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Narrarsi online in Workshop motivazione dedicato al cibo

A Bologna il primo Workshop motivazionale ed emozionale dedicato al cibo e alla ristorazione.
A cura di Giovanna Geremicca e Francesca Sanzo.

DOVE E QUANDO

Borgo 22(via Borgo San Pietro 22 Bologna)
Domenica 4 dicembre 2016 h 10-18 (con pausa tra la sessione del mattino e quella del pomeriggio)

PER PARTECIPARE

Mail: giovannagere.consulentefood@gmail.com
Il costo per l’intera giornata è di Euro 120,00, se si effettua il pagamento entro il 25 novembre 2016 il prezzo è di Euro 100,00 tasse incluse.
Il costo del corso comprende un piccolo buffet e il libro di Francesca Sanzo “Narrarsi on line”.

POLICY SUI RIMBORSI

In caso di impossibilità a partecipare , puoi chiedere il rimborso del biglietto entro una settimana della data del corso.
Il rimborso non sarà totale, in quanto sarà trattenuto il 20% del biglietto

 

DI COSA PARLEREMO

Come affrontare a livello emozionale tutte le fasi della creazione della vostra attività e mantenerla in salute.
Vi propongo un diverso approccio per entrare nel mondo della ristorazione.
Molti neo ristoratori si trovano in difficoltà perché – pur essendo a conoscenza dei passi pratici da compiere – non sono preparati all’impatto emotivo che una attività così impegnativa, fisicamente e mentalmente, può avere su di loro.
Molti ristoratori, con esperienza decennale, immersi nella routine quotidiana rischiano invece di perdere il focus sul loro obiettivo.

CONTENUTI

  • L’idea iniziale: come si trasforma nel tempo e come viene influenzata da fattori esterni.
  • Business plan e proiezioni per il futuro.
  • La ricerca della giusta location.
  • La buracrazia: come non soccombere allo stress iniziale.
  • Disbrigo delle pratiche sanitarie e corsi di sicurezza Haccp: affidarsi agli esperti.
  • Ricerca di fornitori e gestione acquisti di generi alimentari e prodotti di consumo.
  • Ricerca, selezione e gestione del personale.
  • Food cost, questo sconosciuto.
  • Ragionare da imprenditori è difficile dopo avere lavorato per tanti anni come dipendenti, spezziamo certi meccanismi.
  • I Soci, divisione dei ruoli, fiducia e rispetto.
  • Comunicazione e food marketing: diventare consapevoli dell’importanza di comunicare efficacemente online.
  • La leva dello storytelling online: come funziona, come si sviluppa su blog, siti web e social media.
  • Dall’emozione alla relazione grazie ai social media: sviluppare un rapporto con i clienti, posizionarsi in maniera autorevole online.

DOCENTI

Giovanna Geremicca
Si occupa dell’apertura di nuove attività food per sé e per i propri clienti e di riqualificazione di attività già esistenti o in difficoltà.
Insegna l’arte della cucina in molte Scuole e Accademie Italiane e cura in particolare la parte teorica sulla passione e su come coltivarla.
Ha pubblicato con Sole 24 Ore Tutti Cuochi(ricette serie raccontate in modo divertente) e Cioccolateria Italiana (in collaborazione con le grandi aziende italiane del cioccolato, 100 ricette/racconto per conoscere l’Italia del cioccolato).
Con La Repubblica “La Grande Enciclopedia della cucina Vegetariana”.
Di prossima uscita il libro di consulenza per ristoratori Chiamatemi Consulente.

Francesca Sanzo [consulente e trainer in scrittura & comunicazione digitale]
Autrice, copywriter e trainer, aiuta le persone e le aziende a narrarsi efficacemente online per fare marketing, raccontare storie e progetti.
Blogger dal 2005, nel 2014 è stata inserita da Data Media Hub tra i 70 Top Media Specialist di Twitter in Italia.
Come copywriter e esperta di comunicazione digitale collabora con aziende e professionisti, insegna corporate storytelling e copywriting per il web all’Università e per molte società di consulenza e tiene rubriche su alcuni giornali e magazine online (scrive per Riza Psicosomatica e collabora con Alce Nero).
Nel 2014 ha pubblicato “Narrarsi online: come fare personal storytelling”, Area 51 Publishing (bestseller), nel 2015 “102 chili sull’anima: la storia di una donna e della sua muta per uscire dall’obesità” per Giraldi Editore e a ottobre 2016 è uscito “A due passi dalla meta”, sempre per Giraldi Editore

 

Cambio (giro) vita

“Settembre sarà durissimo” sibilava in vacanza Tino, mentre stavo per addentare l’ennesimo calamaro. Lo faceva di continuo, quasi per esorcizzare la difficile decisione presa.

