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Scrivere e camminare sui colli di Bologna

Donne in viaggio: scrittura e natura sulle colline bolognesi (con Destinazione Umana)

Un week end sui colli di Bologna per scoprire la natura che circonda la città e scrivere all’imbocco della via degli Dei e della via della lana e della seta.

Scriveremo, cammineremo e si dorme all’interno del Parco della Chiusa di Casalecchio di Reno (Bo) a mezza costa, davanti agli Appennini. 

Un modo originale per conoscere Bologna attraverso le sue colline, i sentieri e ammirare la basilica di San Luca di sera. Scoprirai anche alcune antiche strutture adibite a Chiuse che fin dal 1200 servivano per canalizzare l’acqua in città e che hanno trasformato Bologna, durante l’età moderna, nella capitale dell’esportazione del filo da seta. 

Quando ho avuto quest’idea mi è sembrato naturale proporla a Destinazione Umana, il tour operator ispirazionale con cui collaboro e che l’ha immediatamente sposata. Insieme a me ci sarà l’amica e collega Licia Podda, biologa naturalista. 

IL PROGRAMMA

Ci si incontra verso le ore 14 di sabato 18 giugno (il parco è raggiungibile anche in autobus dal centro città) e si sta insieme fino verso le ore 16 di domenica 19 giugno 2022. 

Durante questo fine settimana, organizzato in collaborazione con Destinazione Umana – tour operator che organizza viaggi e cammini al femminile – potrai frequentare un laboratorio pomeridiano (sabato) di scrittura autobiografica, condotto da me e fare una passeggiata alla portata di tutte (domenica) con me e Licia Podda, biologa e naturalista, per scoprire i sentieri del parco della Chiusa. 

Il laboratorio e il pernotto avverranno nel parco, all’interno della casa sul sentiero pedonale denominata Montagnola di Mezzo. 

Per questa prima edizione di Scrittura e natura sulle colline bolognesi abbiamo scelto di offrire questa esperienza a un prezzo promozionale di 99€ che comprende: 

  • corso di scrittura autobiografica 
  • passeggiata naturalistica
  • pernotto
  • colazione 

Per partecipare al week end occorre avere: 

  • scarpe da trekking adeguate a camminare sui sentieri
  • borraccia 
  • impermeabile
  • pranzo al sacco per la domenica
  • la tua penna preferita + un quaderno 

Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito di Destinazione Umana: Donne in viaggio, scrittura e natura sulle colline bolognesi

 

Su per San Luca, 3 consigli per affrontare le salite della vita

Potevo non partecipare al San Locca Day il 9 ottobre 2016?

Chi mi conosce o ha letto il mio libro sa bene quanto il portico di San Luca, a Bologna, rappresenti per me e per la mia storia. Chi leggerà il prossimo libro (in uscita il 15 ottobre 2016) potrà anche scoprire in che modo, per la me di oggi, San Luca è diventato paradigma per affrontare la vita.

Ma se vuoi un’anticipazione o cerchi qualche suggestione per affrontare l’autunno che ci aspetta, ecco che domenica 9 ottobre 2016 alle 16.30, presso lo stand Giraldi (circa a metà della salita) mi troverai con:

3 consigli per affrontare le salite della vita

San Luca e i suoi gradini: il modo in cui si affronta quella salita può diventare metafora e allenamento per affrontare la vita, con le sue difficoltà e sfide.
Sarà Francesca Sanzo, che lungo la salita di San Luca “ha perso” 40 chili e lo ha voluto raccontare in “102 chili sull’anima” Giraldi Editore, a condividere 3 consigli per affrontare le salite della vita. L’autrice condividerà con i partecipanti qualcosa di ciò che ha imparato grazie alla salita di San Luca e che tuttora usa per il proprio benessere e creatività.
Un’occasione per motivarsi al cambiamento positivo, al contrasto della sedentarietà fisica e mentale e per mettere in connessione il corpo con la mente e l’anima. Francesca, al termine della breve presentazione, firmerà copie di “102 chili sull’anima”.

