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Una guida sulla scrittura autobiografica per tutti: ecco come saranno le NON presentazioni

Verso fine marzo esce il mio nuovo libro, una guida alla scrittura autobiografica: il titolo è Tu sei la tua storia. Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica, Giraldi editore. 

Oggi voglio raccontarti perché ho deciso di scrivere una guida sulla scrittura autobiografica e perché invece delle classiche presentazioni di libri, farò delle non presentazioni, in modo che – se vuoi – puoi partecipare o invitarmi nel tuo locale o a casa tua.  Continua a leggere

Il Natale di Amalia

 

Amalia oggi si sente particolarmente contenta: Carlo le ha fatto una sorpresa e ha prenotato un hotel a Bolzano, per il 27 novembre. Quella settimana aprono i mercatini di Natale e insieme ai Righetti, i loro amici di una vita, andranno a passare un fine settimana in Alto Adige. Giusto ieri, su Pinterest, Amalia ha trovato alcune idee per le decorazioni del suo terrazzo e non vede l’ora di cominciare l’annuale caccia grossa natalizia. Da un po’ cova un’idea ma vuole fare tutto per bene e più ispirazioni ha, meglio è. Amalia pensa a quando ai mercatini ci andava con i ragazzi: Giovanna e Davide andavano matti per quei viaggi organizzati all’ultimo momento, durante i giorni di riposo del padre.

Chissà cosa stanno facendo, ora, i miei figli, si chiede Amalia, mentre cammina per via Santo Stefano, di ritorno dalle spese mattutine. L’aria è frizzante oggi a Bologna, ma c’è un bel sole, la panettiera è sempre sorridente e malgrado un dolore al nervo sciatico, la vita sembra più facile ora che c’è un programma, ora che c’è un obiettivo. Certo, la Righetti è una gran impicciona, vorrà sapere come mai i ragazzi tornino così poco a casa e a lei toccherà giustificare e fare in modo che non vada in giro a raccontare che si sono dimenticati della madre: è incredibile come certe persone riescano a diventare maliziose, quando vogliono. Non importa: andranno in giro per la città, lei potrà anche approfittare della sauna dell’hotel ed è certa che – con un po’ di pazienza – staranno bene, loro quattro. Come quando erano giovani.

Amalia pensa a tutte queste cose mentre stringendosi nel suo cappotto di finto montone – che lei non indosserebbe mai una pelliccia vera, ricorda ancora quando sua mamma faceva sfoggio della sua e lei invece, con orgoglio, le proponeva l’alternativa ecologica – infila la chiave nel portone del palazzo. Apre a fatica, la busta del pane penzola appesa al braccio sinistro e la borsa tenta di cadere in avanti, fa un passo, entra e si accorge immediatamente di quella vecchia bicicletta appoggiata proprio lì davanti. Un mezzo sporco, tenuto con poca cura e mai visto prima: una bici verde con un seggiolino per bambini davanti e uno dietro. Amalia si chiede di chi sia quella bici, chi l’abbia abbandonata lì. Non lo hanno visto il cartello, chiarissimo, in cui è scritto di non appoggiare cicli e motocicli al muro?

Per un attimo ha la tentazione di spostarla in una posizione defilata perché diventi invisibile, meno ingombrante allo sguardo, ma ha la sporta e il nervo sciatico che fa male. Scuote la testa e sale la sua scala, la scala A. Amalia non lo sa ancora, ma una bicicletta vecchia, appoggiata in malo modo contro il muro è solo il primo dei fastidi che renderanno difficile il suo Natale 2017…

Regala la storia di Amalia

Amalia non lo sa ma la sua storia – di una banalità quasi sconcertante – ho cercato di raccontarla ne Il Natale di Amalia, un breve racconto/fiaba (ma non per bambini) che arriverà il 26 novembre 2017 in libreria.

Il Natale di Amalia fa parte della mini raccolta Fiabe di Natale (Graphe Edizioni) ed è già disponibile su Amazon.

Insieme al mio racconto ce ne è uno di uno scrittore sconosciuto: tale Guido Gozzano. Non è esattamente alla mia altezza, ma me ne farò una ragione 😉

 

Narrarsi online con la scrittura autobiografica in maniera sostenibile, responsabile e valorizzante

Le narrazioni sono un collante sociale: in questo modo ho esordito ieri, durante il workshop di scrittura autobiografica per narrarsi online organizzato presso Azimut Global Advisory, in collaborazione con Daniela Iachini.

