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Artefiera e Artcity 2014: qualche considerazione

Da venerdì a ieri mi sono immersa in questo week end fitto di eventi bolognesi dedicati all’arte. La giornata di venerdì – a spasso per Bologna – l’ho raccontata qui.

Dopo molti anni sono tornata anche a Artefiera dove ho trovato opere molto interessanti e il padiglione dedicato all’ 800 e 900 mi è piaciuto particolarmente. C’era tantissima gente (la kermesse si conclude oggi), le mie amiche mi hanno scattato pure una foto con Gianni Morandi e in generale ho potuto ammirare oggetti inusuali, ma anche opere di grandissimi artisti.

Rispetto a qualche anno fa, Artefiera mi è sembrata molto più a misura di spettatore, meno orientata in maniera esclusiva alla vendita e più alla fruizione dell’arte.

Sabato sono stata al Mast, il nuovo museo privato, inaugurato dietro all’azienda GD.

Un’opera architettonica imponente e una mostra di fotografia industriale che consente di vedere i cambiamenti nella percezione e tipologia del lavoro.

Interessantissimo il focus sugli utensili del lavoro e dell’industria e su come – oggi che la maggior parte di noi lavora in virtuale, utilizzando solo il computer – si sia persa la loro valenza e riconoscibilità simbolica. Belle le foto (datate 1985) dedicate ai ricercatori del MIT e al personal computer. Foto di persone che guardano lo schermo, con lo sguardo assente (e a tratti alienato) che ha ognuno di noi quando lavora. Fianco a fianco con quelle degli operai siderurgici di inizio ‘900.

Nel pomeriggio, insieme a Frollina siamo stata al Mambo, per il laboratorio Art City Children. Insieme all’artista Flavia Mastrella, i bambini hanno costruito sculture utilizzando pezzi di giochi. Flavia Mastrella da 20 anni recupera ciò che trova sulla spiaggia, oggetti levigati dal mare e dal tempo e crea piccole sculture affascinanti, in cortocircuito con la natura per cui quegli oggetti (per lo più giocattoli) erano nati.

Il laboratorio è piaciuto molto a Frollina, ma era molto lungo e ce ne siamo andate un’ora prima del previsto perché 4 ore e mezzo per lei erano davvero troppe.  Però mi sono divertita un sacco a vedere cosa creavano i bambini, con quanta fantasia ricomponevano teste, gambe, carri armati e come gli si illuminavano gli occhi quando potevano mettersi a giocare con le loro creazioni.

Per nulla in imbarazzo all’idea di trasformare oggetti che spesso riconoscevano (barbie, pupazzi, giochi di società, personaggi dei cartoni, ecc), dimostravano l’acutezza del pensiero creativo infantile, non ancora imbrigliato dalla razionalità.

Di questa esperienza del fine settimana ho apprezzato tantissimo la possibilità di vedere posti che altrimenti non sono aperti al pubblico (come per esempio il rifugio antiaereo di via Indipendenza), la quantità di gente che – mappa alla mano – se ne andava in giro estremamente motivata a costruirsi il proprio percorso artistico e l’idea di sentire più mia la mia città.

Ho veramente apprezzato l’interesse generale intorno all’iniziativa e mi ha fatto riflettere sul totale scollamento tra “offerta” e “richiesta”. Lo hanno già detto persone molto più esperte di me, ma in Italia se solo avessimo coraggio, potremmo uscire dalla crisi unicamente grazie al mercato della cultura e dell’arte, così ricco e così poco valorizzato. Non è vero che agli italiani non interessa fare i turisti nelle proprie città, conoscere cose nuove e poter accedere a luoghi d’arte, solo che troppo spesso la possibilità è limitata.

Al Mast mi ha messo un po’ a disagio la grande quantità di security, la fila per l’entrata (senza sapere bene quanto tempo avremmo dovuto aspettare, visto che si entrava a gruppi) e in generale una sensazione di “chiusura”, di paura di aprirsi davvero al pubblico che mi ha dato questo bellissimo posto. E’ un museo privato molto giovane, mi auguro possa crescere.

