Tag Archivio per: Bologna_con_bambini

Pic Nic in bicicletta – a Bologna

Dopo essere rientrata da Roma, dove sono stata in occasione di Smart Women ad aspettarmi a casa una bella sorpresa: finalmente la primavera! Per un po’ avevamo tutti creduto che il sole si fosse oscurato e invece questo fine settimana ci ha regalato dei panorami primaverili finalmente degni di questo nome! A casa Panzallaria eravamo tutti entusiasti e abbiamo deciso di dedicarci un po’ di tempo, che l’inverno è stato lungo e faticoso e lo abbiamo passato più all’ospedale con i genitori di Tino che a casa.

Le bici sono uscite dalla cantina e dopo una bella gonfiata di ruote e messa in sesto, abbiamo montato il seggiolino (lo so, lo so: Frollina è grande, dovrebbe andare per conto suo, ma non è ancora abbastanza sicura sulla bici e volevamo macinare un po’ di chilometri!) e sabato siamo stati al Lido di Casalecchio, lungo tutta la ciclabile che da Bologna conduce a Parco Talon.

Al Lido di Casalecchio, mentre Tino ed io ci facevamo l’aperitivo guardando il tramonto sul fiume e il volo delle anatre sopra di noi, Frollina scavava con un bicchiere nel pezzo di sabbia sulla riva.

Ecco un bel video che ho trovato in rete che racconta questo bellissimo spazio alla periferia di Bologna


Ieri – presi dalla voglia di passare tempo all’aria aperta – abbiamo organizzato un pic nic estemporaneo con gli amici e ci siamo dati appuntamento al parco Nicholas Green, di fianco al cimitero della Certosa: uno spazio davvero suggestivo perché ricavato da una distesa di alberi da frutto.

Il parco Nicholas Green sta davvero a pochi passi da casa nostra e ci si arriva anche dal centro di Bologna in bici, attraversando la città sulla ciclabile che dal centro conduce verso la Barca. E’ stata una giornata bellissima: i bambini hanno corso, giocato, abbiamo esplorato i filari di frutta e siamo perfino andati all’orto comunale dei nostri amici a prendere i cavoli spuntati.  Mi sentivo benissimo: Tino sorrideva ed era rilassato, Frollina rideva come una pazza, io stavo proprio bene.

Esplosione di un albero Parco @Nicholas Green #Bologna Frollina in mezzo ai “piscialetti” giganti Parco @Nicholas Green #Bologna

Per un attimo il cervello si è completamente rilassato: non esisteva nulla tranne quei momenti, non dovevo dimostrare nulla a nessuno, c’era solo la necessità di respirare, di fare respirare gli occhi, di annusare, di incidere il cielo con lo sguardo.

Per un attimo non ero la mille io che sono sempre ma solo la uno io che si ferma, tace, si gode il momento.

E intorno a noi il mondo sembrava miracolato: ho fatto delle foto e le voglio condividere con voi, perché credo che la primavera, con la sua misera durata (quest’anno poi passerà in un amen per lasciare immediato spazio all’estate) sia il momento giusto per ricordarsi di quanto sono effimere le cose, specialmente quelle belle, che passano in fretta, ti volti e non ci sono già più.

E voi: ve la siete goduta la domenica di sole?

 

 

In bicicletta sui colli di Bologna

La settimana scorsa ci si è rotta la macchina, la nostra Brigitte Bordeau, vecchia auto scassata. Non so che ne sarà di lei, ma in attesa di prendere una decisione e capire bene cosa fare, rimane “in coma” sotto casa. Abbiamo pensato seriamente all’idea di non acquistare un’altra auto. La vita cambia, perché come dice una nostra amica questo è un mondo a misura di auto, ma io credo che si possa fare e che forse ci aiuterebbe a recuperare tanto gusto in più nell’ottenere le cose, risparmieremmo soldi e anche inquinamento.

Ho cominciato a pensare a car sharing e alternative di mobilità urbana e vacanziera.

Io ho sempre usato molto la bicicletta ma devo ammettere che sapere che è il mio unico mezzo è un’altra cosa. In questi giorni abbiamo girato solo con quella e mi sono resa conto che vivere la città solo con le due ruote non è solo possibile, ma anche auspicabile.