  • Nelle storie degli altri ci identifichiamo, creiamo coscienza collettiva e mettiamo a confronto le nostre vite per crescere e migliorare (si spera).
  • Condividere storie ci aiuta a superare momenti di disagio, cambiamenti e a dare un senso a quel che ci accade.

Ci narriamo online per amplificare la nostra storia nelle storie degli altri, per ottenere un riscontro sociale, per rafforzare il senso di quello che ci accade: in un universo digitale segnato da bufale con conseguenze preoccupanti e in cui molte persone sfogano la propria rabbia personale e sociale, contribuendo a un rumore di fondo sempre più forte, fare narrazioni SOSTENIBILI, RESPONSABILI e VALORIZZANTI diventa sempre più rilevante.

Narrarsi online in maniera SOSTENIBILE

Ci sembra necessario stare su Facebook perché ci sono tutti. Non possiamo fare a meno di un profilo Instagram perché è lì che le persone condividono di più e dobbiamo scrivere cose intelligenti per linkedin che è una piattaforma professionale. Siamo costantemente spinti a dire, postare, condividere, commentare, argomentare, ESSERCI. Passiamo un sacco di tempo a controllare notifiche, farci distrarre da suoni, sentire scariche di piacere perché qualcuno mette una faccina sotto il nostro selfie. Vogliamo dire, sapere, farci gli affari di tutti. Non riusciamo a resistere dal commentare, anche quando non abbiamo letto con la giusta attenzione, magari perché siamo fermi al semaforo.

Balle. Sono tutte balle. SPECIALMENTE se comunicare è il nostro lavoro: facciamolo in maniera sostenibile e consapevole. Nulla è necessario e una volta disconnessi da Facebook, scopriremo che c’è tutto un mondo digitale per curare le nostre relazioni, anche fuori dalla piattaforma blu. Ho appena disconnesso il mio profilo personale e ora ho solo una pagina ufficiale. Ho tolto anche le APP dal telefono e al momento accedo a FB solo da computer.

Ho guadagnato tempo per tornare a leggere i blog che mi interessano e di cui seguo gli RSS su Feedly  e per scrivere mail, rispondere a newsletter, curare le mie relazioni digitali in un modo più attivo e consapevole. SCELGO i contenuti, le persone e ho più chiari i diversi livelli di legame con la mia community.

Facebook NON è l’unico luogo digitale e se siamo fuori, siamo finiti: è una convinzione diffusa rafforzata dalle dinamiche di questo social (che non ti vorrebbe mai fare uscire e ha inglobato gran parte delle abitudini digitali delle persone, introiettandole).

Stai dove ti senti bene, stai nella TUA zona più confortevole e SOPRATTUTTO stai dove puoi ottimizzare: il TEMPO è una risorsa finita e c’è un mondo fuori che ti aspetta (e non solo per strada, anche online).

Narrarsi online in maniera RESPONSABILE

Il personal storytelling può diventare un vampiro: ci piace, se lo facciamo bene genera apprezzamento e quindi aumenta l’autostima e se siamo dei narratori che amano scrivere è semplice, immediato e diretto. Per evitare di diventare autoreferenziali e perdere di vista il MOTIVO principale per cui condividiamo attivamente online storie che ci riguardano, facciamoci SEMPRE due domande che ci aiutano a rimanere con la barra dritta.

  1. Per quale obiettivo scrivo di me online?
  2. Quello che sto per scrivere, in che modo è UTILE, genera VALORE, ha un BENEFICIO per chi mi legge?

La prima domanda ha a che fare con la nostra visione personale e professionale (è chiaro che – di base – stiamo online per essere immersi in un sistema complesso di identità personali ma se investiamo tempo e idee in una narrazione continua, di solito lo facciamo perché vogliamo diventare autorevoli in qualche settore), la seconda riguarda i nostri lettori/utenti e quindi l’ascolto che è necessario fare della nostra community, oltre che la cornice narrativa entro cui dovrebbero essere inserite le nostre narrazioni.

