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Aiutiamo i bambini di San Possidonio a tornare a scuola lo stesso giorno degli altri

Il 17 settembre 2012 per gli studenti italiani di qualsiasi ordine e grado ricomincerà l’anno scolastico. Come sapete, nella nostra regione e in particolare dove il Sisma ha fatto terrore, morte e danni, la scuola si è interrotta bruscamente a giugno.

Era il 20 maggio e da allora molti bambini hanno dovuto smettere di frequentarla, molte scuole nella zona dell’epicentro non esistono più o sono inagibili a causa del terremoto.

E’ successo anche a San Possidonio Comune tra i più colpiti.

Qualche giorno fa mi ha telefonato R. che ho conosciuto in quei terribili giorni, ma solo telefonicamente, perché lei e molte persone del suo paese cercavano una roulotte o un camper.

Le scuole di San Possidonio sono inagibili, le scuole temporanee che dovrebbero ospitare le classi non saranno disponibili prima del 15 ottobre 2012:

la scuola però deve ricominciare, ne hanno bisogno i bambini ed è necessario per portare a termine in maniera sensata il programma scolastico, interrotto bruscamente a maggio.

Il Comitato Genitori (C.I.S, Crescere Insieme a San Possidonio) di tutte le scuole pubbliche del paese ha deciso di aiutare i bambini a tornare a scuola come i loro coetanei in Italia e insieme alla Direzione Didattica dell’Istituto Comprensivo S. Neri ha pensato di affittare delle pagode (strutture tipo quelle che si usano durante le fiere) dove ospitare le classi.

Le pagode dovranno essere 8 (1 per ogni classe) di 6×6, chiuse ai lati con tende finestrate.

L’affitto mensile è di 1500 € cadauna, per un totale di circa 12.000 € per un mese di affitto.

Servono anche 6 tavoli e 6 panche (tipo birreria) dove far sedere i ragazzi per ogni tenda (totale 48 tavoli e 48 panche)

Per quanto riguarda le attrezzature, bisogna acquistare anche dei sostituti delle lavagne: l’ideale sarebbero i piedistalli con grandi blocchi di carta che vengono utilizzati durante le riunioni di lavoro: ne servono 8.

Con questo articolo voglio aiutare San Possidonio.

Potete o fare una donazione in denaro per  contribuire alla ricostruzione, oppure potete regalare o prestare (se siete aziende produttrici, associazioni, ecc) queste cose.

Donazioni

Intestazione: Crescere Insieme a San Possidonio
Banca :  Banco Popolare Societa Cooperativa filiale di San Possidonio
Causale: Progetto ” Le scuole di San Possidonio ricominciano da qui”
Codice Iban: IT06 3 05034 66990 000000022500

Sei un’azienda o un’associazione e vuoi mettere a disposizione questi materiali?

Scrivimi a panzallaria73@gmail.com e ti metterò in contatto con i responsabili del Comitato.

Il terremoto non è solo i primi giorni di paura e di notizie sui giornali: gli effetti di questa tragedia avranno ripercussioni lunghe e occorre davvero non dimenticare queste persone, i paesi coinvolti, i bambini a cui è necessario dare di nuovo una normalità sottratta.

E la scuola è una priorità.

Alcune foto scattate da me a Rovereto sulla Secchia a giugno le trovi qui.

[E mentre scrivevo, su Repubblica hanno pubblicato un articolo davvero sconcertante: il Governo avrebbe deciso di togliere la sospensione del pagamento delle tasse – tra cui IMU – a chi ha perso la casa per il terremoto. La casa non c’è più ma loro dovranno pagare lo stesso.]

1 mese e 1 giorno di storie. Non abbandoniamoli

1 mese e 1 giorno dal giorno più lungo.

Ormai mi sono abituata alle telefonate da numeri che non conosco, al fatto che il mio numero sta circolando per tutta la Bassa. Quello a cui ancora non riesco ad abituarmi, per il quale ogni volta che metto giù devo estraniarmi per non crollare emotivamente, sono le storie.

C’è D. che mi telefona un venerdì, mentre sto andando al mare in scooter.

Mi dice che vive vicino a Mirandola e la sua casa è inagibile, tutte le case della sua famiglia sono inagibili e suo padre, che ha 80 anni, dorme in auto da un mese. Si perché non vuole lasciare la terra, la casa che gli dovranno tirare giù e teme che se si allontana qualcuno gli rubi qualcosa, i campi vadano in malora.