Ti cambiano i tempi e i ritmi. Non puoi andare a fare la spesa nel grande ipermercato fuori città, per esempio e non puoi portare a casa una cassetta di birra, ma devi organizzarti per comprare quello che ti serve e perché riesca a stare dentro al tuo cestino porta oggetti.

Se hai un appuntamento di lavoro in periferia, devi sperare che non piova e organizzarti in tempo utile per raggiungerlo. Bisogna possedere una catena adeguata – perché a Bologna il furto di bicicletta è considerato sport olimpico – e un abbigliamento a prova di pioggia ma che non ti faccia sembrare un pescatore sul Reno che ha appena inseguito un siluro gigante.

Se hai un bambino devi avere il seggiolino ben montato e un casco protettivo adatto e di misura.

Noi in questi giorni ci siamo mossi solo in bicicletta. Sabato ho scoperto alcune piste ciclabili che non avevo ancora esplorato: con Frollina siamo state in un parco al quartiere Barca a trovare delle sue amichette. Ci siamo arrivate costeggiando il cimitero della Certosa e l’Asse attrezzato (altrimenti detto “Stradone”).

La natura era in pieno sboccio e ci siamo godute fiori e odori senza il minimo pensiero: le macchine correvano veloci altrove, noi potevamo guardare il panorama. Tino si sta lentamente riprendendo: l’otite che lo ha colpito era particolarmente violenta e così dovrà prendere altri 3 giorni di antibiotico, ma almeno adesso dorme e non ha più dolori lancinanti.

Ieri, finalmente, siamo riusciti a fare una gita fuori porta tutti insieme. Ebbene si, abbiamo preso la bicicletta e siamo andati sui colli, dove ci avevano invitati a una grigliata alcuni amici.

Abbiamo attraversato il centro e ci siamo arrampicati su per via San Mamolo. Ci aspettavano in via di Roncrio, la strada che costeggia il fiume Aposa.

Ecco la mappa di google. Come punto di partenza ho inserito Piazza Maggiore, il centro della città di Bologna

Visualizzazione ingrandita della mappa

Appena fuori San Mamolo il panorama cambia, cambia l’aria, cambiano le costruzioni, la natura si fa fitta e anche la temperatura cala. Via di Roncrio dista circa 3/4 chilometri dalla piazza principale della città, la pendenza non è eccessiva e siamo saliti con Tino che portava Frollina.

A parte un momento in cui avrei avuto bisogno dell’Unità Coronarica e di un respiratore (ma sono cicciona e soffro d’asma, ho delle attenuanti), siamo riusciti a salire senza troppi problemi ma con grandissima soddisfazione di tutti e ci siamo trovati in un posto meraviglioso.

veduta dai colli

Un piccolo borgo di case, una grande aia centrale, gli orti e i campi in pendio tutto intorno. Anche per questo amo Bologna, per i suoi colli, per le visioni trasversali che offre: città di provincia, capoluogo, città metropolitana, ma anche natura, tanta natura tutta intorno. I colli di Bologna sono davvero una risorsa per noi: ho vissuto a Milano e forse, il verde a portata di mano dei colli era quello di cui sentivo più la mancanza. Sui colli di questa città ci sono molti parchi pubblici, a differenza di altre zone urbane che hanno appaltato l’intera cinta collinare di abitazioni e case.

Sui nostri colli si può salire comodamente a piedi (abbiamo anche un portico, nella via verso San Luca, per coprirci quando piove) o in bicicletta come abbiamo fatto noi ieri.

Ad aspettarci salsicce, una compagnia molto simpatica e rilassata e tanti bambini: Frollina è sparita, ricomparsa a pranzo e risparita.

Abbiamo mangiato, suonato la chitarra e chiacchierato. Tino è riuscito ad addormentarsi sul prato e Frollina e gli altri bambini hanno perfino costruito una tenda/nascondiglio dai grandi.

Io mi sono rilassata molto: ho controllato molto poco l’IPhone (segno evidente che il cervello aveva staccato da tutto) e mi sono goduta la giornata alla grande. Verso le 6 ha rinfrescato parecchio, ci siamo vestiti di tutto punto e siamo scesi di nuovo verso la città. Essere arrivati fino a questo paradiso in bicicletta, fuori dal mondo ma così vicino al mondo che frequentiamo di solito, è stata una vera soddisfazione.

