Il festival di Tropea, leggere & scrivere. Una piccola Mantova del Sud
Lo scorso fine settimana mi hanno invitata a un festival in Calabria: Giovanni Caldara, ha letto il mio libro, ne ha scritto una bella recensione e questa estate mi ha telefonato per chiedermi se volevo andare, che mi avrebbe presentato con grande piacere.
Chi mi conosce e mi segue, lo sa, io non prendo l’aereo, ho una FOTTUTA paura dell’aereo e per questo motivo stavo per dire di no, ma dato che sono anche abbastanza psicopatica, ho deciso di andare lo stesso, farmi 16 ore di piaghe da decubito su un paio di treni che mi hanno condotta da un capo all’altro dell’Italia e partecipare. Avevo guardato il sito, gli ospiti, la cura dei programmi degli anni passati e mi sono detta che era la prima volta che mi invitavano a un festival di letteratura così lontano e insomma, forse valeva la pena sperimentare.
Mi invitano in tv, ma di solito è per fare l’ex mostro, non l’autrice di libri. Mi invitano a fare delle presentazioni, ma mai così lontano e io al Sud sto sempre bene e quel calore che si trova al Sud, io lo AMO, il mio mezzo DNA siculo lo chiede.
E quindi, piaghe da decubito sono state, ma ho fatto bene.
Il festival di Tropea è una vera chicca: contenuti di qualità, spettacoli, presentazioni, passione, in una striscia di terra che gioca tra Vibo Valentia e Tropea.
Ho trovato:
- organizzatori pieni di entusiasmo: chiunque ho incontrato, per una settimana all’anno, rinuncia a qualsiasi forma di tempo libero e si dona, completamente, alla riuscita di questo festival, alla soddisfazione degli ospiti, al coinvolgimento dei lettori.
- un team che mi ha sconvolto per prontezza e efficacia: mi hanno trattata come una regina (e non solo io), mettendomi a disposizione sempre persone che mi accompagnassero da un posto all’altro. I miei “driver”, come li chiamano loro, erano ragazzi molto simpatici che mi hanno anche raccontato tante storie della Calabria, accompagnandomi in una scoperta del territorio che avrei voluto durasse molto di più e il cui lavoro, usualmente, non è quello di autista.
- eventi degni dei grandi festival internazionali e che mi hanno fatto venire in mente Mantova: anche a Vibo c’è un’eccellenza culturale, un polo di attrazione di lettori e autori che non ha nulla da invidiare alle nostre città del Nord!.
- lettori appassionati: ai miei due eventi hanno partecipato tantissime persone – mi sono commossa per l’entusiasmo, le domande, la quantità di ragazzi giovani. Ma non solo per me: la città sembrava completamente assorbita dalla programmazione in cartellone, una bellezza per il cuore (e parlo da lettrice).
Ho conosciuto persone, ho visto luoghi (anche se in tempi molto brevi) e ho avuto modo di ascoltare storie. Mi sono sentita una specie di principessa: alloggiavo in un resort strepitoso, robe che una camperista come me non riesce nemmeno a immaginare!
A tratti, mi ha colto la sindrome dell’impostore, specie quando condividevo l’auto con qualche scrittore e mi sentivo lì quasi per sbaglio. Ma no, ho capito che non ero lì per sbaglio.
Ho passato una serata stupenda, da sola, a godermi lo spettacolo di Guido Catalano, ma come un’allocca, poi, mi sono vergognata ad andare a chiedergli una firma sul suo romanzo.
Sono tornata a casa felice e con una consapevolezza: se il prossimo anno non mi invitano di nuovo, anche con A due passi dalla meta, giuro che mi auto invito 😉
Ah, poi oggi ho letto questo: Sei ragioni per cui gli scrittori vanno ai festival di Paolo Roversi e ho sorriso molto: io non sono una veterana dei festival 😉
Ciao Francesca sono sempre io mi chiamo Mariella Calabrò e sono siciliana ho letto il tuo primo libro”102 CHILI SULL’ANIMA”che per me è stato molto importante,ho trovato molto interessanti i video YOU TUBE e non vedo l’ora di scoprire le sorprese di”A DUE PASSI DALLA META”.Quando Amazon mi ha detto che non poteva prevedere una data di consegna e ho fatto presente il problema sei stata splendida ;mi hanno appena comunicato che è stato spedito e sono molto molto molto contenta.
Sono molto felice che il Sud ti lasci così entusiasta,la tua sensibilità assorbe tutta l’energia,spesso vulcanica,di certi posti GRAZIE DI TUTTO UN ABBRACCIO
ciao Mariella, grazie a te per la stima! Io sono mezza siciliana da parte di padre, quindi ho un po’ di DNA (di cui vado fierissima) della tua terra 😉