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La ragazza con l’orecchino di perla – anteprima a #Bologna

In un pomeriggio di pioggia battente sono stata baciata dalla fortuna dei blogger e mi hanno invitata ad un’occasione davvero speciale: l’anteprima della grande mostra che partirà a Bologna l’8 febbraio 2014 dedicata al famosissimo dipinto di Vermeer che tutti conosciamo come “La ragazza con l’orecchino di perla“.

Uno degli sponsor di questa mostra è infatti Segafredo Zanetti, azienda che produce caffè (e tè) e che è orgogliosamente “made in Bologna”.

Segafredo ha deciso di fare un bellissimo regalo ad alcuni blogger: ci ha offerto il pranzo da Zanarini per poi accompagnarci in una visita a porte chiuse a Palazzo Fava, per ammirare questa ed altre opere della Golden Age olandese.

Ero emozionata per molte ragioni:

  • non avevo ancora visto Palazzo Fava riaperto dopo il recente restauro, scrigno di alcuni affreschi dei Carracci; 
  • il tour della “ragazza con l’orecchino di perla” ha toccato alcune grandi città in Giappone e Usa e qui in Europa il quadro sarà esposto SOLO a Bologna, dimostrando l’eccezionalità di questo progetto, in coincidenza con i lavori di restauro del museo Mauritshuis;
  • amo Bologna e sono sempre molto orgogliosa quando viene valorizzata da operazioni di marketing culturale che contribuiscano a farla conoscere a livello nazionale e internazionale.

Poi era anche la prima volta che accettavo di partecipare a un evento del genere: in questi anni di blogging mi hanno invitata spesso a presentazioni, per lo più commerciali, e per mia policy avevo sempre detto di no, perché non mi piace fare post sponsorizzati.

Sto giro ho deciso di accettare perché questa iniziativa, voluta da un’azienda, mi sembra un modo virtuoso di promuovere il proprio lavoro. Come ci ha detto il direttore marketing di Segafredo durante il nostro pranzo a Zanarini, l’azienda attraverso la sponsorizzazione di questa mostra ha voluto “resistituire” alla città qualcosa, dal momento che qui è riuscita a prosperare.

E io in queste cose ci credo: la commistione di pubblico e privato, il networking tra tante realtà diverse non può che fare bene a tutti, alla cittadinanza, al commercio e al turismo di un luogo.

Oltretutto, diciamolo: chi – amando l’arte – rinuncerebbe a un’offerta del genere? 😉

La mostra è davvero bella anche per una profana come me (c’erano molti blogger di settore turismo e arte che sicuramente sapranno raccontare in maniera più professionale e specialistica quello che abbiamo visto).

Io sono stata decisamente colpita dall’illuminazione delle opere che sembrano irradiare luce e che vengono valorizzate al massimo e dal percorso espositivo, di cui “la ragazza con l’orecchino di perla” è solo l’apice. Noi che partecipavamo al blogger day abbiamo avuto poi una guida d’eccezione, Marco Goldin di Linea d’ombra, curatore della mostra.

E’ stato lui a raccontarci le scelte espositive delle 6 sale e i motivi che hanno condotto a questa mostra. Mi sono così immersa tra le vedute paesaggistiche del 600 olandese (lo sapevate che a quel tempo erano talmente in voga, in Olanda, le vedute che la maggior parte degli artisti era specializzata? C’erano i pittori di ponti, i pittori di animali, di mare, di campagna…).

Una delle sale è dedicata ai ritratti, non sempre di persone realmente vissute (e qui, qualcuno potrebbe avere una delusione nello scoprire che la ragazza dell’orecchino di perla, al contrario di quanto dicano libri o film, non è mai esistita) ma che hanno un potere carnale di rappresentazione talmente forte da risultare più veri del vero, emozionanti quasi come incontrare una persona che non vedi da tempo e che ti comunica molte emozioni.

Ho scoperto che nel ‘600 l’Olanda era il paese con il maggior numero di donne alfabetizzate e che questa era una nota di orgoglio e merito che anche i pittori celebravano attraverso i tanti ritratti di donne che scrivono lettere. Alla mostra se ne trova uno, bellissimo, di Gerard ter Borch   (foto mia)

Mi sono commossa di fronte ai Rembrant e alle vedute assolate dei campi pianeggianti, colpiti dai raggi del sole e dalle fughe d’ombra delle nubi in cieli enormi che riempiono lo sguardo.

E così, d’un tratto, ci siamo trovati nell’ultima stanza dell’esposizione. Entri e lei ti guarda da lontana. Dall’alto occhieggiano le scene bucoliche e mitologiche dei Carracci. In fondo, nella sua vetrina, c’è una donna con il capo voltato verso chi la guarda. Un attimo, solo un piccolo movimento per guardare te che la stai guardando. Ora si volterà, ora se ne andrà, ora tornerà alla sua vita. Ma prima ti sorride, bellissima di una bellezza morbida e invitante, con quello sguardo dolce di giovane che sta sbocciando alla vita.

Ti ricorda che anche tu, un tempo, hai avuto quella stessa incertezza, quella stessa voluttà e desiderio di vita, di cose che ancora non sai, di cose che ancora non conosci.

Ti ricorda che in fondo è tutto molto effimero. Che passa. Che fugge. Ma che rimane immutato nei ricordi.

E ti fermi a guardarla come presa da una magia. Con la consapevolezza che tra pochi giorni il suo sguardo sarà preso d’assalto e tu, lì, in quel pomeriggio di pioggia, hai il grande privilegio di poter tessere una specie di discorso privato, qualcosa per cui ti senti quasi in colpa.