Del laboratorio per bambini mi ha lasciato perplessa la durata: non sono convinta infatti che un sabato pomeriggio, per un bambino che sta a scuola tutta la settimana, possa davvero durare 4 ore e mezzo di laboratorio 😉

Aggiungo poi una proposta/appunto (chissà mai che qualcuno degli organizzatori di Arte Fiera leggesse questo post) sempre relativo ai bambini: credo che articolare maggiormente l’offerta di Artcity Children (anche magari in Fiera) potrebbe davvero essere efficace. I piccoli amano l’arte molto più naturalmente di noi adulti, la sanno interpretare e ci trovano sempre degli spunti interessanti che li appassionano, differenziare l’offerta, creando percorsi in città dedicati a loro, secondo me aggiungerebbe ulteriore valore a un evento che ne ha già tantissimo e che quest’anno ha anche battuto precedenti record.

Artefiera e questo week end bolognese potrebbero diventare così davvero l’occasione per avvicinare tutta la famiglia all’arte, anche in maniera giocosa.

In generale il bilancio per me è molto positivo.

#Artcity: San Giorgio in Poggiale e Casa Morandi. A spasso per Bologna

Oggi mi sto regalando una giornata da dedicare a me stessa, a fare la turista nella mia città. L’occasione di ArteFiera e dei tanti eventi connessi a Art City è stata l’opportunità per una mattina a spasso per Bologna.

A San Giorgio in Poggiale ho scoperto un luogo davvero incantato, dove la scultura di Claudio Parmeggiani troneggia tra i libri e anche su i libri.

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Bellissima la mostra dedicata ad Alfonso Rubbiani e agli anni (inizio 900) in cui Bologna cambiò faccia, con un piano regolatore che aveva l’intenzione di recuperare l’architettura medievale ma che – di fatto – cancellò pezzi della storia della città. Ho scoperto, per esempio, che le altre 3 torri costruite in fondo all’attuale via Rizzoli, vicino alla Garisenda e all’Asinelli, furono distrutte per dare respiro a Strada Maggiore.

Da via Nazario Sauro – complice lo sciopero degli autobus – mi sono diretta a piedi verso Casa Morandi, in via Fondazza 36, aperta al pubblico (e a ingresso gratuito come pure San Giorgio in Poggiale), in occasione di Art City.

Dopo una sosta caffè per consultare la mappa degli eventi Art City  ho cercato di girare a testa in su ed è così che, finalmente, mi sono goduta con un po’ di calma la meraviglia di San Colombano, restaurato davvero bene, nella stretta Via Parigi.

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Sotto una pioggerellina fitta, nel giro di poco (nel centro di Bologna, oltre a non perdersi nemmeno un bambino, si riesce a passeggiare con gusto e velocemente a piedi) sono arrivata al Museo- Casa Morandi. Purtroppo gli interni non si possono fotografare ma ho cercato di riempirmi gli occhi dell’atmosfera magica che si respira nello studio e abitazione del pittore Giorgio Morandi .

Mi ha colpito molto il ripostiglio con gli oggetti collezionati da Morandi e che, in diverse fasi, ha dipinto. Come per esempio le conchiglie che hanno posato per lui.

Nello studio sembra di vederlo ancora, usare i pennelli e i colori conservati nelle scatole di biscotti e in sala da pranzo si può ammirare perfino la “ricetta dei maccheroni” che la mamma diede in dono alle sorelle, con una dedica affettuosa e piena d’amore.

C’è poi una finestra che fa entrare luce dal giardino sottostante, dove si può ammirare ancora lo stesso ulivo che ispirava Morandi. Un tipico “cortile interno” alla bolognese, di quelli che caratterizzano i palazzi del centro, da fuori non te li immagini e poi ti ritrovi immerso in un piccolo bosco e sembra quasi di essere altrove.

Ed ecco le scale che scendeva e saliva per immergersi nelle strette strade del suo quartiere, dove ancora i commercianti offrono stuzzichini ai bambini che entrano con le mamme e nei bar puoi trovare gruppi di anziani che si conoscono da una vita.

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Tra poco più di un’ora andrò ad ArteFiera a visitare i padiglioni e domani al Mast e al Mambo, con Frollina, per Art City Children. Parteciperemo a un laboratorio dedicato alla mostra La Grande Magia.

Artefiera a Bologna: eventi diffusi anche per bambini

Bologna sta per essere invasa dall’arte e da un sacco di eventi succosi sparsi per tutta la città con l’arrivo di Artefiera dal 24 al 27 gennaio 2014. 

