Freerumble: la piattaforma di condivisione audio

[Siamo noi che dobbiamo fare rete ogni giorno per fare in modo che sia utile e libera per tutti ]

Freerumble è un progetto che mi piace molto: l’accessibilità delle risorse è uno temi che mi sta più a cuore e che – nel 2001 – mi avvicinò alla Rete con l’idea di farne una professione. Allora di accessibilità e risorse per categorie svantaggiate (vista, udito) se ne parlava molto. Il Governo nel 2004 promosse anche una Legge (Stanca) sull’accessibilità dei siti web istituzionali per promuovere la costruzione di prodotti web inclusivi e dunque costruiti con caratteristiche tecniche e di ergonomia generale tali da non impedire l’uso a chi non può vedere o sentire.

Oggi nasce questa piattaforma. Ho chiesto a Francesco Russo, tra i sostenitori del progetto, di raccontarmi di cosa si tratta.

Chi sei e cosa fai?

Mi chiamo Francesco Russo e sono blogger ormai da tre anni, curo un blog “InTime, condivido per comunicare” su franzrusso.it in cui parlo di come sta cambiando la comunicazione nell’era del web 2.0.

Sono da sempre appassionato di web e da un paio d’anni è diventata la mia professione, come consulente web e social media per le aziende, non senza difficoltà visto il periodo. Però attraverso questa attività sono venuto a conoscenza anche di progetti interessanti come Freerumble, nel quale sono stato coinvolto con piacere.

A cosa serve e a chi si rivolge?

Freerumble nasce in un contesto scientifico: l’ideatrice del progetto è Responsabile dell’Ufficio stampa dell’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia . L’idea è nata dalla necessità, durante l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda, di comunicare con uno scienziato sul posto attraverso una comunicazione audio registrata. L’ideatrice di Freerumble ha così scoperto che in Rete non esistevano strumenti immediati per farlo, nemmeno nell’era della condivisione e dei Social Media. Non esisteva un luogo dove caricare il file e condividerlo con altre persone lontane. Si è immedesimata in un non vedente e ha pensato di sviluppare una piattaforma  – una sorta di facebook – che potesse permettere lo scambio di files audio.

Freerumble è un social network per tutti: chiunque può postare file audio e condividerli, ma è sicuramente uno strumento fondamentale per quelle persone che non possono navigare le immagini in maniera immediata.

Qual’è la visione etica che sta dietro a un lavoro del genere? 

Freerumble nasce per dare la possibilità anche ai non vedenti di poter usufruire della rete e delle opportunità che essa offre, attraverso la voce. So che può sembrare retorico, ma sulla rete uno strumento come questo non esisteva ancora. E questo da un certo punto di vista sorprende non poco. Siamo concentrati ogni giorno su argomenti e su notizie che nascono e si sviluppano sulla rete in un manciata di secondi, senza pensare che altre persone non hanno la possibilità per farlo. Esistono altri strumenti che danno ausilio ai non vedenti per poter navigare la rete, Freerumble non è l’unico, ma di sicuro offre una libertà che prima non c’era. E questo aspetto è stato sottolineato anche dalle associazioni che sono state coinvolte per individuare i precisi ambiti sui cui intervenire. Il tema dell’accessibilità è fondamentale. Proprio in questi giorni si stanno ottimizzando tutte le operazioni per garantire un accesso sempre più completo e agevole, rispettando tutti i parametri che esistono sulla rete. In altre parole, la rete è un luogo per tutti e deve essere aperta e fruibile per tutti. Se questo non accade e ci sono ancora degli impedimenti, allora significa che da qualche parte abbiamo sbagliato qualcosa. Perché, e vorrei sottolinearlo, la rete siamo noi, non gli altri.

Siamo noi che dobbiamo fare rete ogni giorno per fare in modo che sia utile e libera per tutti.

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