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In camper tra il mare dell’Abruzzo e i Monti Sibillini e al parco dei Gessi, sopra Bologna

C’è stata una vacanza, a Pasqua, tra mare e montagna. Abruzzo e poi Monti Sibillini. Sole e neve. Letteralmente. Insieme alla nostra combriccola delle “pezze al culo” (questo il nome della compagnia di amici con cui amiamo sollazzare), abbiamo mangiato, bevuto e ci siamo inerpicati su per le montagne, per passare la domenica di Pasqua a Castelluccio di Norcia.

Non fatevi ingannare: anche se si chiama Castelluccio, sta a 1500 metri. Noi ci siamo arrivati di sera, con il camper, e durante il tragitto ha cominciato a nevicare fitto. Frollina era un po’ spaventata da tutto quel buio e silenzio e neve pasquale (fino al giorno prima stavamo alla spiaggia) e così a un certo punto ha fatto sentire la sua voce:

Me ne voglio andare di qua. Qui ci sono solo lupi mannari e…SOMBI!

Quando si agita, come la sottoscritta, il suo accento emiliano bolognese prende il sopravvento e le Z diventano davvero un traguardo impossibile.

Ma guardate un po’ cosa abbiamo trovato, di fronte a noi, al nostro risveglio, il giorno di Pasqua. Anche questo rende speciali le vacanze in camper per me: ogni notte abbiamo dormito in un posto diverso e nell’arco degli stessi giorni, abbiamo ascoltato lo sciabordìo del mare e il rumore sordo della neve.

Con il camper abbiamo dormito nella piazzetta del paese, di fianco ai bagni pubblici. Vista montagne. Il giorno di Pasqua abbiamo mangiato in un’ottima taverna, si chiama Taverna Castelluccio, sono tutti gentilissimi e l’ambiente è davvero accogliente. I prezzi non sono nemmeno esagerati.

Castelluccio è famosa per la fioritura, tra giugno e luglio sembra che la valle si riempia di tantissimi colori, tra lenticchie, lavanda e fiori gialli.

Al mare abbiamo dormito parcheggiati lungomare a San Benedetto del Tronto e a VillaRosa di Martinsicuro, sotto casa di amici.

C’è stato un matrimonio, il 25 aprile. Io mi sono messa i tacchi. Tacchi improponibili di 8 cm, che per una non abituata, si sono rivelati delle tagliole. Arrivare in Comune con il bus, per assistere alla cerimonia, è stata una prova di forza MOLTO più faticosa che dimagrire 32 chili (si, avete capito bene, sono arrivata a -32!).

Per fortuna mi ero portata le ballerine e mi sono cambiata di straforo, prima di scendere il famoso scalone di Palazzo Re Enzo. E buonanotte ai suonatori.

Abbiamo festeggiato a Dulcamara, una splendida fattoria in collina. Molto verde, un sacco di animali. I bambini sono impazziti. E noi abbiamo ballato fino a tardi.

Tanto eravamo andati, anche là, in camper. Abbiamo dormito all’agriturismo (che è amico dei camperisti e mette perfino a disposizione la luce elettrica!) e la mattina dopo, Frollina ed io abbiamo fatto amicizia con un signore che tiene il cavallo, con molte pecore e qualche agnellino.

Se avete il camper e volete farvi una gita, è un posto davvero incantato, al centro del parco dei Gessi, da dove partono anche moltissime passeggiate a piedi, in bici o – per i più fortunelli – a cavallo.

Adesso che sono finiti tutti i ponti navigabili, si torna alla vita quotidiana, fatta di incastri, qualche corsetta serale o mattutina e tanto, ma proprio tanto sonno.

Questo periodo dell’anno è sempre molto importante per me, devo pianificare progetti professionali per settembre e di solito mi viene un afflato di fare cose, di rimettere mano alle mie attività “creative” e nello stesso tempo una gran paura di fare i conti e di scoprire che i conti non tornano.

Ma forse è un po’ per tutti così.

 

 

Panz en Plein Air!

Oggi siamo proprio felici qui a casa Panzallaria. Siamo riusciti a concretizzare un piccolo sogno nel cassetto che ci portavamo dietro da un po’ di tempo. Ormai da un anno meditavamo questo acquisto. Ormai da un anno progettavamo, cercavamo informazioni e ci facevamo i conti in tasca.

Oggi siamo proprio felici, perché per noi è un po’ come un nuovo inizio rispetto a vacanze e viaggi. Perché stiamo cambiando, il cambiamento è di ciascuno a suo modo ma è anche un’onda familiare: abbiamo voglia di staccarci da una serie di piombi che ci tenevano incollati alla terra.

Il piombo del peso. Il piombo della paura di non arrivare a fine mese. Il piombo dell’ansia da viaggio a causa di problemi fisici e costi.

E così, in questo momento in cui stiamo cambiando, vogliamo prima di tutto cambiare prospettiva sulle cose: abbandonare ansie che ci inchiodano e legano (e alla lunga diventano giustificazioni per NON fare) e cominciare a godere di tante piccole cose, di posti da vedere, di emozioni da condividere, persone da incontrare.

E vogliamo farlo sentendoci il più liberi possibile. E non lo so se per tutti è così, ma per noi il campeggio, la possibilità di viaggiare senza dover prenotare, trovare posti che andassero bene a tutti eccetera, è la dimensione che assomiglia di più al nostro concetto di viaggio in libertà.

Si dice Plein Air. In questi mesi di ricerche lo abbiamo imparato bene. Si dice camper: ecco come abbiamo deciso di affrontare i nostri futuri spostamenti.

Quest’estate abbiamo venduto l’auto. Non la usiamo, non ne abbiamo bisogno. E poi ci siamo messi a cercare. E il caso ha voluto che proprio grazie al meccanico a cui abbiamo venduto l’auto, siamo riusciti a trovare finalmente un camper usato che facesse al caso nostro. Abbiamo speso 8.000 € che è più o meno quello che costa una macchina usata con cui avremmo potuto viaggiare. L’assicurazione costa meno di quanto non ci costasse sulla ‘Unto.

E niente. Da oggi abbiamo un camper. E siamo felici. Molto.

Il 30 ottobre compio 40 anni, in quell’occasione partiremo per il nostro primo viaggio di prova. Il camper è intestato a me (ma è di tutta la famiglia) ed è la prima volta in vita mia che ho qualcosa che assomigli a un’autovettura e anche un po’ a una casa.

E con grande soddisfazione e gioia (siamo gente semplice, queste per noi sono robe “grosse”) vi presento CamperFocaccia.

Inutile dire che Frollina è felicissima e che ha già iniziato a tenere un quadernino di viaggio dove racconta le avventure di CamxFocaccia!