Ma nulla può bloccare il flusso di emozioni. Ricordarti che l’arte può tutto, se solo ti lasci il tempo per farla entrare nei tuoi occhi.

Se non sei di Bologna ma verrai per la mostra

Se tu che leggi questo post non sei di Bologna ma verrai per ammirare questa mostra, ti ricordo di alzare gli occhi, tra una sala e l’altra, per guardare gli affreschi delle stanze di Palazzo Fava. Se vuoi saperne di più sull’opera dei Carracci leggi qua il ruolo fondamentale che hanno avuto per la diffusione della cultura barocca. Se stai programmando il tuo tour in città, ti consiglio un giro alla Pinacoteca di via delle Belle Arti dove potrai ammirare altre loro opere ma anche – per esempio – quella meraviglia tragica che è la strage degli innocenti di Guido Reni o le opere del Guercino. Fatti un giro per il centro città e scopri le tantissime torri che fanno oplà lungo il tuo cammino, come per esempio la Prendiparte.

Qualche opera


Se volete curiosare tra i tweet live che abbiamo postato ieri, usate l’hashtag #artandsegafredo 

Artefiera a Bologna: eventi diffusi anche per bambini

Bologna sta per essere invasa dall’arte e da un sacco di eventi succosi sparsi per tutta la città con l’arrivo di Artefiera dal 24 al 27 gennaio 2014. 

Quest’anno ho deciso di immergermi e raccontarla il più possibile perché mi sembra un’ottima opportunità per vedere le cose e i luoghi da altri punti di vista.

ArteFiera è la fiera dell’arte moderna e contemporanea e nel tempo ha cominciato ad attrarre in città eventi collaterali non necessariamente negli spazi fieristici: basta girare per il centro per accorgersi delle tantissime iniziative, a volte anche molto piccole, ma assolutamente preziose con cui è possibile costruire un tour alternativo e complementare al classico giro del centro storico.

IN FIERA

In fiera saranno i padiglioni 25 e  26 ad essere invasi dalle collezioni: leggo sul sito che la scelta dipende dalla tipologia di questi spazi che, grazie alle grandi vetrate, permettono alla luce naturale di esaltare al massimo le opere esposte.

Special Focus Section di quest’anno sono dedicati all’Europa Orientale, al Tardo Ottocento, alla fotografia e alla Cina

IN  CITTA’

La città sarà animata grazie al progetto Art City Bologna e a Art City White Night, nella sera di sabato 25 gennaio 2014.

Io mi sono costruita il mio tour – per conciliare gusto personale e esigenze familiari – grazie al programma tematico completo di Art City Bologna.

Mi prenderò il tempo, per esempio, per andare a visitare la mostra Cattedrale e Campo de’Fiori a San Giorgio in Poggiale (luogo che amo molto, in pieno centro) e Casa Morandi, in cui da tantissimo volevo andare.

Sabato mattina, insieme a Frollina e Tino andremo al MAST , la “manifattura di arti, sperimentazioni e tecnologia a vedere la mostra sulla fotografia industriale .

Il MAST nasce da un grande gruppo industriale bolognese come fondazione per valorizzare l’impresa (la manifattura) e creare un ponte tra essa e la città: Bologna – in pochi lo sanno – è costituita prevalentemente da aziende meccaniche che si occupano di packaging e aziende motoristiche o di subfornitura motoristica. Queste cose le ho imparate quando lavoravo al Museo del Patrimonio Industriale  e ha cominciato a interessarmi molto il modo in cui una certa impresa ha definito anche i parametri culturali e il carattere della mia città.

Poi Frollina sarà entusiasta del MAST che è davvero un luogo suggestivo.

Art City Children – l’arte per bambini

Sabato pomeriggio ho scelto di partecipare a un laboratorio al Mambo con la bambina di 7 anni.

Ed ecco la parte che può interessare maggiormente chi ha figli e vuole coinvolgerli in questo weekend d’arte attraverso l’offerta di Art City Children che – se posso permettermi una proposta – spero davvero si ampli nelle prossime edizioni, perché lo sguardo dei piccoli sull’arte moderna e contemporanea è davvero stupefacente e sanno appassionarsi, giocando con le immagini e le suggestioni.

Ecco tutte le info sul laboratorio e sulla cena in programma:

ART CITY Children – Weekend al MAMbo

Un Weekend al MAMbo in occasione di ART CITY 2014. Nei giorni in cui Bologna diventa protagonista
dell’arte, il MAMbo dedica uno spazio ai giovanissimi con laboratori, letture, giochi e visite animate per
muovere i primi passi verso l’arte contemporanea e i suoi luoghi.
Le attività saranno dedicate alla mostra La Grande Magia e alla mostra – laboratorio a cura di Flavia
Mastrella Sculture in tasca. L’esaltazione dell’insignificante. Per bambini dai 5 ai 12 anni.
Prenotazione obbligatoria.
Orari
mattina: h 9.30 – 13.00
pomeriggio: h 14.00 – 18.30
Ingresso
€ 15,00 ogni mattina e ogni pomeriggio
ART CITY Children White Night
atmosfere suggestive, immagini, letture, musiche per celebrare la notte dell’arte con una cena al museo e una speciale serata sabato h 19 – 23 costo € 35,00 (cena inclusa) per bambini da 5 a 12 anni prenotazione obbligatoria entro mercoledì 22 al tel. 051 6496628 | mamboedu@comune.bologna.it

Per seguire la narrazione su Arte Fiera potete usare twitter.

L’account è @artefiera e gli hashtag #artefiera, #artcity e #artcitywhitenight e ci sarò anche io!!!