa anche con un po’ di leggerezza e con la voglia di FARE cose che non siano necessariamente doveri e questo libro sposa proprio questa tendenza.

E poi qualche lettrice forse ha in programma di partire con le amiche a Natale o qualcuno (di ambo i sessi) vuole avere qualche spunto per una gita gratis a spasso per l’Italia: non si sa mai che possa trovare, grazie a Isa, qualche spunto utile!

Ecco la nostra chiacchierata digitale per chi volesse saperne di più sul libro, in vendita in libreria.

In viaggio con le amiche: com’è nata l’idea di scriverlo?

 Riflettendo su alcuni dati statistici. Sei donne su dieci aspirano a regalarsi un week end, una vacanza, o anche solo un giorno con la propria amica del cuore, o più di una, per staccare dal quotidiano, lasciare a casa marito, fidanzato, figli e problemi e ritrovare se stesse, complicità e unione nello shopping, risate, in modo tale da tornare ricaricate…

Non è femminismo né discriminazione. Semplicemente ci sono momenti in cui noi donne (e sfido chiunque a dimostrare il contrario) abbiamo voglia di stare in compagnia di noi stesse. Abbiamo voglia di ritrovarci con i nostri

pensieri che si amplificano al di fuori delle mura domestiche. Abbiamo voglia di condivisione, nelle risate, nello shopping e nello scambio dei vestiti, nelle chiacchiere e nelle confessioni più intime, nelle confidenze sentimentali, e persino nei pettegolezzi. Poi andando sempre in giro per lavoro ho trovato diversi posti solo “rosa” come ostelli o piscine dedicate, pacchetti ladies degli hotel, e quindi ho deciso di mettere tutto insieme ed offrire una guida (quasi) completa a chi ha voglia di mollare tutto e partire.

 Una meta “natalizia” da consigliare alle amiche che non vogliono passare le Feste in ballo tra parenti e impegni sociali

Bruxelles è sicuramente una golosa destinazione. La capitale belga è un luogo magico per i sensi. Già solo passeggiando per le vie del centro, intorno alla Grand Place, ci s’inebria di sua maestà il cioccolato. Tra l’altro gli esperti dicono che il cioccolato oltre a essere un toccasana per il cuore, migliora l’umore, perché contiene sostanze psico-attive, come il triptofano, precursore della seretonina, che è, appunto, “l’ormone del buonumore”. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che mangiare cioccolato equivarebbe al piacere di una notte d’amore. Esagerato? Chissà.

 Perché un uomo dovrebbe leggere il tuo libro?

Qua e là ci sono spunti anche per le loro vacanze. L’importante è che partano prima o dopo di noi. O insieme a noi, ma in un’altra occasione. Inoltre, possono avvicinarsi un po’ ai nostri gusti, capire cosa ci piace fare quando

siamo in vacanza. E per i single, la possibilità di trovare in ognuna di queste località, una donna con cui iniziare una nuova avventura. E magari partire per un altro viaggio.

 In tempo di crisi, tu che sei esperta per il tuo primo libro 101 cose divertenti da fare gratis in giro per l’Italia, ci consigli una cosa da fare (in Italia) a costo zero?

Visitare i grandi musei, dove c’è l’opportunità di entrare gratuitamente in determinati giorni. A Milano, per esempio, per il Museo del Novecento occorre il biglietto, ma solo al venerdì pomeriggio, dalle 16.30 alle 19.30 si accede senza pagare. Solo tre ore per accedere a palazzo dell’Arengario, proprio vicino al Duomo, ma ne vale la pena: oltre quattrocento opere del Secolo Breve, fra le quali ciascuno può trovare il suo artista preferito.

Lo stesso vale per i Musei Vaticani: è prevista mezza giornata di ingresso gratuito, l’ultima domenica del mese. Poche ore, solo dalle 9 alle 14: c’è il pericolo di fare una lunga fila, ma l’occasione è troppo ghiotta e non si può mancare. I Musei vaticani aprono le porte su un mondo incredibile d’arte: oltre 70.000 oggetti esposti (e altri 50.000 nei depositi). Conservano opere dei più grandi artisti, raccolti o commissionati dai papi nel corso dei secoli.

Tante le sale espositive più curiose completamente free come il Museo dei Cuchi, sull’altopiano di Asiago. Qui risuona il soffio magico del cuco, un particolare fischietto, dalle forme più disparate protagonista indiscusso di un artigianato legato all’arte contadina e all’esigenza di realizzare manufatti per la vita di tutti i giorni.

E ancora il Museo del Disco d’Epoca a Sogliano al Rubicone. Racconta 130 anni di storia di vita del disco e delle varie apparecchiature per il suo ascolto. Sempre in Romagna, da non perdere il regno dei piccoli, ma indispensabili accessori: ovvero i bottoni. A Sant’Arcangelo di Romagna ci sono sale dedicate con una collezione di oltre 8000 pezzi.

 

E a Bologna?

Andare alla Sala Borsa, in piazza Maggiore, con la possibilità di leggere, senza mettere mano al portafogli, quotidiani, riviste e libri.

E se fossi una donna sola che vuole trovare una compagna di viaggio?

