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Identità grassa

Sono dei giorni che io non so, mi viene da andare a leggere diari di persone grasse che fanno la dieta e persone grasse che non fanno la dieta. Sono giorni che non so, mi viene da andare a cercare foto di donne bellissime e grasse. Le guardo e poi io non lo so, mi sento confusa. Vorrei abbracciarle, vorrei dire “Siete bellissime, siete donne bellissime, alla faccia di qualsiasi dieta, di qualsiasi canone, di qualsiasi fottuto parametro!”.

Ho letto montagne di blog e su alcuni post mi sono anche messa a piangere, lo giuro. Si, sono in sindrome premestruale. Ma questo forse non c’entra.

E’ come se nelle parole contorte di donne (perché i blog di questo tipo li tengono le donne, per lo più) che lottano con il cibo, io, in ognuna di loro, trovassi una parte di me, una parte che è lì, una parte sotto la mia pelle.

E’ come se  – dopo 9 mesi di dieta – ora io, che mi sono abituata a non essere più considerata obesa, che lo vedo anche che sono una donna abbastanza in forma, che mi sento bene in un corpo che è finalmente il corpo che io sento appartenermi, mi sentissi un po’ confusa nella mia identità.

Non so perché, ma alle persone nuove che conosco, quando voglio dire non sarebbe necessario, io sento il BISOGNO, sento l’ESIGENZA di dire che ero GRASSA. Come se temessi di dimenticarmi di quella parte di me. Come se mentissi a qualcuno, se non glielo dicessi.

Come se temessi che quella parte di me, se io mi dimentico di lei, poi un giorno me la ritrovo tutta addosso. Perché se sei stato grasso e se – come me – sei una persona che con il cibo ha un rapporto ossessivo, ecco, la paura che tutto passi in un soffio, che tu possa tornare punto a capo, è sempre lì in agguato.

Poi forse c’è dell’altro, io non lo so. Prima occupavo molto più spazio, ma forse proprio perché ne occupavo tanto, le persone mi ignoravano di più. Adesso invece sono “normale” (preciso: sono miei pensieri, non sto dicendo che quello che sto scrivendo sia OGGETTIVAMENTE vero) e a me questa cosa, che le persone si aspettino da me cose “normali”, un po’ mi spaventa anche.

Mi sono resa invisibile dietro ai miei chili di troppo, oggi che non ci sono più, delle volte mi sento come se fossi tutta pelle. Pelle che può essere scalfita.

E se per la maggior parte del tempo, ecco, io mi sento orgogliosa e felice di questa situazione, mi piace vestirmi con il mio nuovo guardaroba, mettermi lo smalto, andare dal parrucchiere e quando corro mi sembra di volare, ci sono dei momenti, come questi giorni, che a me questa situazione spaventa tantissimo.

Devo farci i conti.

Ho perso 32 chili che sono 10 chili in più di quello che pesa mia figlia che ha 7 anni e mezzo. Peso 7o chili. Voglio arrivare a 65. Voglio avere un FOTTUTO 6 davanti.

E’ il mio obiettivo.

Ma poi? Quando arrivo a quell’obiettivo? Cosa sarà di me, dopo???

Domande sciocche di una che è un po’ grande e un po’ rimarrà sempre una ragazzina.

Poi oh, ribadisco, sono in sindrome premestruale e io quando sono in sindrome, lo sapete, divento più psicopatica del solito…