Mi dice che mi ha contattato per una roulotte per lui, che D. si arrangia, ma suo padre, suo padre ha 80 anni e dormire in auto con 40 gradi e tutto quello che comporta, comincia a diventare difficile.

C’è F. che mi cerca di nuovo. La persona che gli ha prestato la roulotte, per la quale già ci eravamo sentite, ora ne ha bisogno per le vacanze e lei mi chiede se ho qualche altro nominativo da passarle. F. ha 55 anni e la sua casa la fanno sempre vedere alla televisione. Ciò che resta della sua casa nel centro di Cavezzo. Perché il palazzo non esiste più.

F. ha una figlia che ha una figlia. La figlia della figlia ha 4 mesi. Sono tutti senza un tetto sulla testa. Dice poi F. che a lei adesso gli appartamenti fanno paura. Preferisce una roulotte, almeno per un po’, almeno fino a quando la testa non si convince che la terra non può ricominciare a tremare.

Lei lavorava come interinale in una delle aziende del biomedicale che hanno dovuto chiudere perché i capannoni si sono lesionati. Il suo contratto scade oggi, ma è fiduciosa F., perché l’azienda dove lavora come interinale vorrebbe riprendere tutti e sta lavorando per riaprire nei prossimi giorni. E’ l’unica che lavora in famiglia F.

Dice che lei è fortunatissima per questa cosa. Dice F.

Però ha bisogno di una roulotte. Dice che quella che gli hanno prestato era fantastica, anche perché riuscivano a essere autonomi con l’acqua e il gas. Dice che adesso questo è un problema, non gli hanno dato gli attacchi, dice che se non sei nei campi ufficiali è difficile avere l’attacco per acqua e luce e con la bambina, insomma, sarebbe meglio.

Ci sono i parenti della mia amica che domenica scorsa, da La Motta, sono venuti a trovare l’anziana nonna sfollata a Montombraro, ospite del padre della mia amica. Per ringraziarlo hanno portato frutta di stagione raccolta nei loro campi, hanno portato anche i maccheroni al pettine fatti in casa e una ciambella soffice come un cuscino.

Hanno fatto tutto tra un container e la casa inagibile. In mezzo alla loro terra.

Io ho mangiato con loro ed è stata una gran festa, si è parlato di terremoto ma anche di cose belle, case, palazzi, chiese che ora non ci sono più. Mi hanno raccontato dell’argine e di un ponte che collegava La Motta a Rovereto sul Secchia e del cippo dei partigiani, che c’è sopra anche il nome di un loro parente.

Queste persone, tutte queste persone, ognuna di loro ha una storia.

A volte temo che tutte queste storie rimangano inascoltate, specialmente da chi dovrebbe dare una mano – concretamente – a queste persone. E’ vero che noi emiliani teniamo botta, siamo operosi, imprenditori di noi stesse e tutte quelle cose belle che dice la Tv, ma questo non deve diventare una SCUSA perché lo Stato si dimentichi di queste persone, delle loro necessità, delle difficoltà economiche di chi – oltre al terremoto – sta scontando anche la crisi.

E se sapete di qualcuno che presta o regala roulotte, scrivetemi per favore, lo metterò volentieri in contatto con una di queste storie.

E GRAZIE per quello che fate.

Cose belle in Emilia, alla faccia della terra che trema

Io mi sono commossa.

Un grazie speciale a Lia e Gianni anche da parte mia. Con il cuore.

Grazie a quanti mi hanno scritto per segnalare roulotte e camper disponibili – in cambio di niente. Grazie a queste segnalazioni, si sono creati (oltre a questo) altri 2 contatti tra persone che hanno prestato roulotte e camper e persone che vivono in zone terremotate, con problemi seri in maniera differente.

L’Emilia sta attraversando un momento molto difficile e chi – come la sottoscritta – la ama molto, intravede in questi grandi gesti di solidarietà tra persone, una speranza. E non solo per l’Emilia.

Vi lascio con le parole di Maura.

Sembra la foto di una bella vacanza fuori porta?
Ringraziamo davvero tutti.
Chi ha usato le proprie conoscenze per diffondere la voce e sopratutto Lia e Gianni che senza conoscerci ci hanno affidato una cosa loro. Noi per un poco soggiorniamo qui. Meglio che in una casa che trema soprattutto se hai una piccola come quella della foto.
E ringraziamo dal midollo perché non e’ da tutti, penso che gesti come questo inneschino la vera possibilità’ di ragionare dell’altro in modo diverso.
Ancora un abbraccio e un ringraziamento.
Maura, Luca e Amaranta