Consulterei il pink blog: www.amichesiparte.com, che è lo sviluppo costante dell’idea del libro e lo gestisco insieme alla collega e amica, Lucrezia Argentiero, con la quale sono spesso in viaggio insieme. Qui, oltre, a

selezioniare mete e cose in cui le donne si ritrovano alla perfezione, c’è una rubrica “chi cerca trova”. Ci si può iscrivere, indicare che tipo di vacanza si vuole fare e aspettare che qualcun’altra risponda per aggregarsi e partire

insieme.

Approfondimenti

Isa Grassano, In viaggio con le amiche € 9,90

La community delle viaggiatrici nata dal libro: www.amichesiparte.com

Parla Core di mamma

[Premessa: questo è un post da carie ai denti, convenzionato con lo Studio Dentistico “Sdolcins”, se non avete soldi e voglia di procedere alla cura o non vi siete lavati in maniera approfondita i denti, evitate la lettura]

Non stai mai ferma, nemmeno quando dormi. Ti copriamo e dopo qualche ora ti ritroviamo con i piedi dove dovrebbe stare la testa (quando va bene) o sommersa sotto montagne di pupazzi da cui non vuoi separarti. A scuola le maestre ti chiamano “Radiolina”, dicono che sei una bambina solare e chiacchierina, che dovrebbe imparare a gestire i momenti, ma che le fai ridere, che fanno fatica a sgridarti per quel tuo faccino dolce. Sei amica di tutti, quando incontri o intravedi un compagno di classe, appena scesa dallo scuolabus, vi sbracciate e mandate baci e abbracci. Hai una cartella più grande di te, ormai sei abituata a essere sempre la piccolina della classe. Certe volte vorresti esserlo di più, mi dici che ti piacerebbe tornare alla Materna o al Nido, ma anche andare alle Medie. Hai una passione per le bimbe più grande, qualche amore amicale, ma dici che tu non ti fidanzi come alcune tue compagne, che di tempo ce n’è e gli amici sono amici.

Racconti favole, ti piace leggere quel che riesci a leggere e sperimentare quel che ancora non decifri. Punti il dito verso alfabeti immaginari e provi a decriptarli, anche con la fantasia. Hai scoperto Geronimo Stilton e non vedi l’ora che arrivi la sera per leggere un pezzetto di un nuovo libro. Piena di emozione e desiderio di guardare ogni minimo dettaglio.

Mi chiedi spesso perché non hai un fratellino, ti piacerebbe molto e ogni volta mi spezza un pezzettino di cuore, ma fa niente, nella vita mica possiamo avere tutto no?

Io ti rispondo che la tua famiglia sono le persone che ti amano e che ami e che non servono mica i rapporti sanguigni per decidere che qualcuno è tuo parente. Mi dici è vero, infatti io ho una zia che ci siamo scelti perché ci vuole bene, non è mica tua sorella, ma è pur sempre mia zia.

Cresci in fretta e a volte vorrei che il tempo si dilatasse in questi giorni in cui profumata di pane hai ancora voglia di stringerti a me, ti fidi della mamma e le confidi piccoli e grandi segreti. Dici che tu da grande “farai la geografia”, sarà il tuo lavoro, perché così potrai trovare i tesori dei pirati nei segreti delle mappe del mondo. Oppure parli di un futuro da chitarrista e da pizzaiola e da blogger, come la mamma.

Se ti chiedo come è andata a scuola, mi rispondi che me lo racconti alla fine della quinta elementare “così è una sorpresa più grande”!.  Ti arrampichi sugli stipiti delle porte per giocare a SpiderMan, costruisci tane sotto il tavolo e quando dipingi ti piace mischiare i colori, in modo che diventino un unico arcobaleno in miscuglio, per inventare nuove tonalità.

Attualmente hai un paio di desideri grandissimi: farti i buchi alle orecchie e conoscere Babbo Natale. Dici che starai sveglia alla Vigilia, che lui non se ne accorgerà e tu lo spierai mentre mette il tuo regalo sotto l’albero. Tra meno di un mese hai 6 anni, mi sembra che il tempo sia passato in un soffio, mi sembra che nel mio cuore tu ci sia da sempre. Tra questi due estremi viviamo la nostra vita, nei giorni belli e in quelli meno, nei giorni che siamo felici e in quelli che ci arrabbiamo.

Tu – per la verità – ti arrabbi molto poco. Hai sempre un sorriso, ti dimentichi in fretta delle liti e ti adatti a qualunque situazione con una grazia e un coraggio che ti ammiro molto. Se ti scatto una foto mi dici “Dai, dai che così la mettiamo su Facebook” . Metti in fila piccoli personaggi e costruisci narrazioni senza fine, con le vocine diverse per ognuno di loro.

Spero di ricordarmi sempre di te così, che la nostra vita insieme e anche quella dopo, sia la summa di tutto questo e di quello che in potenza già sei e diventerai. Spero di non dimenticarmi mai che sei una persona e non solo mia figlia.

Spero che tu abbia un futuro sereno, che anche nei momenti bui sappia sempre che su di me puoi contare, qualunque cosa succeda, qualunque persona diventerai, qualunque strada prenderemo tu e io insieme, tu e io separate.

Ti amo figlia mia. Lo scrivo perché sono consapevole che questo è uno di quei momenti che ricorderò per sempre e voglio ripetermelo per almeno tre volte di seguito quanto sono fortunata.