Gli sponsor a scuola e i bambini pubblicità
Questo fanta-post nasce dalla lettura di questo articolo, dedicato ai banchi delle scuole con targhetta degli Sponsor e di quest’altro, dedicato alle biblioteche, che anche loro cercano sponsor. E’ ambientato in un fantafuturo fatto di cultura appaltata alle grandi e piccole marche.
Il Preside della scuola elementare “La prova del cuoco” mi ha mandato un sms.
Vuole vedermi. “La prova del cuoco” è la scuola elementare frequentata da mia figlia Silvia. Si chiama così perché lo sponsor ufficiale è il noto e ormai rodato programma della Rai. Sono stati gentili: in cambio di un restyling strutturale e sugli arredi della vecchia Scuola “Giuseppe Garibaldi”, hanno voluto solo un nome sulla facciata.
A noi è andata bene. C’è chi frequenta la Media “Paperissima” o il Liceo Classico “Tampax”.
La Gelmini ha avuto un’idea geniale: non ci sono soldi per la scuola, cerchiamoli tra i privati. Ci abbiamo messo un pochino ad abituarci, ma poi mia figlia è sembrata contenta e piuttosto che affrontare il calvario dell’istruzione on line come alcuni suoi coetanei, abbiamo preferito scendere a patti con questo Paese.
I genitori di Martina hanno scelto di farle fare la prima elementare su Second Life – opportunità formativa in grado di abbattere i costi statali – ma la bambina non ha reagito bene. Ha sviluppato strani tic e ha il tunnel carpale infiammato per la maggior parte del tempo.
Per ciò chi se ne frega di Garibaldi, mi va benissimo che un po’ di Risorgimento venga appaltato in cambio di una cultura minima sufficiente.
Comunque.
Dicevo.
Il Preside mi vuole vedere.
Sospetto che sia per quello che è successo ieri.
Silvia si è rifiutata di andare in cortile, durante l’ora di ricreazione, con la sua targa lampeggiante.
Ha 8 anni ma è già una piccola ribelle.
Sarà un problema, sarà.
Ha già tentato di schiodare dal banco per due volte la targhetta di colui che ne ha permesso l’acquisto, il Conte Slapponi da Loiano e ora si rifiuta di compiere il suo dovere di scolara.
Dovete sapere che
se la sua maestra viene pagata per insegnarle la geografia dei calanchi – quella che le permetterà di girare sicura per le nostre colline, in questa visione localistica, specialistica e provincia-centrata del mondo – è tutto merito dello Sponsor, i pompelmi Giraffa, che ne pagano lo stipendio geografico.
Ogni bambino oggi è dotato di uno Sponsor tematico. A seconda dell’ora di scuola deve mettere al collo una diversa targa lampeggiante e ha l’impegno di uscire in cortile e mostrarla ai passanti almeno due volte al dì.
Per contratto.
Solo così potrà assicurarsi un posto nella scuola pubblica. Se la targa non la indossi, se la perdi, se viene rovinata o metti quella sbagliata, rischi il posto. Hai solo due possibilità, alla terza sei fuori, sei out.
Ti restano solo le lande desolate di Second Life.
La Silvia è recalcitrante. Certo, come darle torto, lo Sponsor ci avrà pure messo dei soldi nella sua geografia, ma lei ci ha fatto una figuraccia, quest’estate a Milano Marittima, chiedendo a quel bambino di Bergamo come mai non andava al mare dalle sue parti…non si fida, si è appellata all’Emendamento del giovane consumatore.
Avevo intuito che stava tramando qualcosa. Domenica mi si è avvicinata e mi ha chiesto: “Mamma, sei sicura che i pompelmi siano il brand giusto per la geografia?”
Con gli altri Sponsor non ha problemi, pagano la maestra adeguatamente per l’istruzione della piccola e lei in cambio svolge un’importante funzione di passaparola sia su facebook che in real life.
Prendiamo ad esempio la “Pomata del Dr. Sanguinetti per emorroidi e ragadi anali, dal 1937”, la Pomata è generosa e la Silvia conosce la storia che è una meraviglia.
Grazie al Dr. Sanguinetti sa anche chi sono i Greci e che l’Imperatore di Roma non era Totti ma Augusto!
Per non parlare del Salvavita Begoni. Il Salvavita è lo sponsor dell’ora di chimica e le ha mandato a casa anche un paio di tavole periodiche degli elementi che parlano.
Lei non è che non sia volenterosa. Le pause pubblicità se le fa tutte e a volte – quando è possibile – intona anche i gingol con la sua vocetta armoniosa, tanto che i passanti si fermano e a volte applaudono.
La maestra di ginnastica le ha detto che come bambina pubblicitaria è molto brava e che secondo lei da grande potrà fare la Velina.
A lei – a dire la verità – piacerebbe di più l’Umbrella girl, perché dice che si lavora soltanto la domenica e si gira il mondo, ma adesso vediamo.
Speriamo solo che questo sms del Preside non equivalga a una squalifica dalla scuola.
Perché diciamoci la verità, un avatar di Second Life non ha le stesse possibilità di fare carriera di un corpo in carne e ossa.
E oggi come oggi,
è meglio pensarci in tempo
al futuro professionale
di questi ragazzi….