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Tutta la verità su Babbo Natale

Babbo Natale vive al Polo Nord ed esiste.

Non ci sono dubbi su questo, non è un caso che lo abbiano fotografato e ritratto ovunque.

Qualcuno però si ostina a non crederci.

Soprattutto i grandi.

I genitori.

Ma anche molti bambini.

Fino a 6 anni non hanno dubbi, poi in classe qualcuno insinua il dubbio, getta il seme della discordia: “E se a portare i regali fossero mamma e papà?”.

Quelli che pensano di essere più furbi fanno attente analisi filologiche: “Si chiama babbo perché è il papà che porta i regali!”.

A tutti questi bambini e ai loro genitori mi sento di dire che il problema non è l’esistenza o meno di Babbo Natale ma il fatto che loro non ci credono.

Se ci credessero, come facciamo noi, lui arriverebbe.

Dovete sapere infatti che Babbo Natale ha tantissimo lavoro, un sacco di giochi da costruire, pacchi da fare, una mappa molto intensa e articolata da seguire in maniera precisa in una sola notte all’anno. Non è facile. Provate a mettervi nei suoi panni. Secondo me l’albero non lo disfa mai, che io non so se troverei il tempo di farlo.

Babbo Natale da sempre poi è anche un filo permaloso. Non gli piace che venga messa in discussione la sua esistenza. Recentemente ha provato anche a farsi un po’ di pubblicità con un contratto che lo legava a una nota marca di bibita gassata, eppure c’è chi continua a ritenerlo solo un simpatico buffone.

Allora Babbo Natale ha deciso che lui va solo da chi ci crede.

Che gli altri si arrangino.

Non ha mica tempo da sprecare lui, con bambini che gli tirano la barba pensando che sia finta per appurare se si tratti del nonno o di altri parenti più o meno panzoni.

A riprova del fatto che va solo da chi ci crede alcune letture del secolo scorso, come ad esempio “Piccole Donne”. Il libro inizia in prossimità del 25 dicembre ma non c’è traccia di Santa Claus.

Purtroppo al tempo le notizie circolavano peggio di oggi, era difficile comunicare tra continenti diversi e così le 4 sorelle, già impoverite e con un papà al fronte non ne sapevano nulla.

E infatti si arrangiano scambiandosi fazzolettini e acqua di colonia scadente.

E’ la prima regola di Babbo Natale: credere a Babbo Natale.

Di regole importanti ce n’è un’altra: non chiedere giochi troppo strani.

Cioé, legittimo aspettarsi i Lego che riproducano la tua famiglia e la tua casa come voleva Frollina, tanto – come tutti i bambini sanno – c’è un’enorme schiera di folletti che confeziona i regali.

Detto questo, sarebbe meglio fare richieste meno fantasiose, più – diciamo – in linea con quanto propone il normale commercio: non ci sono folletti in numero sufficiente per coprire le richieste personalizzate di tutti e qualcuno deve un po’ accontentarsi. Ogni folletto confeziona CONTEMPORANEAMENTE almeno 50 regali, non possiamo certo chiedergli di farli uno diverso dall’altro, no?

Ecco, questa è tutta la verità più vera su Babbo Natale, quello che nessuno vi ha mai detto.

Ora sta a voi decidere se volete crederci o meno.

Noi intanto, il 25 dicembre, una finestra aperta la lasciamo. Un biscotto e un bicchiere di latte sulla tavola. Una carota per le renne.

Fate mo’ quel che volete!

[Al villaggio di Babbo Natale – foto in Licenza CC – flickr.com – flightlog]