Rivaluta la scrittura “lunga” del blog

Le immagini hanno sempre più appeal, lo so. Le persone leggono poco, lo so. L’analfabetismo funzionale, in Italia, tocca record storici: il 70% della popolazione di questo paese sa leggere e scrivere ma non capisce quello che legge, né sa spiegare il proprio io con la scrittura. Ecco: possiamo fare resistenza culturale, allenare la nostra mente, decidere che possiamo riprendere in mano la scrittura e usarla in maniera davvero valorizzante: troviamo parole esatte, chiare e efficaci per nominare ciò che pensiamo, facciamo, siamo.  I blog sono un luogo davvero libero dove costruire il proprio narrarsi online, ricordiamoci che i social media sono piazze messe a disposizione da altri, mentre questa è la casa che possiamo arredare come vogliamo.

Sul blog puoi allenare la tua capacità di pensiero, oltre che quella di comunicazione.

I tre pilastri

Chiarezza

chiarezza

Leggerezza

leggerezza

Lessico familiare

lessico familiare

 

 

Perché scrivere di sé è sano e possiamo farlo tutti

Sarei molto curiosa di partecipare a un tuo corso di scrittura autobiografica ma non scrivo dai tempi del tema di maturità e non credo di essere più capace!

Oppure.

Non sono uno scrittore, mi piace leggere, ma non credo di essere all’altezza di scrivere un racconto autobiografico.

Non solo scrittori in erba

Scrivere non è una pratica per soli adepti, tutti oggi scriviamo, basta guardare la quantità di contenuti che vengono prodotti su social network come Facebook. La voglia di scrivere risponde a un impulso naturale: comunicare a sé stessi e agli altri, focalizzare, attraverso le parole delle emozioni, raccontare storie che diventano memoria e memoria che diventa storia.

La scrittura è un “muscolo” che puoi allenare, esattamente come addominali e bicipiti, non è detto che tu poi debba diventare un maratoneta, ma se ti metti in gioco e ci provi, potrai senz’altro cominciare a fare il giro del parco a passo veloce! La scrittura autobiografica è una pratica terapeutica, in grado di consolidare i ricordi, posizionarli al posto giusto e che ti aiuta a incrementare amor proprio e ironia, ingredienti più che mai fondamentali per vivere in questi anni 😉

Trovare la storia: ecco come faccio io

Esistono molti modi per aiutare le persone a trovare la propria storia e scriverla: io – nella pratica di corsi e workshop – ho trovato quelli che mi sembrano più adatti perché mischiano gioco, memoria e lavoro manuale. Faccio fare “disegnini” e visualizzazioni e uso i tarocchi per evocare immagini e aiutare le persone a far uscire le parole giuste per descriverle.  E poi c’è la griglia dello storytelling: uno strumento che va maneggiato con cura ma che aiuta a capire meglio che cosa piace, nelle storie, ai lettori.

La scrittura condivisa avvicina: succede sempre, durante i laboratori, che la condivisione di racconti diventi un propulsore di intimità tra persone che fino a poco prima erano sconosciute. Ogni tanto prendersi un momento tutto per sé per ascoltare l’altro, confrontare il proprio percorso in maniera NON competitiva e costruire qualcosa che esce dal personale  è un ottimo modo per allenarsi a mettersi nei panni di chi abbiamo di fronte e per sviluppare empatia anche per storie distanti dalla nostra.

Tutti possiamo scrivere, la creatività è popolare.

 

Pensiamo e diventiamo ciò che, in potenza e grazie al nostro DNA, saremmo in grado di pensare e diventare solo se ci procuriamo gli stimoli, le esperienze, l’apprendimento necessari a tradurre le capacità potenziali in capacità effettive. E se l’ambiente ci offre, al momento giusto, le risorse e le opportunità per farlo. Tutto ciò restituisce a noi una grande responsabilità individuale per quanto riguarda la qualità e anche la quantità creativa del nostro pensiero (…).

Annamaria Testa, La trama lucente, Rizzoli, 2010

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica [a mano e sul racconto]

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica si terranno a partire da febbraio 2018 con alcune date dedicate alla scrittura autobiografica a mano e il percorso residenziale (5 incontri) sul racconto, a Bologna. Se vuoi saperlo tempestivamente (i posti si “bruciano” in 2 giorni perché sono solo 10), iscriviti alla mia newsletter.

carte intuiti

Scrivere e creare grazie ai tarocchi e alle carte creative

Dopo 2 libri autobiografici e uno sul narrarsi online, 12 anni di blog in cui faccio personal storytelling e una montagna di post nomadi sui social media, ho deciso di trasformare quello ho imparato in un workshop e corso di scrittura autobiografica, per chi ha voglia di imparare a scrivere di sé per farsi leggere. La prima stagione, iniziata a ottobre scorso, l’ho dedicata alla scrittura narrativa a mano, alla struttura del racconto e il corso avanzato ha esplorato i racconti in condominio ma da un po’ coltivo un’idea che nasce da un’antica passione per i tarocchiContinua a leggere

