Tag Archivio per: vacanze_2010

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Sono tornata. Ho scritto qualche post per raccontare le mie vacanze perché scriverne uno unico non mi riusciva. Troppe cose e sensazioni contrastanti. Non sono finite in quello che ho già scritto ma ora non ho il tempo per parlarvi, per esempio, dei libri che ho letto e delle cose di cronaca che sono successe nel frattempo e riguardano sempre tristi casi di donne uccise da uomini. Non ho il tempo nemmeno di dirvi tutte le cose che ho pensato guardando il cielo. Ma lo troverò.

Nel frattempo, per leggere i post

al contrario, partendo da questo: Di nuovo insieme

Il tag è vacanze 2010

Appena scarico le foto, corredo.

Buone vacanze a chi parte, buon rientro a chi torna come noi, dalla famiglia Panzallaria, dalla bambina abbronzata e dalla sorella che dice di tenere nella pancia.

E sappiate che se piove, bisogna urlare molto forte alle stelle e chiedere che di notte spazzino via le nuvole con un soffio magico.

Alle volte le stelle ascoltano

Riviera

Dopo aver salutato gli amici e giurato di tornare, siamo partiti per Riccione, dove ci aspettava lei.

Riccione è insieme un posto sottovalutato e sopravvalutato, secondo me. Il mare è bello, niente a che spartire con i miei ricordi di mucilliaggini adriatiche. Noi poi eravamo in un posto carino e con persone carine, c’era il cortile e alla sera mangiavamo piadina all’aperto.

Riccione è anche però tanta confusione, vestiti di marca che sfilano su persone di marca in gara per promuovere la propria marca.

Mi sono rilassata. Tino è stato bene. La bambina abbronzata ha giocato e fatto bagni.

Ma quando ci siamo spinti nelle vie della movida, ecco io mi sono un po’ stressata. Confusione, rumore e – non so da cosa derivasse – la sensazione di trovarmi in un posto con tante persone arrabbiate e sole.

Riccione è un paese che devi scegliere cosa fare. Se scegli bene è proprio bello e ti fa tornare un poco bambina. Se scegli male, secondo me ferisce.

La baia di Gabicce, vista da Gabicce Monte sembra un posto molto più esotico.

La bambina abbronzata dice che sembra una piadina a guardare di sotto.

Il tempo primagostano non è migliorato e come al solito, dove noi andiamo, pioggia portiamo.

Siamo rientrati a Bologna con un paio di giorni di anticipo: a me è venuta una fastidiosa bronchitina e la bambina abbronzata continuava a dire che lei aveva voglia dei suoi giochi, del suo letto, delle sue amiche.

Dice che sua sorella l’aspettava e che lei non può fare aspettare sua sorella.

Ovviamente

Ovviamente appena Tino si è rimesso decentemente in piedi, ha cominciato ad arrivare il brutto tempo. Abbiamo fatto finta di nulla. Io mi sono tuffata in piscina che ci saranno stati 20 gradi.

Si stava bene.

La bambina abbronzata raccontava di quando con sua sorella aveva visto i cervi.

Io valutavo il modo migliore per acquistare casa lì.

Mi sono innamorata di quei luoghi.

Del colore dei campi e dell’aspettativa del mare.

Ovviamente quando siamo riusciti a rilassarci un po’ siamo dovuti partire. Ma l’ultima sera, dopo l’ultimo bagno in piscina, Tino ed io ci siamo bevuti una birretta al tramonto e fumati una sigaretta.

E mentre ci sembrava che i pensieri foschi svanissero, ci siamo detti che da lì, da quel momento dovevamo ripartire.

Che è ora di prenderci cura di noi, di dimagrire, di sistemare la schiena e recuperare spazi personali e di coppia.

“Sono troppo giovane per invecchiare!” disse il bambino di 5 anni mentre qualcuno gli diceva che ne dim0strava 7.

Gli amici delle vacanze

Sono stati loro, i due gemelli dell’età di frollina che abitavano nella casina accanto alla nostra a dire una mattina:

“Ci piace molto giocare con la bambina abbronzata che abita qui vicino!”

Sono stati i loro genitori, calabresi trapiantati a Torino, a tirare fuori la sottoscritta dal buco (oltre ovviamente alle amiche, via telefono).

Gentilmente mi hanno coinvolta in un paio di gite, così io e frollina per qualche ora abbiamo fatto finta di essere in vacanza. Nel frattempo Tino tentava di riprendersi in casa.

A suon di punturoni, purtroppo.

Abbiamo visto Corinaldo e abbiamo comprato i Ringo a Fabriano, dove ci sono negozi che io – in un altro momento della vita – ci avrei lasciato un rene, per via della mia insana passione per la cancelleria.