Dopo mesi di rimandi, anni di vita da struzzo e altre amenità da psichiatria, finalmente abbiamo deciso di metterci a dieta. La coppia Panzallaria ci vuole provare. Lo so, lo so, l’ho già detto 1000 volte e non vedo perché dovreste credermi proprio ora. In fondo questo blog è stato aperto, nel 2005, proprio per raccontare l’ennesima dieta (che ha avuto solo un successo temporaneo).

Ma chissenefrega (scusate la sincerità) se non mi credete: questa volta lo faccio solo per me stessa e per la mia salute, per cui non ho mica voglia di rendere conto a nessuno.

Ho deciso di cambiare stile di vita e – invogliata dalla Anto – la mia meravigliosa vicina con cui faccio coworking, mi sono iscritta in palestra.

Se me lo avessero raccontato 3 mesi fa non ci avrei creduto: per me la palestra è come per il Diavolo l’acqua santa. Ho visto cyclette scappare a ruote levate dopo che la sottoscritta ha pagato l’iscrizione. I bicipiti di un paio di giovani virgulti hanno fatto un giro di 360 gradi sulle loro braccia, vomitando spuma come se fossero posseduti, al mio passaggio in tuta.

Non ho ancora osato mettere piede in sala pesi (tutto quel testotestorone in movimento mi inquieta) ma il mio ciccionissimo sedere ha già partecipato a varie lezioni:

pilates, spinning, step.

Per essere un’obesa grave sono davvero in forma: se facessero il campionato del mondo dei ciccioni avrei forse qualche chance. Sono arrivata in fondo a tutte le lezioni. Certo,non aspettatevi che io abbia fatto tutto proprio tutto, ma ho resistito al desiderio di mollare asciugamano e bottiglietta d’acqua e fuggire. Ho resistito anche dal sentirmi una cacca guardando i fisici scolpiti nell’aerobica delle altre donne presenti. Quando mi prende il panico, mi volto verso Anto, lei mi sorride, faccio un respiro profondo e proseguo. Senza pensare a null’altro se non cercare di stare bene con me stessa (e ultimamente, diciamoci la verità, non è che ci stessi molto).

Grazie agli indubbi privilegi del mio ufficio in casa, vado in palestra durante la pausa pranzo o comunque a orari in cui normalmente la gente sta in ufficio: siamo pochi e mi sento meno assillata dalle mie paranoie.

Gli istruttori sono gentili e nessuno dei miei incubi si è avverato. Non so perché ma ero convinta che mi sarei trovata di fronte un manipolo di talebani del body sculpt pronti a intonare canzoncine da asilo nido con un unico ritornello “brutta cicciona, brutta cicciona, brutta cicciona…” e invece hanno fatto tutti finta di niente, mi hanno aiutato a capire lo scopo del corso e rassicurato sul fatto che è assolutamente normale non riuscire a fare tutti gli esercizi, all’inizio.

Di fronte alla mia TOTALE mancanza di coordinazione fisica cerco di essere molto paziente: non c’è speranza, il mio cervello si incarta se deve coordinare due gambe e due braccia a ritmo di musica.

Da quando vado in palestra però sto bene ed è questo quello che conta. Più faccio movimento fisico più mi viene voglia di farne e spero di mantenere una costanza per cui io possa ritagliarmi 2 ore alla settimana.

Ieri ho mangiato nettamente sotto alle mie possibilità e stanotte ho sognato che mi imbucavo a un pranzo di nozze.

Devo fare ancora molta strada, ma come si dice: “Sono gli inizi quelli più difficili”.

 

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