Tornare a Torino: di libri e memoria

 

A TORINO, I MIEI APPUNTAMENTI PUBBLICI

Dieta, movimento e salute: sabato pomeriggio

Sabato 21 gennaio 2017 mi hanno invitata a Torino, in Corso Francia 19 bis/f, Istituto di Medicina integrata per partecipare a un incontro gratuito e aperto a tutti: DIETA, MOVIMENTO E SALUTE: RIPARTIAMO ALLA GRANDEdalle 16 alle 18,30. Oltre a me, all’evento partecipano la dottoressa Paola Lusardi, cardiologa, con un intervento dal titolo “I consigli di un cardiologo ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, orientandosi tra scienza, realtà e bugie”, la dottoressa Marta Pareschi, nutrizionista: “Una sana alimentazione per un corretto stile di vita”.  Continua a leggere

I fallimenti? Me li merito

Sono ingrassata 5 chili. Da quando ho smesso di fumare (inizio agosto), ho preso 5 chili. Non so se è esattamente di questo che oggi voglio scrivere, ma sicuramente da qui parte quello che voglio raccontare. 

I primi 3 chili li ho presi in estate: pur essendo ossessionata dalla paura di ingrassare perché avevo smesso di fumare, sono ingrassata. Metabolismo? Sostituzione? Non lo so con certezza, fatto sta che è successo. 

A settembre e ottobre, dopo essere uscita da una pesante bronchite batterica, mi sono rimessa a fare sport come una forsennata, mi sono allenata tutti i giorni, alternando nuoto e corsa. Malgrado questo, mi bastava mangiare una pizza per prendere un chilo che poi non scendeva più.  Continua a leggere

La scrittura autobiografica per raccontarsi professionalmente

scrittura_mano

La maggior parte delle persone si è disabituata a scrivere: eppure ogni giorno scrive qualcosa su un social network e manda mail a clienti e amici.

Si scrive in maniera distratta, di rado ci concentriamo sulla scelta delle parole e molto spesso non teniamo traccia del filo rosso che lega ciò che pensiamo con ciò che pubblichiamo online e con quello che ci rappresenta come persone e professionisti.

Ecco un mio articolo sulla relazione tra scrittura autobiografica e personal branding: sono però convinta che di scrittura autobiografica non abbiano bisogno solo i singoli ma anche le Organizzazioni, in quanto collettività narrantiContinua a leggere

Il personal branding ha bisogno di scrittura autobiografica

Personal Branding

Luigi Centenaro, che lo ha portato in Italia, definisce il personal branding così:

Fare Personal Branding significa utilizzare le tecniche del Branding per le persone. In termini concreti significa impostare una strategia per individuare o definire i nostri punti di forza e comunicare in maniera efficace cosa sappiamo fare, come lo sappiamo fare e perché gli altri dovrebbero sceglierci.

Il web ha consentito a molti professionisti di praticarlo e di ottenere risultati efficaci per il proprio lavoro, trovando un posizionamento e un’autorevolezza di settore che ne ha rafforzato il mercato.

Dal Branding al Personal Storytelling

Io ho scelto di praticare il mio personal branding attraverso quello che in Narrarsi online chiamo personal storytelling.

Ho scelto il blog e i social media, ho scelto la scrittura per comunicare. Continua a leggere

Cambia la tua narrazione, cambierai tu: sul lavoro, nella vita

L’idea di Mut-Azioni è nata a settembre: moltissime persone mi scrivevano dopo avere letto “102 chili sull’anima” per chiedermi come fosse stato possibile cambiare così profondamente e per capire in che modo ero riuscita a trasformare una dieta in qualcosa che mi stava aiutando a realizzare tanti obiettivi professionali.

Domani si terrà la prima edizione del mio workshop Mut-Azioni, grazie alla collaborazione con Work Wide Women e per questo 8 marzo, l’appuntamento è dedicato alle donne con un focus sulla relazione tra cambiamento personale e evoluzione professionale e la cornice d’eccellenza dove si tiene il corso è Google Italia (Google, non a caso, si è confermato per 3 anni di seguito il miglior posto di lavoro).  Continua a leggere

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