Meno male che c’è San Luca

No, giuro che non mi sono convertita. Però forse dovrei. Adesso vi spiego. La mia attività di fitness prosegue. Cerco di andare in palestra il più possibile, grazie alla spinta della mia personal coach (la vicina). Andiamo a fare spinning che è una bicicletta sulla quale giri a vuoto e ogni tanto alzi il culo dal seggiolino e pedali, pedali, pedali. A spinning la maestra fa il tifo per me, sono convinta che abbia deciso di sposare la mia causa e quando riesco a completare l’ora in maniera soddisfacente mi fa segni di vittoria, mi sostiene emotivamente (in inglese) e le si accendono gli occhi di soddisfazione. No, non vado in una palestra anglofona, ma lei tra un po’ parte per la California e allora sta imparando l’inglese e lo mette in pratica con noi. Così la lezione è tutta un “I love you guys” e cose del genere che mi fanno sentire anche a me un po’ in California a scontare troppi pranzi da Mc’Donald’s.

Vado anche a Pilates, il martedì sera. E a parte che le signore over 50 sono molto più elastiche di me, sto cominciando a prendere il ritmo. Si chiama Power House quella zona lì, quella che si deve muovere e tirare mentre si fanno gli addominali e tutto il resto. Forse non dimagrirò, ma certamente con l’inglese do una bella botta.

Comunque. La palestra dove vado è un casino, ci si perde dentro e io, con il mio senso dell’orientamento, seguo la mia vicina come un cagnolino: è lei che mi conduce da un corso all’altro senza rischiare di farmi rimanere incastrata nello stadio di pallone fino alla mattina successiva.

Solo che oggi la mia vicina non è venuta e io ho detto ci vado lo stesso a spinning, dai, non ne ho voglia mezza, che c’è anche un tempo da lupi, ma ci vado lo stesso. E ovviamente mi sono persa. Sono finita chissà dove, ho cominciato a girare in tondo e non c’era nessuno a cui chiedere (non è vero, mi vergognavo).

Così a un certo punto mi sono detta, sai che cosa? io vado a San Luca a piedi e sconto così la mia attività fisica di oggi.

San Luca, per chi non è di Bologna, è una basilica che sta in cima al colle della Guardia, proprio sopra casa mia. Nel 600/700 ci hanno costruito una chiesa dedicata al Santo, su questo colle e – da bravi architetti bolognesi – ci hanno messo un bel portico che arriva fino in cima. Così puoi fare la via crucis anche quando piove. Salita e scalini sono il valore aggiunto di questa simpatica camminata, che quando arrivi sopra, la vedi davvero la Madonna dell’icona.

Anni fa, prima di mettere in cantiere la frollina, ci salivo tutte le sere. Sabato ho deciso di riprendere questa sana abitudine e oggi ho fatto altrettanto, in pausa pranzo, da brava cicciona volenterosa.

Alla curva delle Orfanelle comincia la parte più tosta, quella piena di scale in salita e il mio cuore stava per scoppiare. Ho sudato come un maialino nel fango, ero rossa come un peperone sotto il sole e il rumore dei miei polmoni di mantice lo hanno sentito fin dalle due torri. Quando incrociavo qualcuno notavo sguardi di pena, ma io – furbescamente – abbassavo gli occhi, continuavo a camminare con la mia musica nelle orecchie e in compagnia di Guccini e Amy Winehouse sono riuscita ad arrivare in cima a passo abbastanza spedito.

Tino, quando gli ho detto che mi ero persa, non ci voleva credere, pensava lo prendessi per il culo, e invece io sono proprio così: un’idiota geografica. Per fortuna sua mamma, accompagnando il marito alla fisioterapia ha fatto fuori il paraurti di una Giaguar e così la mia idiozia è passata in cavalleria. Anche perché mi sa che il paraurti di una Giaguar vale quasi quanto il bacino di mio suocero e vedrai che faranno economicamente pari e patta. ;-(

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