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Scriverò a pennino

Sta per terminare anche questa settimana faticosa. Mi avvicino a grandi falcate al primo traguardo, ovvero l’ultimo giorno di “posto fisso”.

Sono decisamente stanca e sbananata ma anche molto, molto carica per le tante cose nuove che respiro e che sono sia nel presente che all’orizzonte.

Una di queste è rappresentata dal fatto che – complice la flessibilità del nostro lavoro – abbiamo affittato (a un’ottima cifra) un appartamento con annesso giardino in appennino, per l’estate.

Bologna è un forno durante i mesi caldi e in questo momento potevamo permettercelo. La casa confina con quella di un’amica che ha due bambine molto amiche di mia figlia, il posto è abbastanza vicino alla città e ci permetterà di fare avanti-indietro quando vorremo.

La vista è stupenda e siamo proprio sul crinale.

Nel mio animo romantico intravedo pomeriggi al fresco,  a scrivere in giardino mentre Frollina saltella sul prato con le amiche. Intravedo gite e intravedo feste con gli amici.

Questo pensiero (domani andiamo a prendere le chiavi) è quello che mi permette di sopravvivere all’apnea di questo momento faticoso in cui mi sembra che la mia vita sia solo lavoro, liquidata in una montagna di lavoro.

Ieri ho scritto un post per Il fatto quotidiano, perché devo ammettere che da quando ho anche quel blog, presto notevole attenzione alle “amene” notizie locali e alle volte, leggendole tutte insieme, a uno viene da unire i puntini.

Poi volevo – cosa più importante – portare all’attenzione una cosa che è capitata a Lorella Zanardo, un agguato di “Striscia la notizia”, perché secondo me è manifestazione dei tempi bui e dualisti che stiamo attraversando in cui prevale sempre la filosofia semplicistica del “Sei con me o contro di me”.

Credo sia fondamentale ricordare che le battaglie di tante persone a favore di una visione meno merceologica e svilente delle donne e del loro corpo non corrisponde a “odiare le veline” o ritenere le donne che fanno spettacolo colpevoli di qualcosa.

La nostra campagna di sensibilizzazione è nei confronti di CHI PRODUCE i contenuti e ha la responsabilità di farlo senza fomentare stereotipi svilenti.

E Lorella con il suo documentario ha dimostrato ampliamente che non è una guerra tra donne e che non ci sono posizioni fintamente moralistiche da prendere ma che il discorso ha a che fare con una comunicazione etica, sana e che non produca stereotipi.

Ecco il mio post sul Il fatto quotidiano: Bolognesi longeve, ma il tempo non è tutto

Goliardate da Parlamento

Mazzuca e la Commissione Cul-tura

L’ex direttore del “Resto del Carlino” – il quotidiano storicamente più letto a Bologna Giancarlo Mazzuca sta preparando per “Panorama” un articolo che ha suscitato le perplessità di alcune parlamentari, in primisAlessandra MussoliniPaola Concia.

Mazzuca – parlamentare del Pdl e membro della commissione Cultura – se ne va in giro per la Camera chiedendo alle donne del Pdl se vogliono partecipare alla classifica, che dice di voler pubblicare sul settimanale, che sta redigendo, prove scientifiche alla mano.

Probabilmente si è dimenticato di far parte della Commissione Cultura ed è stato – notte tempo –  inserito in quella, ben più alla moda, della CUL-tura.

Probabilmente ha fiutato il clima generale (quello CUL-turale e politico) e ha deciso che ormai gli argini sono rotti e la sua richiesta è ben più che lecita.

La classifica che sta curando l’esimio giornalista e parlamentare riguarda il fondoschiena delle colleghe donne del Pdl.

 

Resistenza non è una parola obsoleta

Oggi il mio post lo leggete sul blog de Il Fatto. Parla di Resistenza ieri e oggi, di Irma Bandiera, Vittorio Arrigoni e del 25 aprile.

Ci dovrebbe essere dentro questa foto. Fate finta sia lì.

Il post:  Irma Bandiera e la Resistenza: ieri e oggi (datemi una mano, sono una povera blogger, cliccate su “Mi piace” se vi piace e commentate se avete commenti 😉