Quest’anno ho deciso di immergermi e raccontarla il più possibile perché mi sembra un’ottima opportunità per vedere le cose e i luoghi da altri punti di vista.

ArteFiera è la fiera dell’arte moderna e contemporanea e nel tempo ha cominciato ad attrarre in città eventi collaterali non necessariamente negli spazi fieristici: basta girare per il centro per accorgersi delle tantissime iniziative, a volte anche molto piccole, ma assolutamente preziose con cui è possibile costruire un tour alternativo e complementare al classico giro del centro storico.

IN FIERA

In fiera saranno i padiglioni 25 e  26 ad essere invasi dalle collezioni: leggo sul sito che la scelta dipende dalla tipologia di questi spazi che, grazie alle grandi vetrate, permettono alla luce naturale di esaltare al massimo le opere esposte.

Special Focus Section di quest’anno sono dedicati all’Europa Orientale, al Tardo Ottocento, alla fotografia e alla Cina

IN  CITTA’

La città sarà animata grazie al progetto Art City Bologna e a Art City White Night, nella sera di sabato 25 gennaio 2014.

Io mi sono costruita il mio tour – per conciliare gusto personale e esigenze familiari – grazie al programma tematico completo di Art City Bologna.

Mi prenderò il tempo, per esempio, per andare a visitare la mostra Cattedrale e Campo de’Fiori a San Giorgio in Poggiale (luogo che amo molto, in pieno centro) e Casa Morandi, in cui da tantissimo volevo andare.

Sabato mattina, insieme a Frollina e Tino andremo al MAST , la “manifattura di arti, sperimentazioni e tecnologia a vedere la mostra sulla fotografia industriale .

Il MAST nasce da un grande gruppo industriale bolognese come fondazione per valorizzare l’impresa (la manifattura) e creare un ponte tra essa e la città: Bologna – in pochi lo sanno – è costituita prevalentemente da aziende meccaniche che si occupano di packaging e aziende motoristiche o di subfornitura motoristica. Queste cose le ho imparate quando lavoravo al Museo del Patrimonio Industriale  e ha cominciato a interessarmi molto il modo in cui una certa impresa ha definito anche i parametri culturali e il carattere della mia città.

Poi Frollina sarà entusiasta del MAST che è davvero un luogo suggestivo.

Art City Children – l’arte per bambini

Sabato pomeriggio ho scelto di partecipare a un laboratorio al Mambo con la bambina di 7 anni.

Ed ecco la parte che può interessare maggiormente chi ha figli e vuole coinvolgerli in questo weekend d’arte attraverso l’offerta di Art City Children che – se posso permettermi una proposta – spero davvero si ampli nelle prossime edizioni, perché lo sguardo dei piccoli sull’arte moderna e contemporanea è davvero stupefacente e sanno appassionarsi, giocando con le immagini e le suggestioni.

Ecco tutte le info sul laboratorio e sulla cena in programma:

ART CITY Children – Weekend al MAMbo

Un Weekend al MAMbo in occasione di ART CITY 2014. Nei giorni in cui Bologna diventa protagonista
dell’arte, il MAMbo dedica uno spazio ai giovanissimi con laboratori, letture, giochi e visite animate per
muovere i primi passi verso l’arte contemporanea e i suoi luoghi.
Le attività saranno dedicate alla mostra La Grande Magia e alla mostra – laboratorio a cura di Flavia
Mastrella Sculture in tasca. L’esaltazione dell’insignificante. Per bambini dai 5 ai 12 anni.
Prenotazione obbligatoria.
Orari
mattina: h 9.30 – 13.00
pomeriggio: h 14.00 – 18.30
Ingresso
€ 15,00 ogni mattina e ogni pomeriggio
ART CITY Children White Night
atmosfere suggestive, immagini, letture, musiche per celebrare la notte dell’arte con una cena al museo e una speciale serata sabato h 19 – 23 costo € 35,00 (cena inclusa) per bambini da 5 a 12 anni prenotazione obbligatoria entro mercoledì 22 al tel. 051 6496628 | mamboedu@comune.bologna.it

Per seguire la narrazione su Arte Fiera potete usare twitter.

L’account è @artefiera e gli hashtag #artefiera, #artcity e #artcitywhitenight e ci sarò anche io!!!