In 4 giorni Tino è tornato a camminare e abbiamo deciso di restare in vacanza e godere di quello che riuscivamo ad ottenere da questo faticoso momento.

Persone gentili ci accudivano. Persone gentili condividevano con noi gli spazi. Alla sera i bambini e i ragazzi, dai 2 ai 17 anni, passavano il tempo insieme. C’era Riccardo di anni 13 che era molto bravo con i bambini e giocavano a rincorrersi e che lui era il lupo cattivo e i piccoli scappavano.

Una sera abbiamo cenato con Gloria che ci aveva consigliato il posto e che abita in quei luoghi meravigliosi. Una sera siamo andati al Paese dei Balocchi a Serra San Quirico e gli occhi di grandi e piccini si sono lasciati incantare dalla fantasia.

Quando qualcuno ha chiesto alla bambina abbronzata cosa le era piaciuto di questa manifestazione ha risposto: “L’elefante”.

Lo aveva visto lei sola, mentre la luna saliva nel cielo arancione e sembrava un sole in incognito.

Il tunnel

Avrei voluto qualche amica sulla cui spalla piangere.  In quella situazione Tino era inamovibile e avremmo dovuto attendere la fine della crisi per tornare a Bologna. Per mesi avevamo accumulato stanchezza e voglia di partire, per mesi avevamo sognato la Puglia in campeggio e avevamo dovuto cambiare i nostri piani, e ora? Ora Tino, malgrado tutte le prudenze, stava male. Oltre al dolore, l’ansia per il fatto che nemmeno le punture da cavallo gli facevano effetto e lo scoraggiamento perché era stato attentissimo.

Io pensavo al tunnel e mi ci sentivo in mezzo, quando non vedi più la luce dietro e l’uscita è dopo la curva. Pensavo a tutte le cose che vorrei fare insieme, alle cose che vorrei che facesse la mia bambina, i viaggi, le esperienze e al fatto che forse siamo un po’ troppo giovani per invecchiare.

E in tutti questi pensieri pensavo anche a quella volta che siamo andati in vacanza in vespa con la tenda, alle traversate in traghetto per la Sardegna, rigorosamente passaggio ponte (ma senza il tetto).

E un cumulo di rabbia, angoscia e tristezza mi si stringeva nelle lacrime.

Mentre tutto intorno a noi c’erano valli piene di girasoli e castelli e paesi arroccati dimentichi.

La bambina abbronzata, malgrado tutto, rideva della vita e delle cose.

Un giorno abbiamo visto uno scoiattolo che attraversava veloce la strada.

La bambina abbronzata ha detto:

“Corri corri scoiattolino che tu sei bello ma se ti schiaccia una macchina sei moruto in cielo!”.

Tino e la schiena

Abbiamo studiato un piano B per le vacanze, dopo aver saputo che le condizioni della schiena di Tino sono peggio di quello che pensavamo e che fino a quando non avrà sistemato un po’ la faccenda dovremo vivere sul minimo in fatto di spostamenti e sport.

Lui ha fatto religiosamente i suoi esercizi, ha nuotato molto e molto impegnato. Abbiamo spezzato il viaggio in maniera certosina non guidando per più di mezz’ora a botta.

Il primo giorno di vacanza siamo andati a dormire felice.

Posto bello.

Persone gentili.

Ottimo cibo.

Dopo 2 ore il non marito si è alzato da letto. Era piegato in due e con le gambe praticamente immobili.

Sono iniziati giorni bui: il cortisone d’emergenza non ha fatto effetto subito e lui soffriva come un cane.

La frollina aveva voglia di fare tante cose.

Io soltanto di piangere.

La bambina abbronzata e la natura

Siamo arrivati ad Avacelli e ci sembrava di stare in paradiso. La bambina abbronzata ha fatto cadere tanto di mascella di fronte al parco giochi con un castello a due piani dove scivolare e dindolare. Noi abbiamo subito voluto provare la piscina. C’erano bambini, gatti e molti altri animali. Veri e finti. Aprendo la porta della nostra stanza, subito il prato. Intorno le bellissime valli marchigiane che – date retta a me – sono sottovalutatissime. Nulla da invidiare alle colline toscane, solo meno costose e con pochissimi turisti. Abbiamo pensato che sarebbero iniziati dei bei giorni e che ne avevamo molto bisogno.

Di nuovo insieme

Quando siamo andati a prendere frollina al mare dai nonni al suo posto abbiamo trovato una bambina molto abbronzata e molto ciarliera. Come ogni anno, nostra figlia diventa grande in vacanza. Ci siamo molto abbracciati, abbiamo fatto un bagno tutti e tre insieme e poi siamo partiti. La nostra meta era questa.