Mi ha fatto venire voglia di esplorare tutte le piste ciclabili (dal sito del Comune è possibile scaricare le mappe), di prendere il treno con la bici e andare a Ferrara e fare una bella gita lungo il Delta del Po e sono assolutamente entusiasta della decisione presa dal Comune di Bologna di promuovere la pedonalizzazione del centro storico con Di nuovo in centro .

Credo che il recupero di una dimensione pedonale e ciclabile sia anche recupero di tempo di qualità per se stessi, per la propria salute, recupero di una dimensione diversa di vita, spazio, impegni. E io voglio insegnare alla Frollina che si può fare a meno di un’automobile pro capite, per ogni famiglia, che possiamo goderci la vita anche senza 4 ruote motrici.

Voglio insegnare a Frollina il gusto del traguardo che è anche gusto del percorso, proprio come ieri, che in bici abbiamo potuto vedere cose che in auto ci sarebbero passate davanti troppo veloci.

Eccola allora, una gallery di foto della nostra Pasquetta a due ruote, sui colli di Bologna!

Bologna con i bambini: Palazzo Pepoli, il museo della città

Finalmente un fine settimana di sole e quasi primavera. Siamo usciti sabato mattina in bicicletta: direzione Palazzo Pepoli, Museo della città di Bologna. Era da prima della grande nevicata che volevamo andare, anche perché fino al 15 marzo 2012 l’entrata è sempre gratutita.

L’allestimento di Palazzo Pepoli appare fin dalla sala centrale assolutamente scenografico. Un museo diverso dal solito, mi ha ricordato il Mart o il Museo del Cinema di Torino. Tante installazioni multimediali, ricostruzioni di battaglie medievali, video in 3D per raccontare Bologna, sale tematiche da esplorare non solo con la vista ma anche con il tatto, giochi di specchi, ricostruzioni, piccoli camei fotografici.

Un museo alla portata dei bambini, senza dubbio. Frollina si è divertita moltissimo e l’ho vista molto presente e curiosa, mentre correva sul pavimento acquatico della Bologna delle acque o guardava il film in 3D del piccolo etrusco APA (doppiato da Lucio Dalla) che fa la guida attraverso 23 secoli di storia della città.

E poi l’area geoblog, con la possibilità per i visitatori di attaccare un post it a una grande mappa e raccontare i propri percorsi emotivi.

E’ stata una mattina davvero ricca e intensa, da turisti nella nostra città. Ogni tanto, guardare le cose con sguardo nuovo è fondamentale per non perdere la capacità di stupirsi  e stare bene.

Un Museo generalista: non accontentatevi se siete turisti a Bologna (ma anche se siete bolognesi!).  Il museo della città deve essere un punto di partenza, non l’unico porto di arrivo. La storia è raccontata per temi, in maniera non approfondita ma sicuramente suggestiva, per dare un’idea generale di quello che è accaduto in città, dai Villanoviani alla Ducati. Non bisogna dimenticare l’Archeologico, il Medievale, il Museo della Musica o quello del Patrimonio industriale e le tanti sede universitarie. Però, al contrario di Musei più tradizionali, questo è un luogo davvero a misura di bambino, dove avere un’esperienza narrativa della storia, in un contesto moderno e fortemente interattivo.

Cosa manca?

Manca forse l’indicazione chiara e esplicita ai singoli musei di riferimento e mancano le donne. Elisabetta Sirani è un busto in una sala e nulla di più, mentre molti suoi coetanei sono celebrati.  Anche di Laura Bassi non ho trovato traccia. Faccio solo due esempi a caso.

Si può migliorare, ma il Museo della città è un ottimo punto di partenza per scoprire Bologna, per raccontarla ai turisti. Siamo molto poco abituati  a una narrazione per il turista, mentre viviamo in una città molto bella e ricca di differenti, divergenti, inusuali, punti di vista.

Frollina non voleva più uscire. Abbiamo girovagato per 3 ore all’interno di Palazzo Pepoli. Poi la fame ci ha costretti ad uscire e abbiamo concluso il nostro splendido sabato mattina alla Libreria Ambasciatori, mangiando un buon panino alla mortadella.

Ecco qualche foto dal Museo. Portateci i vostri bambini, ne vale la pena!